Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2005

LA SOFFITTA - Centro di promozione teatrale


LA SOFFITTA 2005
TEATRO
19 gennaio - 23 maggio

 

2-6 maggio

VITA E FIABA: PERCORSI DI LAMINARIE

a cura di Claudio Meldolesi


 

JACK E IL FAGIOLO MAGICO

regia, scene, luci e costumi Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo
opere pittoriche Giuliano Guatta
ricerca video di Lino Greco e Bruna Gambarelli
con Patrizia Comitardi, Livia Gionfrida, Maurizio Mantani, Alice Padovani,
Fabiana Giordano, Federica Rocchi, Guglielmo Papa, Maia Pedullà
in collaborazione con Il Cassero, gay lesbian center
biglietteria aperta un’ora prima degli spettacoli
presso i Laboratori DMS

Il Cassero, via Don Minzoni 18
2 maggio, ore 21 e 22.30

 


La Coerenza sorprendente di Laminarie


incontro con Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo
coordina Claudio Meldolesi
intervengono Giuseppe Dell'Agata, Daniele Del Pozzo, Giancarlo Gaeta,
Marino Pedroni, Andrea Porcheddu

Laboratori DMS - Auditorium
3 maggio, ore 15


L'attenzione e l'attesa


laboratorio condotto da Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo
a numero chiuso, riservato a studenti DAMS
iscrizioni dal 14 marzo al 15 aprile, ore 10-13

Laboratori DMS - Teatro
3 - 5 maggio


Visioni dal teatro di Laminarie

proiezioni video
L, Jack e il fagiolo magico, STRATAGEMMA N. 2. Appunti su uno spettacolo, Ne tako nego ovako (Bosnia 1996)

Laboratori DMS - Teatro
3 - 5 maggio, ore 14-15


ELEMENTI DA UN'AUTOBIOGRAFIA

dalle opere di Elias Canetti e Edmondo Peluso
regia, scene, luci e costumi Febo Del Zozzo
selezione dei testi Bruna Gambarelli
con Febo Del Zozzo, Ennio Ruffolo, Angelo di Bello, Davide Lora, Matteo
Ripari, Alice Padovani, Federica Rocchi
con la partecipazione di Irene Franchini dell'Associazione Arcieri Bismantova

Laboratori DMS - Teatro
6 maggio, ore 21

 

 

Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli, dopo aver fondato questo gruppo come proseguimento del loro rapporto d’amore, hanno certo onorato l’impegno assunto chiamandolo “Laminarie”, come le alghe dalle virtù dilatatrici adottate dalla prassi ostetrica per favorire il parto. Si tratta di artisti formatisi nell’epicentro teatrale europeo che continua a essere la Romagna, specie con la Socìetas Raffaello Sanzio, ma anche con stimoli del Dams bolognese, dove Bruna si è laureata con una esemplare tesi su Simone Weill e il teatro. Così, sentire ed etica, insieme ad un raro talento nel mobilitare trasversalmente risorse inusuali, hanno portato Febo a maturare una drammaturgia registica capace di delicati sviluppi visivi come di enigmatici urti e Bruna ad agire senza soluzioni di continuità come drammaturga, attrice e pedagoga in sintonia. E poiché li ha sempre guidati la volontà di coniugare un’arte dilatatrice con ogni autentico richiamo sociale, la loro operosità si è naturalmente integrata con estreme ricerche di esistenza degna. Li si è visti creare da agit prop della pace, così, in paesi sconvolti dalla guerra nella ex Iugoslavia – in prossimità del fronte cruciale di Mostar – come, in Italia, da fabulatori intenti a una nuova levità scenica, capace di attrarre dall’intimo spettatori bambini e adolescenti nonché adulti non immemori dell’in-genuità poetica, e come da drastici sollecitatori di coscienza civile; mentre a distanza ogni scelta nel viaggio di queste Laminarie si rappresenta teatralmente organica dal tempo del trasferimento nella nostra città – forse per questo il precedente Assessore alla cultura di Bologna non volle sostenerli e sospese lo stesso limitato sostegno pubblico di cui prima aveva goduto – non degnandosi nemmeno di ricevere chi, come il sottoscritto, aveva richiesto un colloquio chiarificatore. E’ questa una realtà teatrale attiva a tutto campo, originalmente iscritta nel teatro italiano insofferente alle mediazioni, per non distrarsi dall’arduo impegno assunto: di dare continuità a storiche, contestuali fioriture dell’espressivismo e del senno teatrali. Gli stessi studenti meno impegnati potranno trovarvi infatti riscontri vitali su come prendere il desiderio per la testa o, alla Picasso, “per la coda”.

Claudio Meldolesi

 


Dipartimento di Musica e Spettacolo
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