- 18/19
marzo 2003, ore 21 · ex
Macello - Teatro, via Azzo
Gardino 65
- RADIO CLANDESTINA
- Roma, le Fosse
Ardeatine, la Memoria
-
- scritto
diretto e interpretato da Ascanio
Celestini
- musica
originale di Matteo
DAgostino
- aiuto
regia Debora Pietrobono
- a
partire dal testo di Alessandro
Portelli "Lordine
è già stato eseguito"
Una donna si avvicina e
chiede a qualcuno di leggerle i cartelli
sui quali è scritto fittasi e vendesi.
La donna è analfabeta. Qualcuno le
risponde che "al giorno
doggi voi siete una rarità, ma
durante la guerra cera tanta gente
che non sapeva leggere. E tanti andavano
al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno
Giulio per farsi leggere i proclami dei
tedeschi sui giornali ".
Il 25 marzo del 44 se
ne fanno leggere uno che annuncia la
morte di 320 persone: è leccidio
delle Fosse Ardeatine. "Questa
dellArdeatine è una storia che uno
potrebbe raccontarla in un minuto o in
una settimana". È una storia
che comincia alla fine
dellOttocento, quando Roma diventa
capitale e continua negli anni in cui si
costruiscono le borgate, continua con la
guerra in Africa e in Spagna, con le
leggi razziali del 38, con la
seconda guerra, fino al bombardamento di
San Lorenzo, fino all8 settembre.
È la storia delloccupazione che
non finisce con la liberazione di Roma.
È la storia degli uomini sepolti da
tonnellate di terra in una cava
sullArdeatina e delle donne che li
vanno a cercare, delle mogli che lavorano
negli anni 50 e dei figli e dei
nipoti che quella storia ancora la
raccontano.
il 23 marzo 1944 i Gruppi
dAzione Patriottica attaccano una
colonna tedesca di polizia in Via
Rasella.
il 24 marzo per rappresaglia i nazisti
uccideranno 335 persone in una cava sulla
via Ardeatina.
il 25 marzo sui giornali di Roma
compaiono le parole dei nazisti che
annunciano tanto lazione dei
partigiani quanto leccidio che
seguì.
Questa sembra una storia che
inizia un giorno e termina due giorni
dopo, che si consuma in poche ore. Ma in
un libro pubblicato di recente, Lordine
è già stato eseguito di Alessandro
Portelli, vincitore del Premio
Viareggio, questa storia di poche ore
viene inserita nella storia dei 9 mesi di
occupazione nazista a Roma, e poi in
quella dei 5 anni della guerra, dei 20
anni del fascismo: nella storia orale di
Roma che diventa capitale e inizia
velocemente a cambiare. "Il libro si
fonda su circa 200 interviste a singole
persone" a testimoniare che questa
non è la storia di quei tre giorni, ma
qualcosa di vivo e ancora riconoscibile
nella memoria di una intera città.
Un mito
raccontato al rovescio
Leccidio delle Fosse Ardeatine
è conosciuto da tutti, e in particolare
per i romani ha segnato il momento più
tragico delloccupazione nazista. Mi
è spesso capitato di parlare del
progetto al quale stavo lavorando e dopo
un attimo vedere la cassiera del bar o il
tecnico del teatro che mi si avvicinava
dicendomi "io sono il figlio del
ragazzino che giocava a pallone a via
Rasella il giorno dellazione
partigiana" o "io mi chiamo
Carla perché mio nonno si chiamava Carlo
ed è morto alle Ardeatine"
Allinizio mi sembravano casualità,
ma poi riflettendoci non è difficile
capire che 335 morti alle Ardeatine hanno
alle spalle centinaia di famiglie,
migliaia di persone. Eppure la storia di
questo eccidio è conosciuta sempre al
contrario. Quasi tutti sanno che i
nazisti subito dopo lattentato
partigiano di via Rasella mandarono in
giro per Roma centinaia di comunicati,
sui manifesti, sui giornali e alla radio.
Ma visto che i partigiani non si
presentavano, risposero al loro silenzio
uccidendo 10 italiani per ogni tedesco
morto. È una storia che sanno tutti
anche se è una grande menzogna e
questo per ammissione degli stessi
tedeschi. Nel processo del novembre
46 al giudice che chiedeva: ma
voi avreste potuto dire "se la
popolazione romana non consegnerà entro
un dato termine il responsabile
dellattentato io fucilerò 10
romani per ogni tedesco ucciso?"
Kesserling rispondeva: ora in
tempi più tranquilli dopo tre anni
passati devo dire che lidea sarebbe
stata molto buona.
- Giudice: ma non lo faceste
- Kesserling: no, non lo feci.
E poi i nazisti come
avrebbero potuto cercare i responsabili
della bomba in via Rasella se tra
lesplosione di quella bomba e
leccidio delle fosse Ardeatine non
passarono alcuni giorni, ma soltanto
poche ore.
A Roma non esiste
unimmagine chiara di ciò che fu il
movimento partigiano. I partigiani ce li
immaginiamo mentre camminano in montagna
e cantano Bella Ciao, ma a Roma
erano i tedeschi e i fascisti gli unici
che avevano il permesso di muoversi in
gruppo e cantare. I partigiani romani si
muovevano soli o in gruppi di due e Carla
Capponi (che partecipò anche
allazione di via Rasella) dirà che
fu unemozione quando sentì una
persona che la chiamava per nome ad alta
voce.
- Il
racconto della lotta partigiana e
delloccupazione nazista a
Roma viene spesso raccontato in
maniera confusa, ma soprattutto
leccidio delle Ardeatine e
lazione di via Rasella che
lo precedette sono ormai parte di
un mito negativo, di una storia
che viene raccontata al
contrario. Io ho provato,
partendo dai materiali pubblicati
nel libro di Alessandro Portelli Lordine
è già stato eseguito a dare
voce a quella parte orale della
storia che ancora racconta quei
giorni in maniera viva, diretta e
non rovesciata.
- Ascanio
Celestini
Il primo studio per un più
ampio progetto sulla memoria orale
delleccidio alle Fosse Ardeatine è
stato presentato dal 31 ottobre al 3
novembre nella cella n.11
dellex-carcere nazista di Roma a
via Tasso (oggi Museo della Liberazione)
per la manifestazione Luoghi della
Memoria organizzata dal Comune di
Roma e dal Teatro di Roma.
Lo spettacolo è stato
trasmesso in diretta su Rai Radio TRE il
23 marzo 2001 in occasione del 57°
anniversario dellazione partigiana
di via Rasella a Roma.
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