Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2009

5/9 febbraio 09

in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna
MOTUS
VIAGGI DENTRO LA X


a cura di Cristina Valenti

Viaggi dentro la X
Incontro con presentazione di materiali video
intervengono Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
coordina Cristina Valenti
5 febbraio • ore 16 • Laboratori DMS

X(ics) Racconti crudeli della giovinezza
[X.03 movimento terzo >> Halle Neustadt]

ideazione e regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Lidia Aluigi, Silvia Calderoni, Sergio Policicchio,
Mario Ponce-Enrile, Ines Quosdorf
6, 7 febbraio • ore 21 • Arena del Sole

Crac 
ideazione e regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni
9 febbraio • ore 19 e 21.30 • Laboratori DMS

Run
Rimini >> Halle Neustadt

videoinstallazione
9 febbraio • ore 20 • Laboratori DMS


Motus nasce a Rimini nel 1991, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Strutturato come nucleo di lavoro aperto a diverse collaborazioni artistiche, in un’ottica di contaminazione tra forme espressive eterogenee, produce numerosi spettacoli teatrali ed eventi/accadimenti per spazi non tradizionali.
L’Occhio belva (1994) è strutturato all’interno di una cella frigorifera; Catrame (1996) e O.F. ovvero Orlando Furioso (1998) sono scatole sceniche illusorie per icone postmoderne; Orpheus Glance (2000) è ambientato negli spazi e tra le pareti (domestiche) di una casa reale; Visio Gloriosa (2000) distribuisce l’azione a trecentosessanta gradi, con gli spettatori al centro, seduti su sedie girevoli; il progetto ROOMS (inaugurato nel 2001) ha come filo conduttore il tema della stanza d’albergo e dà luogo a tre diverse produzioni: Vacancy Room (2001), Twin Rooms (2002), Splendid’s (2002), allestimento ispirato a Genet e proposto esclusivamente all’interno di suite di hotel.
Nel 2003 Motus inizia un viaggio artistico nell’universo di Pier Paolo Pasolini che dà vita agli spettacoli Come un cane senza padrone (2003) ispirato a Petrolio e L’Ospite (2004) tratto da Teorema, creato dopo una lunga residenza presso il Théâtre National de Bretagne. Dalla primavera 2005 Motus prosegue il suo itinerario verso un altro autore maudit, Rainer Werner Fassbinder, ritrovando in tutta la sua opera un riferimento essenziale per indagare «le dinamiche servo-padrone e i sottili meccanismi di condizionamento» presenti nella società contemporanea, nella convinzione che lo spettro del nazismo alberghi ancora in mille episodi di quotidiana sopraffazione. Il lavoro su Fassbinder si articola in un progetto aperto dal titolo Piccoli Episodi di Fascismo Quotidiano (realizzato attraverso una serie di residenze e successivi episodi/eventi unici liberamente ispirati al testo teatrale-cinematografico Pre-paradise Sorry Now del 1969) e in un progetto chiuso, legato alla messa in scena di Rumore Rosa (2006, spettacolo al femminile ispirato a Le lacrime amare di Petra Von Kant). Il 2006 ha visto anche un ritorno a Samuel Beckett, con la video-performance A place. That again, ispirata a All strange away, l’unico testo «pornografico» dello scrittore irlandese.
A partire dalla Biennale Danza 2007 Motus dà avvio al progetto triennale X(ics), sull’adolescenza nelle periferie urbane italiane ed europee, articolato attraverso più eventi, dallo spettacolo alla performance all’installazione. Per il 2009 Motus ha in programma un nuovo progetto ispirato alla figura di Antigone, che rappresenterà una tappa ulteriore della ricerca sui rapporti e le ribellioni intergenerazionali.
Impostasi fin dagli anni ’90 sulla scena nazionale e internazionale, la compagnia ha ottenuto il Premio Lo Straniero (1999) per i «giovani talenti» e tre Premi Ubu (1999, 2000, 2002) rispettivamente per la ricerca originale, il Progetto Prototipo e il Progetto Rooms.
6, 7 febbraio • ore 21 • Arena del Sole
X (ICS)
RACCONTI CRUDELI DELLA GIOVINEZZA
[X.03 MOVIMENTO TERZO >> HALLE NEUSTADT]

ideazione e regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò

con Lidia Aluigi, Silvia Calderoni, Sergio Policicchio, Mario Ponce-Enrile, Ines Quosdorf
video compositing Francesco Borghesi
produzione Motus, Theater der Welt 2008 in Halle (Germania), Mittelfest 2008, Istituzione Musica Teatro Eventi - Comune di Rimini «Progetto Reti», Lux-Scène National de Valence (Francia), La Biennale Danza di Venezia; con la collaborazione di L’Arboreto di Mondaino, Teatro della Regina di Cattolica, Teatro Petrella di Longiano; con il sostegno di Provincia di Rimini Ministero per i Beni e le Attività Culturali; progetto GECO - Ministero della Gioventù e Regione Emilia-Romagna

motus

[...] Ci siamo spostati veloci con le videocamere sempre accese, eternamente perseguitati dalla curiosità di ragazzini che finalmente avevano trovato «qualcosa da fare»: inseguire la troupe «degli italiani» che non fa televisione, come tutti ci chiedevano, ma raccoglie appunti per un film futuro, confluiti ora in questa specie di spettacolo ibrido che assembla i germi di un concerto stridente e di una danza sporca e asincrona, scaturita dal rapporto con il catrame della strada. Questi esperimenti ci hanno spinto ad andare in quei luoghi appartati, terrain-vagues, in cui si fugge per i primi baci, le prime trasgressioni, i primi tentativi di esserci... per essere dove? «Il problema non è il vuoto che i giovani hanno dentro ma il deserto creato dagli adulti, dove sono obbligati a stare fin dalla nascita», scriveva Paul Goodman già negli anni ’60. Ed è un po’ questo che ancora emerge dalle conversazioni con i ragazzi. [...] Il deserto dei grandi è il deserto umano di cui scriveva anche Pasolini, che si riflette nei nuovi deserti urbani di oggi, spazi di distruzioni e ricostruzioni selvagge, terre di nessuno dove imprevedibilmente sorgono sfavillanti centri commerciali, in cui si va per passare il tempo più che per comprare, luoghi dove i ragazzini stanno per incontrarsi e incontrare, per mostrarsi e mostrare, per provare a esserci, fra le merci come merci, ancora una volta. I giovani che abbiamo incontrato non sono bulletti o confezioni vuote, come certa propaganda televisiva semplicistica tende a dipingere. Sono stati sorprese di umanità e gentilezza, diversi, veramente diversi dentro. È a loro che dedichiamo questo lavoro cresciuto ai margini, nei luoghi artificiali del consumo [...].
motus * luglio 2008



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