Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2005

LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale


LA SOFFITTA 2005
TEATRO
19 gennaio - 23 maggio

 

31 gennaio - 3 febbraio
in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna

FANNY & ALEXANDER. PROGETTO NABOKOV

a cura di Fabio Acca e Annalisa Sacchi

Enigmi per Ada

seminario condotto da Stefano Bartezzaghi e Chiara Lagani

a numero chiuso, riservato a studenti DAMS
iscrizioni 17-28 gennaio, ore 10-13 presso i Laboratori DMS

Laboratori DMS - Teatro,
31 gennaio - 1° febbraio

ARDIS I
(LES ENFANTS MAUDITS)

cinema da camera
per voci, pianoforte, ondes Martenot e macchine del suono

ideazione di Chiara Lagani e Luigi de Angelis
regia, scene e luci di Luigi de Angelis
con Paola Baldini, Marco Cavalcoli, Luigi de Angelis
Chiara Lagani, Sara Masotti

Arena del Sole - Sala InterAction
2-3 febbraio, ore 20.30


informazioni: tel. 051-2910910 · www.arenadelsole.it

I brani delle opere di Vladimir Nabokov sono riprodotti in accordo con The Vladimir Nabokov Estate, nella traduzione di Margherita Crepax

ADESCAMENTI

concerto per voci, pianoforte,
ondes Martenot e macchine del suono

regia di Luigi de Angelis
drammaturgia di Chiara Lagani
pianoforte Matteo Ramon Arevalos
ondes Martenot Bruno Perrault
macchine del suono Mirto Baliani
voci di Paola Baldini, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani,
Sara Masotti, Francesca Mazza

Laboratori DMS - Teatro
2-3 febbraio, ore 23.30


I brani delle opere di Vladimir Nabokov sono riprodotti in accordo con The Vladimir Nabokov Estate, nella traduzione di Margherita Crepax

Ada per Enigmi

incontro con Fanny & Alexander
coordinano Fabio Acca e Annalisa Sacchi

Laboratori DMS - Teatro
3 febbraio, ore 15

Votato fin dalle sue origini alla creazione di particolari dispositivi di immersione dello spettatore in un sistema enigmatico della visione, il lavoro di Fanny & Alexander ha indagato con estetica rigorosa le figure di un’infanzia infera, a partire da Lewis Carrol per approdare a Vladimir Nabokov. Il progetto dedicato allo scrittore russo, declina in maniera complessa i diversi piani produttivi in cui si articola la percezione di un nucleo narrativo liberamente ispirato al romanzo Ada o ardore, di cui emergono figure, tracce, visioni. Un sentiero che mette al centro non tanto la ricostruzione teatrale di un’opera letteraria, quanto un tappeto di esperienze sensoriali: un ventaglio di obiettivi drammatici che sposa con originalità i diversi rapporti percettivi creati dalla collisione tra musica, letteratura e teatro. Ne emerge così la qualità di una pratica teatrale del tutto contemporanea, che fa del proprio statuto specifico la fonte progettuale per la ridiscussione radicale dell’idea stessa di spettacolo, che si evolve dunque in una deriva controllata di suggestivi eventi multidisciplinari.
     In Ardis I (Les enfants maudits), lo spettatore si trova immerso in un cinema da camera, nella stanza-gabbia del larvario in cui Ada custodisce il suo insetto (insect, forma anagrammata di incest) più prezioso, il fratello amante Van. Le pareti di questa wunderkammer sono trafitte da intervalli di finestre, dove a tratti appaiono sezioni di un corpo femminile, quello di Ada, della sorella Lucette o di Blanche, la cameriera. Il richiamo magrittiano conserva l’eco di ceci n’est pas un acteur, una nota scena della Socìetas Raffaello Sanzio: dell’attore rimane una spoglia, la voce riprodotta e una serie di dettagli da teatro anatomico. Il dettaglio del corpo non è metonimico, la parte non risponde al tutto perché l’amata, nella sua totalità, resta inconoscibile. Il seno, l’occhio, il sesso o la bocca sono vedute sull’incidenza enigmatica del desiderio, adescamenti per l’amante e per lo spettatore.
     E intorno alla figura stellare dell’enigma si organizza il lavoro che Stefano Bartezzaghi affianca all’opera del gruppo ravennate, qui proposto nel laboratorio Enigmi per Ada: “Ho sempre pensato che Ada fosse la protagonista di un rebus. Una di quelle figure impegnate in attività normali e assurde, reali e oniriche: esce da una vasca, prega, ama, osa, teme, sta china, ride, ara, sempre sormontata da lettere alfabetiche o altri simboli. La sua abilità, nel romanzo di Nabokov, in giochi come lo Scrabble, gli anagrammi, i linguaggi criptici, l'allusione è una sorta di rispecchiamento fra l'evidenza di un personaggio narrativo (tutto quello che è, è detto) e il suo indicibile segreto (quel che ne è detto proietta l'ombra di quel che non se ne sa). Autrice e solutrice di enigmi, protagonista di enigmi, Ada diventa così una musa per l'enigma, una figura tutelare che sorveglia il punto di passaggio fra luce e ombra (in italiano, luce-ombra è l'anagramma di calembour)”.

Fabio Acca e Annalisa Sacchi




GLI ARDORI E GLI ALBERI DI ARDIS

Ardis, l’arte e l’ardore, questo è il Leitmotiv ossessivo di “Ada”.
     “Penso agli uri, e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell’arte.” (Lolita)
     Quando Fanny & Alexander battezzò la sua sede teatrale, a Ravenna, circa tre anni fa, tra tutti i nomi possibili, fu un nome preso a prestito dalla letteratura ad essere scelto.
     “Ardis Hall”, la mitica magione romanzesca di “Ada”, fulcro dell’amore di Ada e Van, Eden e Ade, matrice prima della stessa idea di opera d’arte. Nome che sa d’ardore. Nome suono, nome pianeta. Nome che, in greco antico, significa “freccia”.
     La storia di “Ada” è apparentemente semplice. Ada è il primo amore di Van. Van è il primo amore di Ada. Essi sono amanti, ma sono anche fratello e sorella. Li si crede nati da fratelli germani, e nel romanzo tutto è calcolatamente costruito per occultare e svelare, vicendevolmente e impercettibilmente, la vera natura del loro amore.
     Ada e Van sono al tempo stesso stranamente simili e risolutamente differenti: il loro amore può andare dal più assoluto maniacale narcisismo, alle più violente e atroci rotture. Vivono su Antiterra, nostro pianeta gemello, dove l’idea di Terra è un mito e ogni forma d’arte un gioco.
     Ottant’anni dopo, Ada e Van sono sempre insieme, ed è insieme che scompaiono, come per evanescenza, dal libro di memorie in cui Van fa il suo racconto del loro amore. Martiri del tempo, infinitamente e beatamente decrepiti, distesi sulla schiena nel loro letto metafisico, non possono morire, nemmeno alla fine, all’inevitabile fine dell’opera che essi stessi stanno componendo con le loro vite.
     La lettura di “Ada” è un agone, un gesto di puro erotismo, di ardente antagonismo tra lettore e autore. Il racconto è dato per indizi sensoriali, per cenni stratificati e precisissimi, per intuizioni fulminee. Esso spinge ad improvvisi abbandoni sensuali e a soprassalti continui dell’intelletto, a giochi assassini (“pun assasine”), a giochi di mondi (“playing a game of worlds”). Ci siamo immaginati queste intense variazioni, giochi di mondiparole, in senso cosmologico, attribuendo loro una specifica geografia fantastica. “Ardis I” è la prima “dimora”, delle sette in cui Fanny & Alexander sosterà, per “Ada, cronaca familiare”. Questa dimora è quella edenica del primo incontro d’amore tra Ada e Van, quella impossibile e già perduta dell’ossessivo ripresentarsi di un mito ormai incandescente, per Nabokov, ma anche per Fanny & Alexander. Questa dimora ha per noi una specifica strana natura, quella di ingresso, un’allusiva stanza, luogo enigmatico ribattezzato “cinema da camera”.

Fanny & Alexander

 


Dipartimento di Musica e Spettacolo
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