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LA VOCE DELLA SOFFITTA
Nel 2011 La Soffitta propone la sua XXIII stagione, con un programma articolato come di consueto in quattro sezioni: cinema, danza, musica e teatro; a quest’ultimo spetta, sempre secondo tradizione, la parte più consistente del cartellone.
In tempi difficili come gli attuali, la prima notizia da dare, nient’affatto scontata, è che grazie alla sensibilità dell’Ateneo, a cominciare dal suo Rettore, Ivano Dionigi, il nostro Centro potrà continuare ad operare anche per la prossima stagione con la necessaria tranquillità, avendo evitato ulteriori, già annunciati tagli. È un risultato, questo, di cui vanno ringraziate anche la Direzione e l’Amministrazione del Dipartimento di Musica e Spettacolo, al quale il Centro appartiene.
Ma naturalmente non sarebbe stato possibile mettere insieme il programma che qui si presenta (e che verrà inaugurato da una significativa celebrazione della Giornata della Memoria il 27 gennaio) senza il rinnovato appoggio di molte delle più importanti realtà teatrali, cinematografiche e musicali della città, a cominciare dall’Arena del Sole/Nuova Scena-Teatro Stabile di Bologna, per proseguire, fra l’altro, con l’ITC-Teatro di San Lazzaro, il Teatro Testoni di Casalecchio e l’ERT, Musica Insieme, Alliance Française.
Per quanto riguarda la parte teatrale, vanno ricordati appunto, in primo luogo, i tre progetti proposti in collaborazione con l’Arena del Sole e riguardanti artisti di tre diverse generazioni, tuttavia accomunati dalla qualità e dalla propensione alla sperimentazione di nuovi linguaggi. Il primo, anche nel calendario, è Enzo Moscato, una delle presenze più originali e solidamente anomale della scena italiana: assente da tempo da Bologna, torna finalmente con un suo recital di canzoni e poesie, Toledo-suite, che - come scrive lui stesso - “fa a meno di tutto tranne che della voce”. All’insegna della voce, ma in modo molto diverso, è anche la seconda presenza, quella di Fabrizio Gifuni, attore di teatro e di cinema fra i più apprezzati (e premiati) oggi nel nostro Paese, noto al grande pubblico grazie a La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e, soprattutto, ai più recenti film televisivi su De Gasperi, Paolo VI e Franco Basaglia. Già presente nel programma della Soffitta 2005 con un monologo pasoliniano, ’Na specie de cadavere lunghissimo, Gifuni torna (a cura di Gerardo Guccini) di nuovo con un assolo, che contamina Gadda e Shakespeare, e ancora una volta con la collaborazione registica di Giuseppe Bertolucci. Infine, il terzo progetto in collaborazione con l’Arena del Sole, curato da Silvia Mei, riguarda una presenza dell’ultima generazione, il gruppo forlivese Città di Ebla, nato nel 2004, che si sta imponendo come uno dei più rigorosi e interessanti della nostra Regione, con una ricerca incentrata essenzialmente sulle relazioni corpo-spazio-suono.
Fra gli altri progetti della sezione teatrale (a parte la straordinaria e generosa presenza di Moni Ovadia, con il recital-reading sul mondo khassidico Il registro dei peccati e un seminario sul canto) si impone, per dimensioni e importanza, quello dedicato a teatro e carcere, a cura di Cristina Valenti, che vanta la collaborazione di numerosi enti e istituzioni, a cominciare dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, e si fregia anche della “prima” nazionale del nuovo lavoro di Armando Punzo, leader indiscusso del teatro in carcere per quanto riguarda l’Italia. Va poi segnalato il progetto dedicato dalle attrici Angela Malfitano e Francesca Mazza, per le cure di Elena Di Gioia, al nuovo astro della drammaturgia d’Oltralpe, Pierre Notte, che sarà presente e protagonista della mise en espace di un suo testo. Un gradito e importante ritorno è quello di un gruppo e di un’attrice che sono stati significativi nella storia del nostro Centro: parlo del ravennate Teatro delle Albe e di Ermanna Montanari, che lo codirige insieme a Marco Martinelli, e che pro- porrà una nuova performance vocale sull’ariostesca Alcina, già oggetto di un fortunato assolo alcuni anni fa, da noi ospitato. Ermanna Montanari sarà anche una delle tre protagoniste (assieme a Ida Marinelli e a Vanda Monaco) del progetto di Laura Mariani, che si occuperà di “attrici in personaggi maschili”.
Per quanto riguarda le altre sezioni del programma che la mancanza di spazio mi impedisce di presentare dettagliatamente, e per le quali rinvio alle pagine relative della presente brochure, mi limiterò - per la parte musicale, a cura di Maurizio Giani e Carla Cuomo - a ricordare il tradizionale e amatissimo ciclo di concerti ospitati in gran parte nell’Aula absidale dell’Università, e che alterneranno come di consueto nomi di rilievo internazionale (fra i quali spiccano i pianisti Enrico Pace e Oliver Kern e la giovanissima violinista Masha Diatchenko) a giovani concertisti spesso usciti dalle file dei nostri studenti; il progetto di danza curato da Elena Cervellati e dedicato a Cristina Rizzo; e, per il cinema (affidato a Michele Fadda), il convegno internazionale “Media Mutations”, che giungerà alla sua terza edizione.
MARCO DE MARINIS
Responsabile Scientifico
Nel 2011 La Soffitta propone la sua XXIII stagione, con un programma articolato come di consueto in quattro sezioni: cinema, danza, musica e teatro; a quest’ultimo spetta, sempre secondo tradizione, la parte più consistente del cartellone.
In tempi difficili come gli attuali, la prima notizia da dare, nient’affatto scontata, è che grazie alla sensibilità dell’Ateneo, a cominciare dal suo Rettore, Ivano Dionigi, il nostro Centro potrà continuare ad operare anche per la prossima stagione con la necessaria tranquillità, avendo evitato ulteriori, già annunciati tagli. È un risultato, questo, di cui vanno ringraziate anche la Direzione e l’Amministrazione del Dipartimento di Musica e Spettacolo, al quale il Centro appartiene.
Ma naturalmente non sarebbe stato possibile mettere insieme il programma che qui si presenta (e che verrà inaugurato da una significativa celebrazione della Giornata della Memoria il 27 gennaio) senza il rinnovato appoggio di molte delle più importanti realtà teatrali, cinematografiche e musicali della città, a cominciare dall’Arena del Sole/Nuova Scena-Teatro Stabile di Bologna, per proseguire, fra l’altro, con l’ITC-Teatro di San Lazzaro, il Teatro Testoni di Casalecchio e l’ERT, Musica Insieme, Alliance Française.
Per quanto riguarda la parte teatrale, vanno ricordati appunto, in primo luogo, i tre progetti proposti in collaborazione con l’Arena del Sole e riguardanti artisti di tre diverse generazioni, tuttavia accomunati dalla qualità e dalla propensione alla sperimentazione di nuovi linguaggi. Il primo, anche nel calendario, è Enzo Moscato, una delle presenze più originali e solidamente anomale della scena italiana: assente da tempo da Bologna, torna finalmente con un suo recital di canzoni e poesie, Toledo-suite, che - come scrive lui stesso - “fa a meno di tutto tranne che della voce”. All’insegna della voce, ma in modo molto diverso, è anche la seconda presenza, quella di Fabrizio Gifuni, attore di teatro e di cinema fra i più apprezzati (e premiati) oggi nel nostro Paese, noto al grande pubblico grazie a La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e, soprattutto, ai più recenti film televisivi su De Gasperi, Paolo VI e Franco Basaglia. Già presente nel programma della Soffitta 2005 con un monologo pasoliniano, ’Na specie de cadavere lunghissimo, Gifuni torna (a cura di Gerardo Guccini) di nuovo con un assolo, che contamina Gadda e Shakespeare, e ancora una volta con la collaborazione registica di Giuseppe Bertolucci. Infine, il terzo progetto in collaborazione con l’Arena del Sole, curato da Silvia Mei, riguarda una presenza dell’ultima generazione, il gruppo forlivese Città di Ebla, nato nel 2004, che si sta imponendo come uno dei più rigorosi e interessanti della nostra Regione, con una ricerca incentrata essenzialmente sulle relazioni corpo-spazio-suono.
Fra gli altri progetti della sezione teatrale (a parte la straordinaria e generosa presenza di Moni Ovadia, con il recital-reading sul mondo khassidico Il registro dei peccati e un seminario sul canto) si impone, per dimensioni e importanza, quello dedicato a teatro e carcere, a cura di Cristina Valenti, che vanta la collaborazione di numerosi enti e istituzioni, a cominciare dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, e si fregia anche della “prima” nazionale del nuovo lavoro di Armando Punzo, leader indiscusso del teatro in carcere per quanto riguarda l’Italia. Va poi segnalato il progetto dedicato dalle attrici Angela Malfitano e Francesca Mazza, per le cure di Elena Di Gioia, al nuovo astro della drammaturgia d’Oltralpe, Pierre Notte, che sarà presente e protagonista della mise en espace di un suo testo. Un gradito e importante ritorno è quello di un gruppo e di un’attrice che sono stati significativi nella storia del nostro Centro: parlo del ravennate Teatro delle Albe e di Ermanna Montanari, che lo codirige insieme a Marco Martinelli, e che pro- porrà una nuova performance vocale sull’ariostesca Alcina, già oggetto di un fortunato assolo alcuni anni fa, da noi ospitato. Ermanna Montanari sarà anche una delle tre protagoniste (assieme a Ida Marinelli e a Vanda Monaco) del progetto di Laura Mariani, che si occuperà di “attrici in personaggi maschili”.
Per quanto riguarda le altre sezioni del programma che la mancanza di spazio mi impedisce di presentare dettagliatamente, e per le quali rinvio alle pagine relative della presente brochure, mi limiterò - per la parte musicale, a cura di Maurizio Giani e Carla Cuomo - a ricordare il tradizionale e amatissimo ciclo di concerti ospitati in gran parte nell’Aula absidale dell’Università, e che alterneranno come di consueto nomi di rilievo internazionale (fra i quali spiccano i pianisti Enrico Pace e Oliver Kern e la giovanissima violinista Masha Diatchenko) a giovani concertisti spesso usciti dalle file dei nostri studenti; il progetto di danza curato da Elena Cervellati e dedicato a Cristina Rizzo; e, per il cinema (affidato a Michele Fadda), il convegno internazionale “Media Mutations”, che giungerà alla sua terza edizione.
MARCO DE MARINIS
Responsabile Scientifico