7 maggio 09 • ore 16 • Laboratori DMS BOLOGNA - NAPOLI 1:1 |
7 maggio 09 • ore 16 • Laboratori DMS BOLOGNA - NAPOLI 1:1 Geografie della critica nelle asprezze del «quotidiano» incontro con Massimo Marino e Stefano de Stefano a cura di Vanda Monaco Westerståhl e Adele Cacciagrano Dopo
un ventennio in cui la critica teatrale ha presenziato inerte alla
riduzione degli spazi di intervento, negli ultimi anni si assiste alla
rivendicazione, quando non alla costituzione ex-novo, di luoghi
performativi per la critica militante. La battaglia, iniziata con la
coraggiosa esperienza di alcune riviste specializzate prima di invadere
le frontiere tracciate dal web, torna, oggi, a riversarsi in teatri e
festival che promuovono momenti di discussione aperti al pubblico per
riecheggiare dalle colonne locali di quotidiani nazionali in un
discorso sul teatrale che investe in primo luogo la polis e il
territorio, senza rinunciare per questo a riflessioni di gittata
(trans)nazionale.
Il Corriere della Sera di Bologna e Il Corriere del Mezzogiorno di Napoli, scelti come exempla della controtendenza in atto, sono tornati a garantire uno spazio espressamente dedicato alla critica di eventi performativi permettendo, così, alle penne di Massimo Marino e di Stefano de Stefano di fare da giusto contrappeso alle realtà micro e macro-teatrali intercettate sui rispettivi campi di osservazione. BOLOGNA-NAPOLI 1:1 è un viaggio di ricognizione negli interstizi della critica fatta sul quotidiano. Sul filo teso tra le due città, un agone tra critici di diversa provenienza ed estrazione tenterà di sezionare un campo d’azione per nulla esaustivo o totalizzante, ma sensibilmente reattivo a geotipi e zone rosse di sommovimento. L’incontro, per statuto, si autocensura dal tema della «mancanza» in tutte le sue molteplici declinazioni. Esclusa la possibilità di appellarsi alla scarso spazio riservato dai media così come al mancato dialogo con operatori e artisti o alla condizione di solitudine in cui il critico si troverebbe ad operare, l’obiettivo da mettere a segno è la possibilità stessa di tracciare delle geografie dell’esistente che possano evidenziare, come tante cartine al tornasole, quelle pratiche che, nate all’interno di angusti limiti, hanno saputo escogitare modalità inaudite di (re)azione all’ambiente. Le questioni all’ordine del gioco sono:
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