Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2003 - MUSICA
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dipartimento di musica e spettacolo
la soffitta · centro di promozione teatrale
LA SOFFITTA 2003
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regione emilia romagna · assessorato alla cultura
provincia di bologna · assessorato alla cultura
facoltŕ di lettere e filosofia
27 novembre 2002 - 25 marzo 2003
CONCERTI

UN VIOLONCELLO PER LO ZAR

 
Martedě 18 febbraio 2003, ore 21
AULA ABSIDALE DI S. LUCIA · via de’ Chiari 23a
 
Presentazione di Maria Paola Balducci e Silvia Licciardello
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Ingresso gratuito
PROGRAMMA

Leóš Janácek

Pohádka (Leggenda)
Con moto
Con moto
Allegro

Presto in Mi minore
per violoncello e pianoforte

Sergej Rachmaninov

Sonata in Sol minore
per violoncello e pianoforte
op. 19
Lento – Allegro moderato
Allegro scherzando
Andante
Allegro mosso


CLAUDIO MASTRANGELO

Si č diplomato in violoncello con Vito Paternoster e si č perfezionato sotto la guida di Mario Brunello e Antonio Meneses. Ha frequentato i corsi di musica da camera della Scuola di musica di Fiesole e ha partecipato a diversi concorsi nazionali insieme al quartetto "Talos". Ha collaborato con l’Orchestra Giovanile Italiana e dal 1991 suona nell’Orchestra sinfonica di Bari, complesso con cui si č esibito anche come solista nel Concerto per violoncello di Khacaturjan. Svolge attivitŕ concertistica principalmente in Italia e Germania.
Ha effettuato registrazioni per la radio e la televisione italiana e ha inciso un cd, Praha ’68, dedicato al compositore ceco Miloslav Istvan.

MARIA GABRIELLA BASSI

Ha iniziato a suonare il pianoforte all’etŕ di quattro anni e si č diplomata nel 1991 con Marta Grilletti. Si č perfezionata con Konstantin Bogino, Aquiles Delle Vigne e Bruno Rigutto. Č laureata in giurisprudenza. Ha preso parte a numerosi concorsi pianistici internazionali e ha vinto per due volte, nel 1987 e nel 1991, il Concorso "European Liszt Centre" di Lucca. Nel 2001 si č aggiudicata il secondo premio al Concorso "Jean Françaix" di Parigi. Appassionata interprete dell’opera pianistica di Liszt, si č esibita in Italia, Francia, Germania e Messico. Ha suonato il Concerto n. 2 di Liszt con l’Orchestra di Stato del Messico diretta da Enrique Bátiz.
Impegnata da anni nella riscoperta di pagine musicali di rara esecuzione, include nel suo vasto repertorio opere di compositori italiani poco noti, come Pietro Montani; inoltre brani di Pavel Haas, Janácek e di autori contemporanei.
Tiene corsi di perfezionamento per l’associazione "Musique en liberté" di Parigi e per l’associazione "Domenico Sarro" di Trani. Insegna pianoforte nel Conservatorio di Monopoli.


Nel clima culturale che anima l’Est europeo tra la seconda metŕ del secolo XIX e l’inizio del successivo, coesistono l’esigenza di riscoprire e valorizzare gli elementi puramente slavi e la volontŕ di essere partecipi della grande tradizione classico-romantica occidentale. Leóš Janácek (1854-1928), ceco, e Sergej Rachmaninov (1873-1943), russo, si collocano ai due estremi di queste tendenze: per il primo l’elemento folklorico rappresenta la linfa vitale, l’altro mira ad essere un artista cosmopolita e dal marcato carattere filo-occidentale.
 
Janácek si interessa fin da giovane all’etnografia musicale: dei canti popolari lo affascina l’estrema flessibilitŕ ritmica e il carattere della melodia, come anche le peculiari espressioni linguistiche della cultura morava, di cui annota meticolosamente ogni sfumatura e inflessione. La sua arte personalissima si nutre delle tante ricerche e raccolte folkloriche; egli punta ad uno stile musicale essenziale, scultoreo e di una straordinaria carica espressiva, in un contesto armonico caratterizzato dal libero concatenarsi degli accordi, che tende ad emanciparsi dalla sintassi tonale ottocentesca. Ma la sua affermazione non fu facile: la corrente esterofila della comunitŕ musicale ceca prediligeva una musica di piů spiccata melodiositŕ. Janácek si affermn come compositore solo dopo i cinquant’anni con l’opera Jenufa (1904). Nel suo catalogo, Pohádka e il Presto in Mi minore sono le due sole composizioni per violoncello e pianoforte. Pohádka s’ispira ad una fiaba di Vasilij Žukovskij, importante poeta russo del primo Ottocento, noto come traduttore in russo di molti classici della letteratura occidentale antica e moderna. Stando alle parole di Janácek, il pezzo evoca la storia di Berendeij, lo zar dalla lunghissima barba, che vive in perfetta armonia con la sua sposa ma che č rattristato dall’assenza di figli. Janácek compone il brano nel 1910 e lo pubblica, dopo varie revisioni, nel 1924. Ben poco sappiamo del Presto: il manoscritto non reca alcuna data, e non č chiaro se sia stato concepito come brano a sé o come singolo tempo di una piů ampia composizione. Č stato pubblicato postumo nel 1970.

Rachmaninov č stato uno dei piů grandi pianisti del Novecento, ed č comprensibile che sia noto soprattutto per la sua musica per pianoforte, gran parte della quale č ancor oggi nel repertorio dei concertisti. Tuttavia, egli si č dedicato anche ad altri generi musicali: opere teatrali, sinfonie, musica corale; ha operato cioč – dal punto di vista della scelta dei generi come anche dello stile e del linguaggio musicale – nel solco della tradizione romantica occidentale, che ha perpetuato fino a Novecento inoltrato. Anche per questo č poco considerato dalla critica e dagli storici della musica, che lo classificano per lo piů come un epigono attardato, giudizio che invero contrasta col favore dei pianisti e del pubblico delle sale da concerto. La Sonata op. 19 per violoncello e pianoforte č del 1901, e costituisce probabilmente la piů importante tra le non molte composizioni da camera di Rachmaninov. Pare che l’autore si sia avvalso della consulenza dell’amico violoncellista Anatol Brandukov, cui il brano č dedicato.

Maria Paola Balducci e Silvia Licciardello
studentesse DAMS
coordinamento e redazione: Saverio Lamacchia, Paola Soffiŕ
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