Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2003 - TEATRO
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LA SOFFITTA 2003
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provincia di bologna · assessorato alla cultura
facoltà di lettere e filosofia
16 gennaio - 13 aprile
18 marzo/13 aprile 2003
Agresta
RACCONTI DELLA MEMORIA
Il teatro di Ascanio Celestini
a cura di Gerardo Guccini e Cristina Valenti

18/19 marzo 2003 - ore 15
20 marzo 2003 - ore 10 · ex Macello - Teatro, via Azzo Gardino 65/a
 
Il vestito della festa
Dalla fonte orale a una possibile drammaturgia
Tre lezioni di Ascanio Celestini.

Mi chiamo Ascanio Celestini,
figlio di Gaetano Celestini e Comin Piera.
Mio padre rimette a posto i mobili,
mobili vecchi o antichi è nato al Quadraro e da ragazzino l’hanno portato a lavorare sotto padrone in bottega a San Lorenzo.
Mia madre è di Tor Pignattara,
da giovane faceva la parrucchiera da uno che aveva tagliato i capelli al re d’Italia e a quel tempo ballava il liscio.
Quando s’è sposata con mio padre ha smesso di ballare.
Quando sono nato io ha smesso di fare la parrucchiera.
Mio nonno paterno faceva il carrettiere a Trastevere.
Con l’incidente è rimasto grande invalido del lavoro,
è andato a lavorare al cinema Iris a Porta Pia.
La mattina faceva le pulizie, pomeriggio e sera faceva la maschera, la notte faceva il guardiano.
Sua moglie si chiamava Agnese, è nata a Bedero.
Io mi ricordo che si costruiva le scarpe coi guanti vecchi.
Mio nonno materno si chiamava Giovanni e faceva il boscaiolo con Primo Carnera.
Mia nonna materna è nata ad Anguillara Sabazia e si chiamava Marianna.
La sorella, Fenisia, levava le fatture e lei raccontava storie di streghe

2001 - 2002
Riceve il Premio Speciale Ubu 2002 "per il complesso della sua ricerca".

Fabbrica. Uno spettacolo sulla storia del lavoro in Italia, che ha visto un primo studio alla Biennale di Torino il 1° maggio 2002 e il suo debutto definitivo a settembre al Benevento Città Festival. Nel progetto sono coinvolti alcuni tra i più importanti centri di ricerca teatrali in Italia (laboratori e incontri si sono tenuti alla Piaggio di Pontedera, alle cave di Santarcangelo, nelle miniere del Monte Amiata…).

L’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro gli assegna il premio per l’anno 2002.

Nel mese di maggio è uscito il libro + cd Cecafumo, racconti a voce alta edito da Donzelli. Cecafumo è anche uno spettacolo di racconti e fiabe della tradizione popolare.

Partecipa come narratore ad alcune puntate della trasmissione televisiva La Storia siamo noi su Rai Educational.

Il suo ultimo testo Le Nozze di Antigone, non ancora messo in scena, ha ricevuto una segnalazione al Premio Riccione per il teatro nel settembre del 2001 e il premio Oddone Cappellino 2002.

2000 - 2001
Radio Clandestina.
Racconto costruito a partire dal libro L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli, premio Viareggio ’99, raccoglie la memoria orale legata all’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. È stato presentato nei locali dell’ex-carcere nazista di Via Tasso (ora Museo della Liberazione) in forma di studio per i Luoghi della Memoria manifestazione organizzata dal Comune di Roma e dal Teatro di Roma.

Lo spettacolo è stato trasmesso in diretta su RADIO TRE il 23 marzo 2001 in occasione del 57° anniversario dell’azione partigiana di via Rasella.

Per la radio Ascanio Celestini ha prodotto il radiodocumentario Guerra e pace andato in onda su RADIO TRE dal 26 al 30 marzo 2001; dal 27 agosto Milleuno. Racconti minonti buffonti un ciclo di 25 puntate sul racconto orale. E altre 6 nuove puntate nei giorni di Natale 2001.

Sempre per RADIO TRE ha curato la lettura della vita di Fabrizio De Andrè andata in onda dal 17 al 21 dicembre 2001.

1999 - 2000
Porta in scena la terza parte della trilogia Milleuno: La fine del Mondo. Qui l’oralità non ha più alcun legame con la tradizione. Non c’è né fiaba o leggenda, né rito, ma tutto è assorbito esclusivamente dalla storia di vita. La fine del Mondo è tra i vincitori del premio Sette spettacoli per un nuovo teatro italiano per il 2000 e coprodotto dal Teatro di Roma. Ha debuttato alla fine di giugno in prima nazionale al Teatro Argentina di Roma.

1998 - 1999
Porta in scena con il Teatro del Montevaso Baccalà, il racconto dell’acqua e Vita Morte e Miracoli, primo e secondo movimento di "Milleuno, progetto per una trilogia sulla narrazione di tradizione orale". Ma se Baccalà è un lavoro sulla vera e propria letteratura orale, cioè sulla fiaba e la leggenda di fondazione basati sull’accostamento emotivo, Vita Morte e Miracoli utilizza materiali provenienti dal rito, dal racconto di sogni contadini, dalla scansione del tempo rituale in rapporto agli eventi storici che, in questo caso, riguardano la seconda guerra mondiale vista come argomento di epica contemporanea.

Nel 1999 partecipa allo spettacolo Indizi del Tempo prodotto dalla Corte Ospitale di Reggio Emilia per la quale tiene un laboratorio e scrive, dirige e interpreta lo spettacolo per ragazzi Trecento passi.

Del 1998 è Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini scritto e interpretato con Gaetano Ventriglia sull’immaginario nell’opera di Pasolini, presentato nella rassegna romana Senza fissa Dimora, al festival VolterraTeatro99, oltre che finalista alla Pergola di Firenze per Il Debutto di Amleto.

Lavora con la compagnia Teatro del Montevaso di Livorno e con Canti per l'Agresta di Roma, gruppo musicale che svolge un’attività di raccolta e rielaborazione di canti e musiche popolari. Ha realizzato maschere per diversi artisti e compagnie italiane. Tiene laboratori di teatro, tecniche del racconto orale e costruzione della maschera per attori professionisti.

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