- 27 novembre 2002 - 25
marzo 2003
- CONCERTI
I
PRONIPOTI DI ADOLPHE SAX
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- Martedì
28 gennaio 2003, ore 21
- AULA ABSIDALE
DI S. LUCIA · via de Chiari 23a
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- Presentazione
di Sonia Calamiello e Simone Marzocchi
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- Ingresso
gratuito
PROGRAMMA
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Eugène Bozza (1905 -
1991)
Aria
Jacques Ibert (1890
- 1962)
Concertino da camera
per sax contralto e 11 strumenti
(1935)
(trascrizione per
sax e pianoforte)
Allegro con moto
Larghetto
Animato molto
Paule Maurice
(1910 - 1967)
Tableaux de Provence (1954-1959)
I. Farandoulo di
chatouno
(Farandole de jeunes filles)
II. Cansoun per ma mio
(Chanson pour ma mie)
III. La boumiano
(La bohémienne)
IV. Dis Alyscamps lamo
souspire
(Des Alyscamps lâme
soupire)
V. Lou cabridan
(Le cabridan)
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Paul Creston (1906 -
1985)
Sonata op. 19 (1939)
With vigour
With tranquillity
With gaiety
George Gershwin (1898 -
1937)
Tre preludi per pianoforte
(1926)
n. 1: Allegro ben
ritmato e deciso
n. 2: Andante con moto e poco
rubato
n. 3: Allegro ben ritmato e
deciso
Jeanine Rueff (1922 -
1999)
Sonata per sax contralto
Allegro
Leonard Bernstein (1918 -
1990)
"Maria"
dal musical West
Side Story (1957)
"I can cook too"
dal musical On the
Town (1944)
(trascrizioni per
sax tenore e pianoforte di David
J. Elliot)
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Daniele
Faziani
Ha iniziato gli studi
musicali in giovanissima età e si è
diplomato in saxofono nel 1982. Ha vinto
il premio "Città di Genova"
(1985) e si è aggiudicato il primo
premio al Concorso Internazionale di
Salsomaggiore Terme (2000).
Svolge attività concertistica come
solista, in duo con pianoforte e in
formazioni cameristiche, proponendo
soprattutto musica del Novecento. È
stato membro del Quartetto Italiano di
Saxofoni e del Quartetto di Saxofoni
"900", e nel 2001 ha fondato la
New Saxophone Band, ensemble di
otto saxofonisti dedito ad un repertorio
che spazia dalle trascrizioni di brani
classici al jazz.
Ha collaborato con diverse orchestre e
con direttori come Riccardo Chailly,
Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Elihau
Inbal, Daniel Oren. Ha eseguito la Rapsodia
per orchestra e saxofono di Debussy
insieme allOrchestra del Teatro
Comunale di Bologna diretta da Vladimir
Delman; al Ravenna Festival, insieme
allOrchestra del Teatro di San
Pietroburgo, ha suonato i Quadri di
unesposizione di Musorgskij.
Ha insegnato nei conservatorii di Rovigo,
Brescia, Mantova e dal 1992 è docente di
saxofono nel Conservatorio di Parma.
Lattività didattica lo vede
impegnato anche nella composizione di
studi, brani originali per saxofono e
arrangiamenti di brani classici e
jazzistici. Dal 1986 dirige il corpo
bandistico "G. Venturi" di
Casola Valsenio.
Roberta
Ropa
Si è diplomata in
pianoforte con Franco Scala nel
Conservatorio di Pesaro e ha seguito
corsi di perfezionamento con Aldo
Ciccolini, Alexander Lonquich, Jörg
Demus, Gerhard Oppitz. Ha studiato musica
da camera con Boris Bechterev, Bruno
Canino, Rudolf Köckert, Alexis
Weissenberg, e sotto la guida di Pier
Narciso Masi ha conseguito il diploma in
musica da camera nellAccademia
pianistica di Imola.
In qualità di pianista accompagnatore ha
collaborato con numerose istituzioni
musicali italiane, suonando con cantanti,
strumentisti e complessi sinfonici. Si è
esibita con artisti come Vadim Brodsky,
Jean-Yves Fourmeau, Maxence Larrieu,
János Bálint, Anton Dressler, Leo
Nucci, Claudi Arimany, Massimo Mercelli,
András Adorjan, Misha Keylin.
È pianista accompagnatore nei corsi di
flauto dellAccademia pianistica di
Imola e collabora con il Conservatorio di
Parma e con la Scuola di musica di Faenza
Ha effettuato registrazioni per la RAI e
per la Radio de la Suisse Romande.
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Attorno al 1840, il belga
Adolphe Sax inventa e battezza col
proprio cognome un nuovo strumento a
fiato di metallo ad ancia semplice che
avrebbe fatto storia. In Europa il
saxofono penetra a fatica nella
produzione musicale colta
allinizio, Berlioz è uno dei suoi
pochissimi estimatori , e il suo
uso si limita alle bande militari, a
sostegno dei clarinetti. Lo strumento
trova invece terreno fertile negli Stati
Uniti: anche qui viene usato dapprima
nelle cosiddette marching bands, e
viene progressivamente adottato dal jazz
come uno degli strumenti più
caratteristici. Oltreoceano la tecnica
dello strumento si sviluppa più
rapidamente che in Europa: attorno al
1920 il jazzista Coleman Hawkins sviluppa
la tecnica delle note legate, e sempre
negli Stati Uniti, negli stessi anni,
viene perfezionata la tecnica del vibrato,
ovvero quel particolare effetto
espressivo che consiste nella
fluttuazione periodica
dellintensità e della frequenza di
un suono. La tecnica del vibrato fu
poi introdotta in Europa dal saxofonista
francese Marcel Mule, dedicatario
dellAria di Bozza e dei Tableaux
de Provence di Maurice, nonché primo
esecutore del Concertino di Ibert.
La parabola evolutiva del saxofono si
rispecchia nel programma di questa sera,
dedicato da una parte alla musica di
autori francesi che, come Ibert, hanno
avuto a che fare con la cosiddetta cinéma-musique
(la musica di accompagnamento ai film
muti), e dallaltra ad autori
statunitensi che hanno dedicato una parte
importante della propria produzione ai musicals
di Broadway, come Gershwin e
Bernstein. Tutti sono accomunati
dallamore verso il cinema
dautore, il teatro, la danza, e da
questo contesto attingono la propria
poetica musicale. Da un lato Bozza, Ibert
e Maurice, compositori di solida
formazione accademica, sono profondamente
influenzati dalla stagione
impressionistica francese, con la sua
musica traboccante dei più fantastici
colori strumentali, dalle sonorità
potenti ed esplosive, dalla melodia
fluente ed elegante; dallaltro
Gershwin e Bernstein si affidano
soprattutto al senso della melodia, e nel
più perfetto stile di Broadway
concentrano la propria maestria in quella
forma di song dal motivo immediato
e di sicura presa sullascoltatore
di cui Maria il tema
principale di West Side Story
è un esempio preclaro.
- Sonia
Calamiello, Simone Marzocchi
studenti DAMS
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coordinamento e redazione:
Tarcisio Balbo, Paola Soffià |
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