Il progetto
rivisita la Commedia dell'Arte
evidenziando i momenti di
vicinanza e sovrapponibilità fra
il fenomeno storico e le
esperienze del teatro
contemporaneo. I comici avevano
infatti affinata un'arte
dell'intrattenimento, che sondava
le possibilità combinatorie di
suono, immagine e senso verbale
realizzando una spettacolarità
di tipo "multimediale"
che, oggi, può risultare ricca
di indicazioni e stimoli specie
per chi si avvicini all'argomento
con interessi e sensibilità di
attore. Al passato, secondo lindicazione
di Fabrizio Cruciani, ci si può
infatti riferire come a un "magazzino
del nuovo", dove figurano
competenze e saperi suscettibili
di venire ripresi e filtrati, ma
anche evidenziati e chiariti
dalle pratiche dellinnovazione
teatrale. Il fatto che il teatro
novecentesco abbia trovato nella
multimedialità una risorsa
sempre più irrinunciabile,
avvalora insomma gli esempi della
multimedialità storica, della
quale conviene sondare le
specificità tecniche e culturali.
Alle
"abilità diverse" dei
comici, che erano mimi, cantanti,
poeti, declamatori, drammaturghi
e musicisti, è dedicato il
convegno Il teatro multimediale
delle comiche compagnie. Gli
interventi prenderanno in esame
le drammaturgie performative di
Tristano Martinelli e Flaminio
Scala, le strategie letterarie
con cui gli attori fondavano la
propria immagine storica, i
molteplici rapporti fra i comici
e i modi della raffigurazione
visiva e linterazione fra
il melodramma e il teatro delle
compagnie.
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