L’EDIPO TIRANNO DI SOFOCLE
nella traduzione dal greco di Orsatto Giustiniani
musiche per i cori di Andrea Gabrieli
Seminario a cura di Gerardo Guccini e Cesarino Ruini
con la partecipazione dell’attrice Chiara Guidi, della direttrice del coro Alessandra Fiori e del regista Vito Matera
dove: Palazzo Marescotti, Aula del Camino
quando: 23 marzo 2017, ore 15
L’Edipo Tiranno di Orsatto Giustiniani e Andrea Gabrieli – rappresentazione con cui si inaugurò il teatro Olimpico di Vicenza (3 marzo 1585) –, interpreta perfettamente la temperie culturale italiana tardo-rinascimentale, vale a dire la nascita dell’interesse del mondo intellettuale per il teatro classico e il desiderio di farlo tornare in vita attraverso una forma di spettacolo totale, in cui parola, musica, gesto si integrassero in modo del tutto nuovo ed esclusivo, senza che uno dei linguaggi prevalesse sugli altri.
Giustiniani, su richiesta degli accademici olimpici, appronta una traduzione del testo greco rinunciando a riprodurre la cadenza dell’originario metro giambico e utilizzando, invece, la libera successione di endecasillabi e settenari, già tipica degli intermedi e della favola pastorale. Una scelta – che gli costò le critiche dei puristi coevi – di modernità nella tradizione, dettata principalmente dalla volontà di avvicinare il ritmo dei versi a quello dell’italiano parlato. Tale prerogativa letteraria gioca a favore della resa musicale dei testi affidati al Coro, messi in musica dal celebre compositore veneziano Andrea Gabrieli, maestro di cappella in San Marco. Con i suoi Chori in musica composti sopra li chori della tragedia di Edippo Tiranno: recitati in Vicenza l'anno MDLXXXV (pubblicati postumi dal Gardano nel 1588) l’ormai anziano maestro raggiunge un livello di sperimentazione musicale ineguagliato per la sua epoca.
Lo spettacolo, inserito nel ciclo dei concerti della Soffitta (20 aprile, ore 21), prevede l’esecuzione dei quattro cori dell’Edipo, interpretati dall’ensemble “Color Temporis”, con l’inserzione di un paio di voci recitanti che, con i loro interventi, possano fungere da raccordo tra le parti musicali. La recitazione di alcuni dei principali passaggi della tragedia, alternanti a letture tratte dal materiale epistolare relativo all’opera, si presenta interessante per i suoi aspetti critici e polemici, e costituisce una forma di straordinaria apertura didattica sul contesto culturale che favorì il singolare revival rinascimentale della musica greca.
I curatori dell’allestimento illustreranno la rilevanza di questi aspetti, per mettere in luce il retroterra culturale e le scelte interpretative che stanno alla base della loro proposta.
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