- 27 novembre 2002 - 25
marzo 2003
- CONCERTI
SOIRÉE
RAPSODICA
-
- Martedì
25 febbraio 2003, ore 21
- AULA ABSIDALE
DI S. LUCIA · via de Chiari 23a
-
- Presentazione
di Serena Marras e Marco Micheletti
- .
- Ingresso
gratuito
- PROGRAMMA
|
-
Robert Schumann (1810 -
1856)
Phantasiestücke op. 73
Zart und mit Ausdruck
Lebhaft, leicht
Rasch, mit Feuer
Edvard Grieg (1843 -
1907)
Sonata n. 3 in Do minore
op. 45
Allegro molto ed
appassionato
Allegretto espressivo alla
romanza
Allegro animato
|
-
Antonín Dvorák (1841 -
1904)
Quattro pezzi romantici
Allegro moderato
Allegro maestoso
Allegro appassionato
Larghetto
Olivier Messiaen (1908 -
1992)
Thème et variations
Maurice Ravel (1875 -
1937)
Tzigane
Rhapsodie de concert
|
ROBERTO
NOFERINI
Si è diplomato in violino
nel Conservatorio di Milano. Si è
perfezionato con Salvatore Accardo,
Arthur Grumiaux, Pavel Vernikov e ha
studiato musica da camera con Dario De
Rosa. Ha vinto numerosi concorsi
violinistici nazionali e internazionali,
tra cui il Concorso violinistico di
Viterbo, il Concorso violinistico
"Postacchini" di Fermo e il
Concorso internazionale di musica da
camera "Lorenzo Perosi" di
Biella. Suona come solista e collabora
con artisti quali Bruno Giuranna, Bruno
Canino, Rocco Filippini, Anthony Pay,
Emanuele Segre, Toby Hoffman. Si è
esibito al Rossini Opera Festival, al
Festival di Portogruaro, al Festival di
Lanciano, al Teatro Comunale di Bologna e
ha tenuto concerti in Francia, Germania,
Spagna, Svezia, Austria. Il suo
repertorio comprende concerti per violino
di Bach, Vivaldi, Locatelli, Mozart,
Paganini e musiche di autori
contemporanei italiani quali Berio,
Manzoni, Petrassi, Castiglioni, Caprioli,
Bettinelli. Insieme a Bruno Canino ha
inciso un CD dedicato alla musica da
camera di Antonio Bazzini.
LUIGI
CASELLI
Ha iniziato a suonare il
pianoforte alletà di sei anni e si
è diplomato col massimo dei voti nel
Conservatorio di Bologna sotto la guida
di Luigi Mostacci. Si è perfezionato con
Vitalij Margulis, Oxana Jablonskaja,
Aquiles Delle Vigne. Ha partecipato a
diversi concorsi internazionali e nel
1985 ha vinto il Concorso "Marcello
Viotti" di Vercelli. Tiene concerti
in Italia e all'estero ed è membro del
"Baynov Piano Ensemble",
formazione specializzata
nelleseguire composizioni per
pianoforte a 4 e a 6 mani o per organici
inconsueti come otto pianoforti a 4 mani.
Dal 1999 insegna pianoforte nel
Conservatorio di Potenza "Gesualdo
da Venosa".
|
Opera della maturità di
Schumann, i Phantasiestücke op.
73 furono concepiti per pianoforte e
clarinetto o ad libitum violino o
violoncello, secondo
lintercambiabilità tipica della
musica per il consumo domestico e
salottiero. Intitolati inizialmente Soirée-Stücke,
lautore optò in seguito per la
denominazione Phantasiestücke a
lui tanto cara (ben tre volte la troviamo
nel suo catalogo), forse per rendere più
esplicito il carattere notturno ed
enigmatico di questi tre pezzi, tra loro
intimamente legati per la ciclicità di
alcuni motivi. Scritti e pubblicati nel
1849, quattro anni più tardi furono
eseguiti ad Hannover, interprete il
grande violinista Joseph Joachim.
Indiscutibile è il valore
del capolavoro cameristico di Grieg:
eseguita per la prima volta a Lipsia nel
1887 dal violinista russo Alfred Brodskij
accompagnato dallo stesso Grieg, la terza
Sonata per violino e pianoforte ebbe
subito un enorme successo, testimoniato
anche da una immediata fortuna editoriale
(1500 copie vendute in pochi mesi).
Elaborata in un ampio lasso di tempo, la
Sonata rappresenta una svolta nel
percorso di maturazione artistica e
tecnica di Grieg, e rispetto alle due
sonate precedenti colpisce per il
singolare piglio rapsodico e
loriginalità del materiale
tematico: esponente di spicco della
scuola norvegese, Grieg non ricorre mai,
nella Sonata, alla citazione di melodie
folkloriche, ma conserva nei propri temi
una melanconia e una tragicità nordiche
del tutto personali.
I quattro Pezzi romantici
di Dvorák furono composti rielaborando
un terzetto dallorganico inusuale
(le cosiddette Miniature per due
violini e viola op. 75). Si tratta di
pagine dal tono spiccatamente salottiero,
gradevoli benché di modesto spessore
musicale, se si eccettua lAllegro
maestoso che riporta i caratteri di
una frizzante danza popolare.
Ravel descrisse la propria Tzigane
come "un pezzo virtuosistico nello
stile di una rapsodia ungherese",
conferendole il sottotitolo Rhapsodie
de concert. Lopera è concepita
come una lunga cadenza del violino solo,
cui seguono due temi dal sapore tzigano
sottoposti a innumerevoli variazioni che
sfruttano tutte le più ardite risorse
tecniche dello strumento solista. Modello
dellopera furono probabilmente i 24
Capricci di Paganini uno dei
picchi del virtuosismo violinistico
, se è vero laneddoto
secondo cui Ravel se li fece
appositamente eseguire durante la
composizione. La Tzigane è
dedicata alla violinista ungherese Jelly
dAranyi che con il pianista Henri
Gil-Marchex eseguì per la prima volta
lopera a Londra il 26 aprile 1924.
Scritta originariamente per violino e
pianoforte luthéal (un pianoforte
con applicato un marchingegno che produce
un timbro simile allo zimbalon
ungherese), la Tzigane fu poi
orchestrata dallo stesso Ravel, e fu la
stessa Jelly dArany ad eseguirla
nella nuova versione con lorchestra
dei Concerts Colonne, il 30
novembre 1924 a Parigi.
Composto nel 1932, il Thème
et variations di Messiaen fu dedicato
dallautore alla violinista Claire
Delbos, soprannominata Mi,
chegli sposò in quello stesso anno.
È interessante notare quanto la nota
omonima sia frequente nel tema della
composizione, e come la ripresa dello
stesso, a chiudere simmetricamente la
composizione, sia suonata tutta sulla
quarta corda del violino, ossia il Mi
detto cantino: si sarà trattato di una
scelta intenzionale da parte
dellautore, come ulteriore omaggio
alla futura consorte.
- Serena
Marras e Marco Micheletti
- studenti
DAMS
|
coordinamento e redazione:
Tarcisio Balbo, Paola Soffià |
|