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12/13 TEATRO | Presentazione

a cura di Gerardo Guccini

Dedicato a Carmelo Bene
nel decennale della scomparsa
(1937-2002)

 

Dieci anni fa veniva a mancare Carmelo Bene. Il vuoto incolmabile che ha lasciato si è aggiunto al Pantheon di assenze che anima dall’interno la vita teatrale. Dedicandogli, quest’anno, le programmazioni teatrali del CIMES, si intende non solo ricordare un artista essenziale del teatro novecentesco, ma anche indicare a chi non l’ha conosciuto o ricorda una via d’accesso alla percezione della sua assenza: primo necessario passo verso nuove “messa in vita” sceniche o mentali.

A Bene si connette il progetto “L’autore come performer” che esplora una tematica di cui, come solo adesso si incomincia a capire, Bene è uno degli esempi più completi e complessi. Alla poesia scritta dalla voce del grande attore/poeta nel tempo e nello spazio del suo darsi scenico, va infatti affiancata una poesia enunciata dalla stessa voce, ma in un tempo appartato e anteriore rispetto a questo darsi. Un tempo che ne ha permesso la trascrizione: il farsi testo. Bene è anche un grandissimo drammaturgo e poeta di testi scritti. Possibile che la “macchina attoriale” (come si autodefinì questo artista) non si sia definitivamente arrestata, ma giaccia semplicemente inattiva nei suoi lasciti testuali?

A questo progetto segue un altro approfondimento tematico: “Nuovi cogitanti. Pratiche di pensiero nella scena contemporanea”. Nel complesso, le due iniziative CIMES affrontano possibilità complementari e distinte della performance. Nella prima, il pensiero autorale viene esaminato attraverso il suo svilupparsi in esperienze irrelate di scrittura scenica e di scrittura testuale. Nella seconda, si recupera la conoscenza dei percorsi mentali e di pensiero, spesso sedimentati anche in forme originali di scrittura, che interagiscono con la performatività corporea.

I progetti includono momenti seminariali, letture-interpretazioni (di Paolo Puppa e di Vittorio Franceschi che presenterà un suo dramma inedito: Filottete.5) e un seminario/opera di Claudia Castellucci. Le programmazioni CIMES comprendono anche, in linea di continuità con l’attenzione del Centro per i teatri orientali, un seminario e un incontro/dimostrazione con il maestro Sanyu ̄tei Ryu ̄raku, uno dei massimi interpreti viventi del rakugo giapponese. È infine previsto, nel gennaio 2013, un laboratorio tenuto dai registi della Compagnia del Teatro dell’Argine che costituirà il secondo segmento del progetto triennale “Workshop sullo spettacolo. Esperienze di condivisione creativa”. Progetto che, iniziato nel gennaio 2012 con Armando Punzo, si concluderà nel 2014 con Marco Martinelli.