a cura di Tihana Maravić Il ragazzo criminale con Eleonora Sedioli, Caterina Cidda, Federica Cangini, Catia Gatelli, Lorenzo Bazzocchi ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi 6 marzo, ore 21 Arena del Sole – Sala Grande Il demone meridiano Laboratorio condotto da Masque Teatro 7-9 marzo, Laboratori DMS – Teatro a numero chiuso; riservato a studenti DAMS; iscrizioni dal 19 febbraio al 2 marzo ore 10-13 presso i Laboratori DMS Il demone meridiano incontro con Masque Teatro e Adriano Piccardi coordina Tihana Maravić 13 marzo, ore 16 Laboratori DMS – Auditorium Materia cani randagi con Eleonora Sedioli, Andrea Basti, Paolo Carbone, Matteo Gatti, Lorenzo Bazzocchi, Catia Gatelli ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi 15-16 marzo, ore 21 Laboratori DMS - Teatro |
15-16 marzo, ore 21 Laboratori DMS - Teatro MATERIA CANI RANDAGI con Eleonora Sedioli, Andrea Basti, Paolo Carbone, Matteo Gatti, Lorenzo Bazzocchi, Catia Gatelli, e con Vanni Bendi, Giampiero Cignani, Davide Castiglia, Stefano Delvecchio (Bevano Est) architetture sceniche di Lorenzo Bazzocchi, Eleonora Sedioli, Andrea Basti, Lia Pari suono e luci di Lorenzo Bazzocchi, Andrea Basti organizzazione di Catia Gatelli, Rosanna Lama ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi Materia cani randagi trae la sua origine dagli scritti di Carlo Michelstaedter. Sull’opera di del giovane filosofo, morto suicida nel 1910 all’età di 23 anni, si innestano le visioni del regista ungherese Béla Tarr. …Cade e si riprende. Il vetro trattiene il fulmine sulla chioma di un minuscolo albero, mentre su un altro vetro le scie viscose aiutano la ragazza a togliersi di torno il nulla. Si sono preparati per un abbandono. Sono in attesa di un abbandono. Si presentano a se stessi. Così come sono? Combattere fino all’ultimo respiro. Torcere i muscoli, strizzare le budella. Sentire che le dita dei piedi sono lì. Hanno costruito la loro scena. Personaggi per passione. Tre parole scritte nella terra da fonderia: torpore, divertimento, disperazione. Con una piroetta lei si affaccia, pone le gambe in avvitamenti, le braccia a sostenerla. Sanno che saremo noi a disegnare la loro storia. Muti bambini inquieti. Attori. Uomini. Corpi senza corpo. Voci. Se alzi lo sguardo… cadono. Perennemente cadono. Come sostenuti da pesi. Deve resistere, o meglio, deve aver pazienza. Che rida, se vuol ridere. Gli altri sono già pronti, chiudono le corsie della scena, affondano col ballo uno spazio che si allarga come l’acqua che cade, dovrebbe cadere, copiosa. |