L'ARTE
DEI COMICI Il
progetto rivisita la Commedia
dell'Arte evidenziando i momenti
di vicinanza e sovrapponibilità
fra ilfenomeno storico e le
esperienze del teatro
contemporaneo. I comici avevano
infatti affinata un'arte
dell'intrattenimento, che sondava
le possibilità combinatorie di
suono, immagine e senso verbale
realizzando una spettacolarità
di tipo "multimediale"
che, oggi, può risultare ricca
di indicazioni e stimoli specie
per chi si avvicini all'argomento
con interessi e sensibilità di
attore. Al passato, secondo lindicazione
di Fabrizio Cruciani, ci si può
infatti riferire come a un "magazzino
del nuovo", dove figurano
competenze e saperi suscettibili
di venire ripresi e filtrati, ma
anche evidenziati e chiariti
dalle pratiche dellinnovazione
teatrale. Il fatto che il teatro
novecentesco abbia trovato nella
multimedialità una risorsa
sempre più irrinunciabile,
avvalora insomma gli esempi della
multimedialità storica, della
quale conviene sondare le
specificità tecniche e culturali.
Alle
"abilità diverse" dei
comici, che erano mimi, cantanti,
poeti, declamatori, drammaturghi
e musicisti, è dedicato il
convegno Il
teatro multimediale delle comiche
compagnie. Gli
interventi prenderanno in esame le
drammaturgie performative di
Tristano Martinelli e Flaminio
Scala, le strategie letterarie
con cui gli attori fondavano la
propria immagine storica, i
molteplici rapporti fra i comici
e i modi della raffigurazione
visiva (le ceramiche, la
ritrattistica, la scenografia
barocca) e linterazione fra
il melodramma e il teatro delle
compagnie. Al convegno
intervengono studiosi che hanno
contribuito a rifondare le
conoscenze storiche sulla
Commedia dellArte (Siro
Ferrone, Ferruccio Marotti,
Cesare Molinari, Roberto Tessari),
musicologi attenti ai modelli
teatrali dellinvenzione
sonora (Paolo Fabbri, Paolo Russo),
teatrologi dediti allesplorazione
delle intersenzioni fra il teatro
dei comici e altre forme
espressive (Renzo Guardenti,
Gerardo Guccini).
Riferiti
in particolar modo a Isabella e
Francesco Andreini sono invece i
successivi appuntamenti del
progetto, che rintracceranno
attraverso gli scritti, i
percorsi biografici e l'opera
performativa della celebre coppia
le strategie e le tecniche
compositive dei Gelosi,
probabilmente la compagnia che più
contrinuì a definire i canoni
della Commedia all'improvviso. Al
Seminario su Isabella
partecipano Stefano Mazzoni, con
una puntualizzazione delle
conoscenze biografiche, Franco
Vazzoler, con un'analisi delle
opere drammatiche, conduce
Gerardo Guccini e Claudio
Meldolesi si assume l'onere d'una
sintesi che proietta l'argomento
le recenti acquisizioni sulla
drammaturgie dell'attore.
Conclude
il progetto lo spettacolo La
pazzia di Isabella. Vita e morte
di comici Gelosi, realizzato
per l'occasione da Elena Bucci e
Marco Sgrosso della Compagnia le
Belle Bandiere sulla base di
testi di Isabella e Francesco
Andreini. La realizzazione
scenica svilupperà in particolar
modo una descrizione delle "Pazzia"
che in epoca moderna non è mai
stata utilizzata o ripresa. È
quella pubblicata nel 1589 da un
osservatore di tutto rispetto,
Giuseppe Pavoni, già editore di
Torquato Tasso e futuro editore
di Gabriello Chiabrera.
Il
progetto, realizzato con la
collaborazione del CIMES, è
affiancato, nella prospettiva
d'un piena integrazione fra
esperienze dirette e acquisizioni
culturali, dal Laboratorio di
recitazione La fortunosa
commedia dell'arte dell'attore condotto
da Elena Bucci e Marco Sgrosso.
Da Larte dei comici
abbiamo lambizione di
attendere impulsi che
contribuiscano a ravvivare lattenzione
dei teatranti per le abilità e
la cultura delle comiche
compagnie..
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