Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2002 MUSICA - Concerti
 
 
musica
30 gennaio - 19 maggio
a cura di Giuseppina La Face Bianconi
alma mater studiorum
universitŕ di bologna
dipartimento di musica e spettacolo
la soffitta
centro di promozione teatrale
Mercoledě 13 marzo 2002, ore 21
AULA ABSIDALE DI S. LUCIA
via de’ Chiari 23a
 
Voci di lontano
Mario Carraro pianoforte
.
Stefano Melis pianoforte
presentazione
di
Alberto Fiorito ed Erica Mastroianni
 
ingresso gratuito
 

PROGRAMMA

Claude Debussy (1862 - 1918)
Six épigraphes antiques
Pour invoquer Pan, Dieu du vent d’été
Pour un tombeau sans nom
Pour que la nuit soit propice
Pour la danseuse aux crotales
Pour l’égyptienne
Pour remercier la pluie au matin
 
 
György Kurtág (1926)
Fiori noi siamo, solo fiori… (…abbraccio di suoni)
J. S. Bach: "Aus tiefer Not schrei ich zu dir" BWV 687*
(In memoriam Joannis Pilinszky)
Campane (Hommage ŕ Stravinsky)
Corale furioso
J. S. Bach: "O Lamm Gottes, unschuldig" BWV 618*
Hommage ŕ Soproni (In memoriam matris carissimae)
Preludio e Valzer in Fa
J. S. Bach: "Alle Menschen müssen sterben" BWV 643*
Studio per "Hölderlin"
Hommage ŕ Halmágyi Mihály
Hommage ŕ Szervánszky (Silenzio)
J. S. Bach: "Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit"*
(Sonatina dalla Cantata Actus tragicus BWV 106)
Aus der Ferne
…e ancora una volta: Fiori noi siamo
*trascrizioni per pianoforte a quattro mani di György Kurtág
 
 
Robert Schumann (1810 - 1856)
"Bilder aus Osten" – Improvvisi op. 66
Lebhaft
Nicht schnell und sehr gesangsvoll zu spielen
Im Volkston
Nicht schnell
Lebhaft
Reuig, andächtig

Voci di lontano

Nel 1893 il giovane Debussy incontra il poeta ventitreenne Pierre Lou˙s. Tra i due nasce un’amicizia fondata sia sui comuni interessi artistici sia su quelli mondani. Due anni dopo, Lou˙s pubblica la traduzione francese delle liriche di un’immaginaria poetessa della Grecia antica: Bilitis. Il volume – bucoliche, elegie ed epigrammi – č introdotto da una fantasiosa storia della vita della poetessa, della quale sono narrate la prima deflorazione a Panfilia, il soggiorno nell’isola di Lesbo, la tarda carriera di prostituta a Cipro ed infine la scoperta della sua tomba, i cui muri erano ricoperti dalle poesie incluse nella raccolta. Nel 1901 Debussy compone musiche per declamare alcune delle poesie di Lou˙s, che col titolo di Chansons de Bilitis celebreranno una delle piů famose mistificazioni letterarie del ’900. Nel 1914, infine, Debussy cede alle richieste del proprio editore, e trascrive alcune delle Chansons per pianoforte a quattro mani, con il titolo di Six épigraphes antiques.

Fiori noi siamo, solo fiori… (…abbraccio di suoni) č il titolo di uno dei brani contenuti in Játékok (Giochi), raccolta di composizioni pianistiche per bambini che il compositore ungherese György Kurtág inizia a scrivere nel 1973, su commissione della pianista didatta Marianne Teöke. Gli otto libri fino ad ora composti – il modello ideale č dato dai Mikrokosmos di Bartók – rappresentano il tentativo di fornire ai giovani pianisti un approccio liberatorio al far musica e alla stessa esecuzione pianistica. Kurtág lascia spazio alla fantasia compositiva del bambino, lo invita a sperimentare sullo strumento le piů diverse modalitŕ di produzione del suono e a costruire unitŕ di senso musicali. I Giochi attraversano tutta la produzione compositiva di Kurtág, diventando la fucina di materiali per altre opere, quasi una sorta di personale diario in musica. Le Trascrizioni da Machaut a Bach (1973-1991) spesso Kurtág le utilizza in concerto con la moglie, eseguendole insieme a brani tratti da Játékok. Ne scaturiscono programmi compositi, dove opere originali e trascrizioni si alternano in un gioco di sottili affinitŕ e contrasti.

L’interesse per la letteratura č una componente essenziale nell’arte di Robert Schumann. Ispirandosi ad opere come la raccolta di novelle Die Serapionsbrüder (I fratelli di Serapione) di E. T. A. Hoffmann, e soprattutto al romanzo Flegeljahre (Anni acerbi) del prediletto Jean Paul, Schumann pone tra i componenti della immaginaria lega artistica da lui creata, il Davidsbund (la Lega di David), la coppia formata dall’impulsivo, appassionato e ardente Florestano e dal malinconico e riflessivo sognatore Eusebio (la coppia č esemplata su quella jeanpauliana dei gemelli Walt e Vult nei Flegeljahre). Lo stesso dualismo si ritrova, in vesti orientali, nei sei Impromptus op. 66 intitolati Bilder aus Osten (Quadri d’Oriente). Schumann li compose nel 1848, ispirandosi ai maqamat del poeta arabo medievale al-Hariri, i cui protagonisti principali sono l’ardito e focoso Abu Said e il suo mite e arrendevole amico Hareth.

Alberto Fiorito, Erica Mastroianni
studenti DAMS
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