Pacha è una donna che vive in Nicaragua, in uno degli infiniti barrios poveri del mondo. Ha raccontato la sua storia, fatta della felicità e dell’orrore di una vita dentro la strada, a Gigi Gherzi, che con lei ha attraversato i mercati, i terminali degli autobus, i barrios di Managua, pieni delle storie e delle umanità che li popolano. Lo spettatore sale sul palco, dove incontra oggetti consunti che fanno pensare a una civiltà del ricordo. A ogni oggetto è legato un quaderno con un interrogativo a cui lo spettatore può reagire lasciando un proprio pensiero, una prima risposta regalata allo spettacolo. E il gioco può iniziare. L’attore entra in scena. È venuto a raccontare del viaggio di Pacha, d’un mondo che è anche il nostro, comune ad ogni spettatore, e che viene riscoperto grazie a sguardi che arrivano da lontano.

La strada di Pacha non è né un monologo né una narrazione. Gherzi non parla in quanto personaggio, ma nemmeno narra un racconto, piuttosto condivide con il pubblico quanto la sua memoria conserva ed elabora intorno a una persona reale e direttamente conosciuta, procedimento che colloca La strada di Pacha fra le esperienze di punta dei “Linguaggi di realtà”. La memoria, mostrata in atto, allorché costruisce visioni o frammenti di storia, espone infatti direttamente se stessa: matrice d’infinite narrazioni possibili. Gherzi racconta attivando assieme al pubblico il patrimonio di immagini, pensieri e sensazioni che la conoscenza di Pacha gli ha consegnato (Gerardo Guccini).

Il lavoro della Compagnia del Teatro dell’Argine mira alla produzione di spettacoli, alla formazione del pubblico, alla didattica teatrale e alla ricerca per i giovani professionisti del teatro. I suoi spettacoli hanno sondato i contrasti più aspri della nostra contemporaneità e ricercato, attraverso co-produzioni internazionali, incontri con diverse culture e nuove metodologie.

Autore e regista per diverse compagnie italiane, Gigi Gherzi ha sperimentato originali interazioni fra teatro e società, da ultimo sviluppando anche importanti connessioni con il mondo del giornalismo a partire dallo spettacolo Errata corrige, e documentando con romanzi, narrazioni ed eventi scenici le tragedie ignorate del mondo contemporaneo.

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