Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2007

a cura di Tihana Maravić

Il ragazzo criminale

con Eleonora Sedioli, Caterina Cidda, Federica Cangini, Catia Gatelli,
Lorenzo Bazzocchi
ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi
6 marzo, ore 21
Arena del Sole – Sala Grande


Il demone meridiano
Laboratorio condotto da Masque Teatro
7-9 marzo, Laboratori DMS – Teatro
a numero chiuso; riservato a studenti DAMS; iscrizioni dal 19 febbraio al 2 marzo
ore 10-13 presso i Laboratori DMS

Il demone meridiano
incontro con Masque Teatro e Adriano Piccardi
coordina Tihana Maravić
13 marzo, ore 16
Laboratori DMS – Auditorium


Materia cani randagi
con Eleonora Sedioli, Andrea Basti, Paolo Carbone, Matteo Gatti, Lorenzo Bazzocchi, Catia Gatelli
ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi
15-16 marzo, ore 21
Laboratori DMS - Teatro



 


15-16 marzo, ore 21
Laboratori DMS - Teatro
MATERIA CANI RANDAGI

con Eleonora Sedioli, Andrea Basti, Paolo Carbone, Matteo Gatti, Lorenzo Bazzocchi, Catia Gatelli,
e con Vanni Bendi, Giampiero Cignani, Davide Castiglia, Stefano Delvecchio (Bevano Est)
architetture sceniche di Lorenzo Bazzocchi, Eleonora Sedioli, Andrea Basti, Lia Pari
suono e luci di Lorenzo Bazzocchi, Andrea Basti
organizzazione di Catia Gatelli, Rosanna Lama
ideazione e regia di Lorenzo Bazzocchi


Materia cani randagi trae la sua origine dagli scritti di Carlo Michelstaedter. Sull’opera di del giovane filosofo, morto suicida nel 1910 all’età di 23 anni, si inne­stano le visioni del regista ungherese Béla Tarr.
…Cade e si riprende. Il vetro trattiene il fulmine sulla chioma di un minuscolo albero, mentre su un altro vetro le scie viscose aiutano la ragazza a togliersi di torno il nulla.
Si sono preparati per un abbandono. Sono in attesa di un abbandono. Si presentano a se stessi. Così come sono? Combattere fino all’ultimo respiro. Torcere i muscoli, strizzare le budella. Sentire che le dita dei piedi sono lì. Hanno costruito la loro scena. Personaggi per passione. Tre parole scritte nella terra da fonderia: torpore, divertimento, disperazione. Con una piroetta lei si affaccia, pone le gambe in avvitamenti, le braccia a sostenerla. Sanno che saremo noi a disegnare la loro storia. Muti bambini inquieti. Attori. Uomini. Corpi senza corpo. Voci. Se alzi lo sguardo… cadono. Perennemente cadono. Come sostenuti da pesi. Deve resistere, o meglio, deve aver pazienza. Che rida, se vuol ridere. Gli altri sono già pronti, chiudono le corsie della scena, affondano col ballo uno spazio che si allarga come l’acqua che cade, dovrebbe cadere, copiosa.







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