Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2005

LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale


LA SOFFITTA 2005
TEATRO
19 gennaio - 23 maggio

31 gennaio - 3 febbraio
in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna

FANNY & ALEXANDER. PROGETTO NABOKOV


mercoledì 2 - giovedì 3 gennaio
Arena del Sole - Sala InterAction, ore 20.30


informazioni: tel. 051-2910910 · www.arenadelsole.it

ARDIS I
(LES ENFANTS MAUDITS)

cinema da camera per voci, pianoforte, ondes Martenot e macchine del suono


suono ideazione Chiara Lagani e Luigi de Angelis
regia, scene e luci Luigi de Angelis
drammaturgia e costumi Chiara Lagani
ondes Martenot Bruno Perrault
pianoforte Matteo Ramon Arevalos
macchine del suono Mirto Baliani

con
Paola Baldini, Marco Cavalcoli, Luigi de Angelis, Chiara Lagani, Sara Masotti

immagini video A.Zapruder Filmmakersgroup
fotografie Enrico Fedrigoli
consulenza letteraria Luca Scarlini
realizzazione scenotecnica Luigi de Angelis, Marco Cavalcoli, Sara Masotti e Marco Molduzzi
sartoria Laura Graziani Alta Moda
ufficio stampa Marco Molduzzi

una produzione Fanny & Alexander e Ravenna Festival - in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri, Cineteca di Bologna e Xing - col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

I brani delle opere di Vladimir Nabokov sono riprodotti in accordo con The Vladimir Nabokov Estate, nella traduzione italiana a cura di Margherita Crepax


mercoledì 2 - giovedì 3 gennaio
Laboratori DMS - Teatro, ore 23.30


ADESCAMENTI

concerto per voci, pianoforte, ondes Martenot e macchine del suono


musiche tratte da Ardis I e Ardis II
regia Luigi de Angelis
drammaturgia Chiara Lagani
pianoforte Matteo Ramon Arevalos
ondes Martenot Bruno Perrault
macchine del suono Mirto Baliani

voci
Paola Baldini, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Sara Masotti, Francesca Mazza

I brani delle opere di Vladimir Nabokov sono riprodotti in accordo con The Vladimir Nabokov Estate, nella traduzione italiana a cura di Margherita Crepax



Cinema da camera
Immaginate un giardino in una sala da concerto, e una galleria d’arte in quel giardino... L’avete fatto? Ecco, siete arrivati a una delle possibili definizioni di “cinema da camera”. Adesso immaginatevi una galleria d’arte, e pensatela dentro un teatro, esso stesso situato all’interno di un romanzo, che pare talvolta trasfigurarsi in quel giardino dal quale siete partiti, e trasformarlo in una sorta di demonico Eden.
     Il romanzo era un ardente romanzo d’amore, fin dal principio. Ve lo dobbiamo dire. Anche se forse, a qualcuno di voi, sarà potuto sembrare semplicemente un giardino, in cui molte cose, tra cui l’amore, sono occorse.      Infine – ve lo chiediamo quasi sottovoce – immaginatevi come addormentati, dentro la stanza in cui avrete collocato il giardino Ardis, e immaginatevi poi, al risveglio, di cader vittime d’un magnifico errore: quel giardino, all’improvviso, non è più un giardino, ma una stanza nuda, piena d’occhi, che vi scruta, che vi chiama da ogni lato dentro un altro giardino. Il problema dell’ingresso nel romanzo, nell’amore che vi è stato promesso, è un problema di pertugi, di buchi, di fessure, attraverso le quali potrete passare. Immaginate dunque una porta chiusa, in una stanza, sulla quale un’apertura informe sveli certe figure affacciate ad altrettante finestre, che danno sul racconto che voi state, in prima persona, per accogliere. Le finestre, come si sa, sono la consolazione della letteratura in prima persona attraverso i secoli. Ebbene questa storia d’amore e di finestre sarà consolazione per ognuno di voi.
     Abbiamo collocato davanti alla vostra finestra la vista sull’interno di una camera: un dipinto che rappresenta esattamente la porzione di paesaggio occupata dal dipinto. Se il soggetto del paesaggio fosse un albero, quest’albero nasconderebbe dunque quell’altro albero che gli sta dietro, fuori dalla stanza. La stessa cosa avverrà dunque per soggetti differenti: uccelli, baci, tradimenti. Essi si troveranno per voi, spettatori, talvolta all’interno della stanza, sul dipinto, talvolta all’esterno, nel paesaggio reale.
     La casa sarà dunque una finestra aperta sulla parete d’una stanza, ma darà su una stanza che a sua volta contiene la casa. Una figura di donna, ad esempio, sarà un volto che è una parte del suo stesso corpo (i seni gli occhi, il sesso la bocca).
     Questo mondo, il mondo del cinema da camera, offrirà piena giustificazione ad ogni vostra singola esigenza: narrativa, letteraria, pittorica, musicale, museale, botanica ecc. Ma sottolineiamo che, in realtà, non si tratterà che di una delle possibili esperienze sensoriali, che sfuggirà infine ad ogni analisi oggettiva.
Quest’esperienza ripagherà, in parte, la vostra fiducia riposta nel romanzo-giardino di partenza, dimostrandovi, forse, che il vostro piacere di spettatori, nel caso esista, potrà dipendere solo da un enigma, attaccato a voi, ad un dipinto e al romanzo; infine, che starà a voi decidere se vorrete attraversarlo.

Adescamenti
è un progetto concepito originariamente in due parti per "Ravenna Festival". Nei due giorni delle "Botteghe del teatro" dell'edizione 2004, il pubblico del Festival ha potuto seguire un laboratorio durante il giorno e un concerto alla sera. Il laboratorio e il concerto sono di fatto indipendenti l'uno dall'altro, seppure rappresentino insieme una sorta di istigazione, di invito obliquo e trasversale all'affondo nell'opera, ma da un'altra prospettiva.
     Adescamenti è anche una rete di allusive rispondenze sensoriali, di diversi gradienti di temperatura, di attributi e bersagli il cui centro specifico è proprio nella relazione tra letteratura, teatro e musica, e nella loro complessa, sinestetica percezione da parte dello spettatore. Quest'ultimo, dunque, si trova al centro di un universo di tracce, cammino di piccole segnaletiche da intercettare, percorso da ricostruire, come i sassolini di Pollicino nella fiaba: gli ami, le esche, gli adescamenti di Ada.
     Il repertorio del concerto Adescamenti è costituito dalle musiche di scena per pianoforte ed ondes Martenot tratte dagli spettacoli Ardis I e Ardis II. Questo è precisamente il percorso musicale che è stato condotto nel corso di due anni in relazione al progetto Ada, cronaca familiare. I brani sono trascrizioni o riscritture da autori del Novecento, così come si presentano nello spettacolo, avvinti e intrecciati alla partitura testuale. La voce dell'attore è dunque, in questo concerto, utilizzata come strumento musicale al pari del pianoforte, dell'ondes Martenot e delle macchine del suono.

Fanny & Alexander

 

 


Dipartimento di Musica e Spettacolo
Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna