Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2002 MUSICA - Concerti
 
 
musica
30 gennaio - 19 maggio
a cura di Giuseppina La Face Bianconi
alma mater studiorum
università di bologna
dipartimento di musica e spettacolo
la soffitta
centro di promozione teatrale
Mercoledì 20 marzo 2002, ore 21
AULA ABSIDALE DI S. LUCIA
via de’ Chiari 23a
 
Seduzioni e sberleffi
Rina Cellini pianoforte
Giovanna Musiani pianoforte
David Winton direttore del coro
Barbara Manfredini direttore
.
CORO E ORCHESTRA
COLLEGIUM MUSICUM ALMAE MATRIS
 
presentazione
di
Diber Benghi e Thomas Zogno
 
ingresso gratuito
 

PROGRAMMA

DMITRIJ ŠOSTAKOVIC (1906 - 1975)
Concertino in La minore op. 94
per due pianoforti
 
JOHANNES BRAHMS (1833 - 1897)
Liebeslieder op. 52
per quartetto vocale e pianoforte a quattro mani
 
1. Rede, Mädchen, allzu liebes – 2. Am Gesteine rauscht die Flut
3. O die Frauen – 4. Wie des Abends schöne Röte
5. Die grüne Hopfenranke – 6. Ein kleiner hübscher Vogel
7. Wohl schön bewandt war es vorehe – 8. Wenn so lind dein Auge mir
9. Am Donaustrande – 10. O wie sanft die Quelle sich
11. Nein, es ist nicht auszukommen
12. Schlosser auf! und mache Schlösser
13. Vögelein durchrauscht die Luft – 14. Sieh, wie ist die Welle klar
15. Nachtigall, sie singt so schön – 16. Ein dunkeler Schacht ist Liebe
17. Nicht wandle, mein Licht, dort außen – 18. Es bebet das Gesträuche
 
ASTOR PIAZZOLLA (1921 - 1992)
Tango Ballet
(trascrizione per clarinetto e quintetto d’archi)
 
CAMILLE SAINT-SAËNS (1835 - 1921)
Le carnaval des animaux
1. Introduction et marche royale du lion
2. Poules et coqs
3. Hémiones (animaux véloces)
4. Tortues – 5. Éléphant
6. Kangourous – 7. Aquarium
8. Personnages à longues oreilles
9. Le coucou au fond des bois
10. Volière – 11. Pianistes
12. Fossiles – 13. Cygne
14. Final

Seduzioni e sberleffi

Il Concertino op. 94 per due pianoforti di Dmitrij Šostakovic c del 1954 e fu scritto per il figlio Maksim, allora studente di pianoforte a Mosca. Come suggerisce il diminutivo del titolo, il brano, che ha carattere brillante e scanzonato, non presenta grandi difficoltà d’esecuzione. Alla maniera di certi Concertini dell’età romantica, i tempi si susseguono senza soluzione di continuità: Adagio, Allegretto, Allegro.

I Liebeslieder op. 52 di Johannes Brahms, usciti nel 1869, offrono diciotto valzer per quartetto vocale e pianoforte a quattro mani. I versi, di argomento amoroso, sono tratti da Polydora, ein weltpoetisches Liederbuch (1855) di Georg Friedrich Daumer, una raccolta di rime popolari ispirate per lo più alla tradizione folklorica dell’Europa orientale. Brahms si era cimentato per la prima volta col genere del valzer nei sedici brani per pianoforte a quattro mani dell’op. 39, dedicati al critico musicale Eduard Hanslick, che, meravigliato del loro carattere "leggero", li aveva commentati così: "Brahms, il serioso, il taciturno, il vero fratello minore di Schumann, scrivere dei valzer! Per di più così nordico, così protestante, così poco mondano com’è!". Non mancano le affinità stilistiche tra l’op. 39 e i valzer in programma questa sera. In entrambe le raccolte Brahms omaggia non solo la danza viennese per eccellenza, ma anche il Ländler, danza contadina in tempo ternario assai simile al valzer, e i ritmi tipici della musica popolare ungherese.

Con il compositore argentino Astor Piazzolla, il tango tradizionale rioplatense – il tango porteño – conosce un profondo rinnovamento. Piazzolla trascorre l’infanzia e l’adolescenza a New York, dove conosce il compositore e drammaturgo Carlos Gardel, il creatore del tango-canzone, forse il più insigne esponente della storia del tango. Studia composizione con Alberto Ginastera a Buenos Aires (1941-46) e con Nadia Boulanger a Parigi (1954-55). Suonatore di bandoneon, assieme a formazioni strumentali quali l’Octeto Buenos Aires, il Quinteto Nuevo Tango e il Conjunto 9, sperimenta la fusione del tango porteño con elementi della musica colta e del jazz: ne scaturisce il tango nuevo. Sulle ali della musica di Piazzolla, il tango conosce un rinnovato processo di diffusione che sfocerà nella tangomania degli anni ’80-’90: il fenomeno, di portata internazionale, ha interessato sia il costume sia forme di espressione artistica diverse dalla musica (p. es. il cinema).

Camille Saint-Saëns scrive Le carnaval des animaux (1886) per l’amico violoncellista Charles Lebouc. L’opera, quattordici brevi pezzi che portano il sottotitolo "Grande Fantasia zoologica", s’inserisce nell’antica tradizione della musica imitativo-descrittiva. Vi vengono rappresentati animali, o esseri umani ironicamente assimilati al mondo bestiale: è il caso dei Pianisti, raffigurati come fossero esecutori bêtes (laddove la parola francese in quanto sostantivo viene a dire bestie, in quanto aggettivo viene a dire stupidi). Saint-Saëns crea pagine musicali di grande umorismo ricorrendo a procedimenti compositivi di vario genere: nell’Elefante, per esempio, cita la Danse des Sylphes di Berlioz affidandola però al suono greve dei contrabbassi. L’opera fu concepita per essere eseguita esclusivamente in privato, e Saint-Saëns non acconsentì mai ad esibizioni concertistiche né alla pubblicazione della partitura, salvo che per il Cigno, il pezzo più famoso, fatto oggetto d’innumerevoli trascrizioni.

Diber Benghi, Thomas Zogno
studenti DAMS
HOME PAGE LA SOFFITTA 2002 Introduzione Istruzioni per l'uso Comunicati stampa Organigramma
Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna