L'organo positivo di Domenico Maria Gentili (1797) di proprietà del Dipartimento di Musica e Spettacolo
Lo strumento proviene da una chiesa di Medicina (BO). Venne acquistato dall'Istituto di Studi Musicali e Teatrali, Università di Bologna (poi CIMES - Dipartimento di Musica e Spettacolo) nel 1974 e inaugurato il 24 maggio 1975 dopo un restauro che appare oggi tecnicamente discutibile. In precedenza lo strumento subì interventi di anonimo (1841), di Gioacchino Sarti (1882) e Adriano Verati. L'organo rimase all'Istituto di Studi Musicali e Teatrali (sala Chopin, Strada Maggiore 34 – oggi sede del Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna) fino al 1990, anno in cui venne depositato (verosimilmente già in condizioni di inefficienza) nella sede universitaria di via Guerrazzi 20 (ora Istituto di Geografia). Il trasferimento in biblioteca, con relativo smontaggio, rimontaggio ed esame dettagliato dello strumento (vedi scheda tecnico-descrittiva) è avvenuto tra marzo e aprile 2011. Lo strumento resterà in Biblioteca sino a che sarà possibile procedere ad un nuovo restauro.
Scheda tecnico-descrittiva a cura di Antonio Seri e Daniele Ungarelli, organari
Strumento attribuito a Domenico Maria Gentili che lo costruì nel 1797 indicandolo come sua trentesima opera, come si evince da cartiglio autografo posto all'interno della secreta.
Racchiuso in elegante cassa lignea divisibile in due tronchi.
Disposizione delle canne di facciata in stagno, a cuspide con ali. La canna maggiore è il Re 2. Sono presenti inoltre, dietro le paraste di facciata, 2 canne in legno appartenenti alle prime due dell'Ottava.
Tastiera pregiatissima, di 47 note con prima "ottava corta" (do1/re5), tasti diatonici con coperture in bosso e frontalino decorato con motivo a chiocciola, tasti cromatici ricoperti da listelle in ebano.
Pedaliera (non originale) di 11 note (do1/re2) ad "ottava corta", costantemente unita alla tastiera mediante tiranti in fettuce di tessuto, ora mancanti.
Nel fianco sinistro del basamento sono praticati tre fori dai quali fuoriescono le funi per l'azionamento dei tre mantici a lanterna.
Sul fianco destro della tastiera, escono 9 manette di azionamento dei registri:
- Principale
- Ottava
- Decimaquinta ( recte XIX / XV sul do#2 / re2 )
- Decimanona ( recte XXII / XIX sul do#2 / re2 )
- Vigesimaseconda e ( recte XXVI / XXII sul do#2 / re2 )
- Vigesimasesta ( recte XXIX / XXVI sul do#2 / re2 )
- Cornetto 1'3/5 ( da fa# 3 )
- Flauto in XII
- Voce Umana ( da do3 )
- Bassi ( do1 a do#2 )
Somiere in noce a 47 ventilabri in abete e 9 stecche per i registri così disposte dalla facciata:
Principale / Voce Umana / Ottava / Cornetto / Flauto in XII / Decimaquinta / Decimanona / Vigesimaseconda e Vigesimasesta; queste ultime due file sono unite.
Sul fondo della cassa, è alloggiato un secondo somiere per la basseria, munito anch'esso di stecca di registro per l'inserimento ed il disinserimento delle prime 10 canne di basseria in legno.
L' intero impianto fonico, sia di facciata che interno, è integralmente superstite ed assolutamente originale, salvo 27 canne di fabbricazione recente, 6 appartenenti alle prime dell'Ottava e 21 al registro di Cornetto.
Da ciò che si è potuto constatare, lo strumento è tuttora integro e di altissimo prestigio costruttivo. Esso risulta tuttavia inefficiente e necessita di un radicale restauro.
aprile 2011 - per ulteriori informazioni: ufficio 5, dott. Gianmario Merizzi