Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2010
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giovedì 27 gennaio, dalle ore 16 | Palazzo Marescotti  
GIORNATA DELLA MEMORIA
OMAGGIO A CLAUDE LANZMANN
a cura di Marco De Marinis e Michele Fadda


CONTRO IL NEGAZIONISMO

Il negazionismo - conviene rammentarlo, riportando la recente, precisa definizione di Mario Pirani - è “quella corrente pseudo storica che sostiene l’inesistenza della Shoah o, al massimo, la riduce a una persecuzione secondaria, l’esito inevitabile delle malattie e degli stenti cui furono sottoposti durante la guerra le popolazioni ebraiche dell’Europa orientale” (“La Repubblica”, 21 ottobre 2010, p. 48).
Da anni si discute in Italia se il negazionismo debba essere perseguito per legge, come accade in diversi altri paesi europei (a cominciare non a caso dalla Germania) oppure sia preferibile combatterlo e sconfiggerlo culturalmente, come personalmente propendiamo a pensare. E il dibattito si riaccende periodicamente, in occasione di fatti di cronaca più o meno scandalosi, come la recente, discutibilissima performance oratoria di un docente (?) dell’Università di Teramo, che è all’origine delle due pagine della “Repubblica” contenenti fra l’altro l’articolo di Pirani appena citato.
È interessante notare come, da una parte, il mondo politico sia complessivamente schierato a favore della legge antinegazionistica mentre, dall’altra, quasi altrettanto compatta è la comunità degli storici nella contrarietà alla soluzione legislativa: “la verità storica non può essere certificata da un tribunale”, ha affermato il nostro maggior storico vivente, Carlo Ginzburg, secondo il quale, tra l’altro, una legge avrebbe l’effetto pernicioso di “rende[re] un servizio ai negazionisti, desiderosi di una notorietà mediatica e pronti a ergersi a paladini della libertà d’espressione” (“La Repubblica”, cit., p. 49).
Naturalmente un conto è la via della condanna penale, probabilmente inefficace e forse controproducente, e tutt’altro conto è la messa in campo di provvedimenti che arginino il diffondersi di queste aberrazioni pseudo culturali soprattutto là dove potrebbero fare più danni, e cioè nelle scuole e nelle università.
Come scrive appunto Pirani, nel già citato articolo, “assai più importante sarebbe battersi per ottenere una disposizione amministrativa ferrea che vieti d’impartire un insegnamento negazionista o, comunque, razzista, dalle elementari all’università, sotto la responsabilità diretta del ministro e delle autorità scolastiche di ogni ordine e grado”. Ed ha indubbiamente ragione Ginzburg quando, a proposito del professore negazionista di Teramo, osserva: “Il fatto che quel signore sia diventato docente è un sintomo dello stato vergognoso in cui è scivolata l’accademia italiana. Il negazionismo si combatte anzitutto moltiplicando la vigilanza critica e alzando gli standard delle nostre università”.
La Soffitta, che da anni ha deciso di celebrare la Giornata della Memoria, inaugura la sua stagione 2011 con un pomeriggio all’insegna della battaglia culturale e artistica contro ogni forma di negazionismo, comprese quelle più subdole, e quindi anche più pericolose, del revisionismo.
Marco De Marinis



giovedì 27 gennaio, h 16 | Palazzo Marescotti
Proiezione e tavola rotonda
SOBIBÓR, 14 OCTOBRE 1943, 16 HEURES
di Claude Lanzmann, Francia, 2001, 95’. – v. o. francese con sott. italiani | INGRESSO LIBERO

giornata della memoriaIntervistato da Claude Lanzmann nel 1979, Yehuda Lerner – uno dei sopravvissuti alla rivolta del 14 ottobre 1943 nel campo di concentramento di Sobibór – racconta con dovizia di particolari la drammatica giornata dell’unica insurrezione dei prigionieri avvenuta in un lager nazista. Pensato originariamente come materiale da includere all’interno di Shoah, Sobibór 14 octobre 1943, 16 heures è un episodio a se stante ma legato a doppio filo al grande documentario sullo sterminio. L’ultimo fondamentale capitolo del progetto voluto dall’intellettuale e regista francese, è concepito non a caso sul concetto di rivolta, sulla riproposizione dell’archetipo di Davide che sconfigge Golia. Per sfatare innanzitutto il luogo comune che vuole gli ebrei subire passivamente gli orrori della Storia. E per ribadire, ancora una volta, il peso necessario della Memoria, nel valore inalienabile dell’uomo, dell’ultimo testimone che fa sentire la sua voce nel teatro lasciato vuoto dalle forze dell’oblio.

a seguire:

SOBIBÓR E LA RIVINCITA DELLA MEMORIA
In collaborazione con StoricaMente
Tavola rotonda. Modera: Marco De Marinis
Intervengono Cristiana Facchini, Michele Fadda, Claudio Bisoni, Sara Pesce | INGRESSO LIBERO

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