Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
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PROGRAMMA
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Nella storia della musica del secondo 800, i paesi principali sulla scena europea la Germania, la Francia e lItalia cominciano a perdere la loro posizione di preminenza assoluta. Ad essi si affiancano nuovi centri di produzione: a nord la Danimarca, la Norvegia, la Svezia, ad est la Polonia, lUngheria, la Boemia, la Russia. I compositori di queste terre conciliano per lo più il linguaggio musicale della tradizione classico-romantica, riferimento obbligato per tutti, con elementi attinti dal folklore autoctono. Linteresse per la tradizione popolare è comune anche a molti compositori dei paesi "centrali": si pensi a Johannes Brahms e alle sue celebri Danze ungheresi. La città di Praga, già importantissima nella storia della musica del 700 basti dire che tenne a battesimo il Don Giovanni e La clemenza di Tito di Mozart , diviene nell800 uno dei centri più vivaci della vita musicale europea. Tra i generi musicali in cui i compositori cèchi manifestano la propria creatività, si segnala per importanza e diffusione la musica da camera. Favorito dai compositori di area tedesca celebri i trii di Beethoven, Schubert e Brahms , il trio con pianoforte può soddisfare varie esigenze: lesibizione virtuosistica, la scelta di proporre al pubblico tutta la complessità del linguaggio di tradizione colta e, al tempo stesso, di intrattenerlo piacevolmente. Antonín Dvorák e Hans Sitt, violista luno, violinista laltro, avevano una conoscenza profonda degli strumenti ad arco. Sitt, compositore e direttore dorchestra boemo, attivo negli ultimi decenni della propria vita a Lipsia, nei suoi trii si rifà alla classica divisione in tre tempi: veloce, (più) lento, veloce. Il Trio op. 90 scritto da Dvorák tra il 1890 e il 1891 presenta, invece, sei tempi in sei tonalità diverse, basati sull'alternanza di movimento lento e movimento veloce. La denominazione "Dumky" (plurale di dumka) fa riferimento allomonimo canto-lamento popolare diffuso in Polonia e in Ucraina. Inteso come pezzo strumentale, la dumka mantiene sempre un carattere meditativo e melanconico, e, per luso frequente che ne fecero molti compositori dellest europeo tra fine 800 e inizio 900, assurge a simbolo musicale del panslavismo. Dvorák ricorre al titolo dumka in ben sei composizioni, che presentano come quasi tutti i sei movimenti di questo trio alcune caratteristiche comuni: inizio lento o moderato, tempo binario, modo minore, repentini cambi di tempo e di modo. La struttura a sezioni contrastanti, tipica della musica popolare di quest'area geografica, contrappone al principio elaborativo della musica da camera classico-romantica un principio accumulativo e rotatorio che suona al tempo stesso arcaico e moderno.
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