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domenica 17 aprile, h 17 | Chiesa di Santa Cristina
La musica sacra dell’avvenire
Coro da camera del Collegium Musicum Almae Matris
David Winton direttore
Enrico Maria Marabelli baritono
Costantino Catena pianoforte
Evento promosso dalla Fondazione Istituto Liszt - ONLUS di Bologna
Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna per l'ospitalità
La musica sacra dell’avvenire
Coro da camera del Collegium Musicum Almae Matris
David Winton direttore
Enrico Maria Marabelli baritono
Costantino Catena pianoforte
Evento promosso dalla Fondazione Istituto Liszt - ONLUS di Bologna
Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna per l'ospitalità
L’immagine
del pianista virtuoso ancora oggi rappresenta il volto più noto di
Franz Liszt (Raiding 1811-Bayreuth 1886), ma certamente non l’unico. In
occasione del secondo centenario della nascita del compositore, il
concerto propone l’ascolto di musiche appartenenti a quella produzione
sacra cui si dedicò maggiormente nell’ultimo periodo della sua vita,
caratterizzato da una religiosità divenuta più intensa a séguito del
trasferimento a Roma nel 1861 e acuitasi soprattutto dopo la tragica
perdita dei figli Daniel e Blandine. In realtà il fervore religioso di
Liszt – vissuto sempre in maniera intima e personale – ha radici
lontane, come testimonia la sua Via Crucis,
ultimata a Budapest nel 1879 ma da lui stesso definita come l’insieme
di «semplici riflessioni della mia giovinezza». In quest’opera corale
vengono infatti rievocati pensieri e suggestioni spirituali
appartenenti agli anni giovanili del compositore e ora rivisitati in
una chiave decisamente più drammatica e intensa, al punto che Liszt, in
una lettera dell’ottobre di quell’anno, si disse stremato
dall’esperienza: «In queste ultime due settimane sono stato
completamente assorto nella mia Via Crucis.
Finalmente è completata... ma mi sento ancora abbastanza scosso. [...]
In musica come in materia morale raramente si compie il bene che si
desiderava, ma spesso il male che non si sarebbe voluto».
Costruita sulle 14 stazioni della Via Crucis, precedute da un prologo (Vexilla regis), la composizione alterna sezioni strumentali (per organo o pianoforte) a sezioni vocali per coro misto o per voce solista. I testi dei brani vocali furono redatti dalla Principessa Carolyne zu Sayn-Wittgenstein che si servì di varie fonti, bibliche e poetiche, latine e tedesche, scelte insieme allo stesso Liszt. Le difficoltà editoriali alle quali andò incontro l’opera, eseguita per la prima volta a Budapest il Venerdì Santo del 1929 e pubblicata solo nel 1936 (nonostante fosse stata presentata già nel 1879 all’editore Pustet di Ratisbona assieme a Septem Sacramenta e a Rosario), furono il segno evidente dell’utilizzo da parte del compositore di un linguaggio non facilmente comprensibile per il pubblico contemporaneo. Servendosi di stilemi diversi, che vanno dall’uso dei modi gregoriani all’impiego di un’armonizzazione moderna, dalle citazioni di corali bachiani all’utilizzo di un marcato cromatismo, Liszt propone dei “quadri” musicali (su ispirazione pittorica del Galli) in cui l’essenzialità dei temi musicali e la quasi totale assenza di contrappunto, congiunte a un notevole sperimentalismo, contribuiscono a creare una dimensione di intima purezza e intensa contemplazione, secondo l’esigenza lisztiana di rinnovamento della musica sacra.
Ancora una volta un’ispirazione pittorica e il principio della ciclicità informano una delle più significative composizioni pianistiche di Liszt, la leggenda St. François de Paule marchant sur les flots, che insieme alla St. François d’Assise. La prédication aux oiseaux costituisce la seconda delle Deux Légendes, breve ciclo composto nel 1863 e pubblicato a Budapest nel 1875. L’arte e la preghiera rappresentano i cardini di queste composizioni, specchio dell’ambiente cattolico romano, guidato da Pio IX, in cui Liszt era immerso. Fonte figurativa dell’opera fu un dipinto di Steinle raffigurante San Francesco da Paola che cammina sulle acque tra le onde tempestose e descritto dallo stesso Liszt nel testamento del 1860, con il quale disponeva che il quadro andasse in eredità alla figlia Cosima. L'atmosfera cupa del pezzo, dedicato a Padre De Ferraris, suo confessore, crea una musica forte e concisa che descrive la raffigurazione di Stainle e rimanda al clima austero e intimamente riflessivo in cui fu realizzata.
La Sankt Christoph Legende, scritta da Liszt intorno al 1881 e rimasta inedita, intona un testo anonimo che esalta la figura eroica del Santo, “uomo forte” dinanzi al Maligno. In quest’opera, ideata per baritono, coro di voci femminili, pianoforte, harmonium e arpa ad libitum, l’elemento demoniaco, ricorrente nella produzione lisztiana (basti pensare a Eine Faust-Symphonie), è simboleggiato da peculiari soluzioni armoniche, dall’insistita ripetizione di accordi in fortissimo, nonché dagli evidenti prestiti (vocali, armonici e ritmici) dalla scena del banchetto finale del Don Giovanni di Mozart.
Costruita sulle 14 stazioni della Via Crucis, precedute da un prologo (Vexilla regis), la composizione alterna sezioni strumentali (per organo o pianoforte) a sezioni vocali per coro misto o per voce solista. I testi dei brani vocali furono redatti dalla Principessa Carolyne zu Sayn-Wittgenstein che si servì di varie fonti, bibliche e poetiche, latine e tedesche, scelte insieme allo stesso Liszt. Le difficoltà editoriali alle quali andò incontro l’opera, eseguita per la prima volta a Budapest il Venerdì Santo del 1929 e pubblicata solo nel 1936 (nonostante fosse stata presentata già nel 1879 all’editore Pustet di Ratisbona assieme a Septem Sacramenta e a Rosario), furono il segno evidente dell’utilizzo da parte del compositore di un linguaggio non facilmente comprensibile per il pubblico contemporaneo. Servendosi di stilemi diversi, che vanno dall’uso dei modi gregoriani all’impiego di un’armonizzazione moderna, dalle citazioni di corali bachiani all’utilizzo di un marcato cromatismo, Liszt propone dei “quadri” musicali (su ispirazione pittorica del Galli) in cui l’essenzialità dei temi musicali e la quasi totale assenza di contrappunto, congiunte a un notevole sperimentalismo, contribuiscono a creare una dimensione di intima purezza e intensa contemplazione, secondo l’esigenza lisztiana di rinnovamento della musica sacra.
Ancora una volta un’ispirazione pittorica e il principio della ciclicità informano una delle più significative composizioni pianistiche di Liszt, la leggenda St. François de Paule marchant sur les flots, che insieme alla St. François d’Assise. La prédication aux oiseaux costituisce la seconda delle Deux Légendes, breve ciclo composto nel 1863 e pubblicato a Budapest nel 1875. L’arte e la preghiera rappresentano i cardini di queste composizioni, specchio dell’ambiente cattolico romano, guidato da Pio IX, in cui Liszt era immerso. Fonte figurativa dell’opera fu un dipinto di Steinle raffigurante San Francesco da Paola che cammina sulle acque tra le onde tempestose e descritto dallo stesso Liszt nel testamento del 1860, con il quale disponeva che il quadro andasse in eredità alla figlia Cosima. L'atmosfera cupa del pezzo, dedicato a Padre De Ferraris, suo confessore, crea una musica forte e concisa che descrive la raffigurazione di Stainle e rimanda al clima austero e intimamente riflessivo in cui fu realizzata.
La Sankt Christoph Legende, scritta da Liszt intorno al 1881 e rimasta inedita, intona un testo anonimo che esalta la figura eroica del Santo, “uomo forte” dinanzi al Maligno. In quest’opera, ideata per baritono, coro di voci femminili, pianoforte, harmonium e arpa ad libitum, l’elemento demoniaco, ricorrente nella produzione lisztiana (basti pensare a Eine Faust-Symphonie), è simboleggiato da peculiari soluzioni armoniche, dall’insistita ripetizione di accordi in fortissimo, nonché dagli evidenti prestiti (vocali, armonici e ritmici) dalla scena del banchetto finale del Don Giovanni di Mozart.
Francesco Murolo
Laurea magistrale in
Discipline della Musica
coordinamento e redazione
Maria Luisi
Franz Liszt (1811-1886)
Via Crucis (S. 53)
Les 14 Stations de la Croix pour choeur,
soli avec accompagnement d’orgue (ou pianoforte)
Légende St. François de Paule
marchant sur les flots (S. 175)
per pianoforte
Sankt Christoph. Legende (S. 47)
per baritono, coro e pianoforte
Il Coro da camera del Collegium Musicum Almae Matris nasce nel 1988 con l’obiettivo di valorizzare le musiche concepite per un organico vocale ristretto. Formato da una ventina di coristi, si dedica in particolare alla musica rinascimentale e del Novecento, includendo nel repertorio brani inediti di antichi compositori italiani poco conosciuti al grande pubblico. Il coro si è esibito – oltre che in Italia – in Norvegia, Turchia, Gran Bretagna e Germania. Nelle passate stagioni è stato invitato a collaborare con il Coro e l’Orchestra del teatro Comunale di Bologna.
David Winton si è laureato in musica all’Università di Birmingham nel 1973. A questo periodo risalgono le prime esperienze di direzione di gruppi studenteschi. Si è trasferito a Bologna nel 1978 e da allora svolge parallelamente l’attività di musicista e di docente di lingua inglese. È stato assistente maestro di cappella presso la chiesa di S. Maria dei Servi di Bologna per dieci anni e dal 1980 collabora con il Collegium Musicum, per il quale ha trascritto diverse opere inedite. Nel 1984 ha ricevuto il diploma in direzione corale dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Attualmente, oltre quella di direttore degli organici corali del Collegium Musicum, svolge attività di lettore di lingua inglese presso il CILTA, centro linguistico dell’Università di Bologna.
Enrico Maria Marabelli, vincitore di numerosi concorsi, ha calcato vari palcoscenici ricoprendo ruoli in opere di Mozart, Rossini, Bellini, Verdi e Puccini. Ha collaborato con vari apprezzati direttori d’orchestra, fra i quali Bruno Campanella, Nicola Luisotti, Enrique Mazzola, Kazushi Ono, Daniel Oren e Alberto Zedda. Fra i suoi ultimi successi si segnalano le interpretazioni del Barbiere di Siviglia (nella parte di Bartolo) alla Staatsoper di Berlino e alla Novaja Opera di Mosca e della Bohème (nella parte di Schaunard) al Teatro Lirico di Cagliari e all’Opera di Palma de Mallorca.
Costantino Catena, diplomatosi sotto la guida di Luigi d’Ascoli, si è perfezionato con Boris Bechterev, Konstantin Bogino, Bruno Mezzana, Aldo Ciccolini e Joaquin Achucarro. Premiato in molte competizioni pianistiche nazionali ed internazionali, si è esibito in vari paesi europei, in Russia, in Australia e negli Stati Uniti, sia come solista che con orchestra. Recentemente è stato invitato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma a partecipare all’esecuzione integrale della musica per pianoforte di Franz Liszt. In àmbito cameristico ha collaborato con vari artisti e inciso presso diverse case discografiche, italiane ed estere. Laureato in Filosofia e Psicologia, attualmente è docente di pianoforte presso il Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza.
ingresso gratuito posti limitati
info: tel. 051 2092400/10/11
Via Crucis (S. 53)
Les 14 Stations de la Croix pour choeur,
soli avec accompagnement d’orgue (ou pianoforte)
Légende St. François de Paule
marchant sur les flots (S. 175)
per pianoforte
Sankt Christoph. Legende (S. 47)
per baritono, coro e pianoforte
Il Coro da camera del Collegium Musicum Almae Matris nasce nel 1988 con l’obiettivo di valorizzare le musiche concepite per un organico vocale ristretto. Formato da una ventina di coristi, si dedica in particolare alla musica rinascimentale e del Novecento, includendo nel repertorio brani inediti di antichi compositori italiani poco conosciuti al grande pubblico. Il coro si è esibito – oltre che in Italia – in Norvegia, Turchia, Gran Bretagna e Germania. Nelle passate stagioni è stato invitato a collaborare con il Coro e l’Orchestra del teatro Comunale di Bologna.
David Winton si è laureato in musica all’Università di Birmingham nel 1973. A questo periodo risalgono le prime esperienze di direzione di gruppi studenteschi. Si è trasferito a Bologna nel 1978 e da allora svolge parallelamente l’attività di musicista e di docente di lingua inglese. È stato assistente maestro di cappella presso la chiesa di S. Maria dei Servi di Bologna per dieci anni e dal 1980 collabora con il Collegium Musicum, per il quale ha trascritto diverse opere inedite. Nel 1984 ha ricevuto il diploma in direzione corale dell’Accademia Filarmonica di Bologna. Attualmente, oltre quella di direttore degli organici corali del Collegium Musicum, svolge attività di lettore di lingua inglese presso il CILTA, centro linguistico dell’Università di Bologna.
Enrico Maria Marabelli, vincitore di numerosi concorsi, ha calcato vari palcoscenici ricoprendo ruoli in opere di Mozart, Rossini, Bellini, Verdi e Puccini. Ha collaborato con vari apprezzati direttori d’orchestra, fra i quali Bruno Campanella, Nicola Luisotti, Enrique Mazzola, Kazushi Ono, Daniel Oren e Alberto Zedda. Fra i suoi ultimi successi si segnalano le interpretazioni del Barbiere di Siviglia (nella parte di Bartolo) alla Staatsoper di Berlino e alla Novaja Opera di Mosca e della Bohème (nella parte di Schaunard) al Teatro Lirico di Cagliari e all’Opera di Palma de Mallorca.
Costantino Catena, diplomatosi sotto la guida di Luigi d’Ascoli, si è perfezionato con Boris Bechterev, Konstantin Bogino, Bruno Mezzana, Aldo Ciccolini e Joaquin Achucarro. Premiato in molte competizioni pianistiche nazionali ed internazionali, si è esibito in vari paesi europei, in Russia, in Australia e negli Stati Uniti, sia come solista che con orchestra. Recentemente è stato invitato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma a partecipare all’esecuzione integrale della musica per pianoforte di Franz Liszt. In àmbito cameristico ha collaborato con vari artisti e inciso presso diverse case discografiche, italiane ed estere. Laureato in Filosofia e Psicologia, attualmente è docente di pianoforte presso il Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza.
ingresso gratuito posti limitati
info: tel. 051 2092400/10/11