Mercoledì 19 ottobre, h 18 - Laboratori DMS/auditorium
POESIA E TEATRO
Incontro con Vittorio Franceschi
In occasione della presentazione del libro di
Vittorio Franceschi, Il volo dei giorni (Raffaelli Editore, 2011)
con la prefazione di Gian Mario Anselmi
Intervengono:
Gian Mario Anselmi (Docente di Letteratura Italiana dell’Università di Bologna)
Gerardo Guccini (Responsabile Scientifico CIMES)
Walter Raffaelli (Editore)
Al termine dell'incontro Vittorio Franceschi terrà un recital composto da poesie tratte da Il volo dei giorni e da Stramba Bologna sghemba (Raffaelli Editore, 2004) e monologhi tratti dalle opere teatrali Il sorriso di Daphne, L'esecuzione e A corpo morto.
INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti
Vittorio Franceschi, attore, autore e regista teatrale, come attore ha lavorato con i principali Teatri Stabili italiani e nel cinema, anche per Haber e D’Alatri. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti anche come drammaturgo, tra i quali il Premio IDI per “Scacco pazzo” (1990), il Premio Enrico Maria Salerno e il Premio Hystrio per Il sorriso di Daphne; il premio della critica 2009 per A corpo morto. Come interprete ha vinto anche due Premi UBU (1999 e 2010).
site: www.vittoriofranceschi.com
«Vittorio ci stupisce sempre: naturalmente per la sua straordinaria capacità di interprete e di maestro dell'arte teatrale in cui così tanto ci ha saputo dare. Però il Vittorio poeta, quest'anima forte, sicura nel verso e nella potenza delle immagini, dolce nelle brezze sapienti della malinconia, quest'anima di poeta grande e affabile, tenero e vibrante non me l'aspettavo. Ho letto d'un fiato i suoi versi e non posso che raccomandarli a tutti: le sue parole, sapienti e forgiate alla lezione dei classici, delle tante letture, della magia del ritmo che l'arte recitativa impone parlano agli uomini che "sanno" il dolore, che vivono la "perdita" e il lutto ma che sanno anche l'irrevocabile necessità del rammemomare, del ricordare non come forma di superficiale consolazione ma come componente indispensabile del vivere pensando al futuro e al trascorrere dei giorni per come verranno. [...]».
Gian Mario Anselmi