Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2005

LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale


LA SOFFITTA 2005
TEATRO
19 gennaio - 23 maggio

8-10 marzo
NUNZIO FRA SCENA E SCHERMO

in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro stabile di Bologna

giovedì 10 marzo
Laboratori DMS - Auditorium

ore 11

Incontro con Spiro Scimone e Francesco Sframeli

coordina Gerardo Guccini







La compagnia Scimone-Sframeli debutta nel 1990, anno in cui Spiro Scimone e Francesco Sfrarmeli rappresentano la pièce Emigranti di Mrozek con la regia di Massimo Navone. L'esperienza artistica del duo prosegue nel corso degli anni con la messa in scena di altre opere teatrali, tra cui va ricordata Aspettando Godot di Samuel Beckett.
     Successivamente la compagnia avverte la necessità di ricercare nuovi linguaggi e Spiro Scimone, grazie anche all'impulso di Ettore Capriolo, scrive nel 1994 l'opera prima Nunzio in dialetto messinese. Un'opera destinata a rilevarsi una tappa fondamentale del loro percorso artistico, dal momento che il duo Scimone-Sframeli comincia a collaborare con una delle figure più eminenti ed autorevoli del teatro italiano: Carlo Cecchi. Questi, infatti, cura la regia di Nunzio e li coinvolge nella trilogia di Shakespeare (Amleto, Sogno di una notte di mezza estate e Misura per Misura) al Teatro Garibaldi di Palermo.
     Nunzio debutta al Festival di Taormina Arte 1994, interpretato da Francesco Sframeli e Spiro Scimone. Immediato è il successo del pubblico e della critica sia in Italia che all'estero. Nunzio consegue importanti riconoscimenti dal Premio IDI "Autori nuovi" e della Medaglia d'oro IDI per la drammaturgia 1995. Nel 2001 viene realizzato, tratto da Nunzio, il film Due amici interpretato e diretto da Scimone e Sframeli. E il film, prodotto dalla Medusa e realizzato dalla Sciarlò, vince al Festival cinematografico di Venezia 2002 il Leone d'oro per la migliore opera prima.
     Nel 1996 Spiro Scimone scrive la sua seconda commedia, Bar, che debutta al Festival di Taormina Arte nel 1997 con la regia di Valerio Binasco. Nello stesso anno i due vincono il Premio UBU come migliore "nuovo autore" (Scimone) e migliore "nuovo attore" (Sframeli). Bar, tradotto in tedesco e prodotto dalla Stadttheater Kostanz, debutta in Germania in occasione del Festival "Neue Szene" di nuova drammaturgia europea. Nel 1999 debutta alle Orestiadi Ghibellina La Festa, scritto da Spiro Scimone (premio Candoni Arta Terme per la nuova drammaturgia 1977) con Francesco Sframeli e Nicola Rignanese e la regia di Gianfelice Imparato. Nel maggio 2001 La Festa viene rappresentata al Kunsten Festival des Arts di Bruxelles; nell'autunno dello stesso anno La Festa e Bar sono al Festival d'Automme di Parigi. Con Il Cortile Scimone e Sframeli si avvicinano a un teatro di ispirazione beckettiana. I protagonisti vivono in una discarica fra vecchie motociclette e spazzatura, come i personaggi dell'autore irlandese sono tormentanti dalla decadenza fisica e sono affetti da una sorta di malinconia per i tempi migliori. Il Cortile evoca una quotidianità grottesca, ma a ben vedere non dissimile dalla realtà, dal degrado e dall'angoscia che ci circondano. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione produttiva tra Orestiadi di Gibellina, Kunsten Festival des Arts di Bruxelles, Festival d'Automne di Parigi e Théâtre Garonne di Tolosa e vince il Premio Ubu nel 2004 per il miglior testo teatrale.

 


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