Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - TEATRO - Erotismo barocco

 LA SOFFITTA 2004

TEATRO
19 gennaio - 16 maggio

 
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3-4 marzo, ore 21
Arena del Sole - Sala grande
 
spettacolo presentato in collaborazione con
Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna
 
TEATRO STABILE DELL'UMBRIA
in collaborazione con Estate Teatrale Veronese

La dodicesima notte, o quel che volete
 
di William Shakespeare

con Angela Burico, Antonella Caron, Ottavia Casagrande, Cristina Cavalli,
Anna Coppola, Anna Di Maggio, Elisa Lepore, Daria Panettieri,
Giorgia Porchetti
, Maddalena Recino, Elisabetta Valgoi, Alessia Vicardi

regia Antonio Latella

scene e costumi Annalisa Zaccheria
luci Giorgio Cervesi Ripa
suono Franco Visioli


Il Teatro Stabile dell'Umbria ha iniziato una nuova collaborazione con Antonio Latella, giovane talento registico che, dopo una carriera interessante come attore con Ronconi, Castri e De Capitani, ha ottenuto riconoscimenti e consensi dal pubblico e dalla critica in Italia e all’estero e ha conquistato per il suo lavoro sui testi di Shakespeare il Premio Speciale Ubu 2001 e il premio Coppola-Prati.
     In questa occasione Latella torna, in veste di regista, al prediletto Shakespeare con una versione particolare de La Dodicesima notte, che dopo il debutto al Festival Shakespeariano di Verona effettuerà una tournée nei maggiori teatri italiani.
     Uno spettacolo pieno di vita, solare e gioioso che, grazie alle qualità evocative e di immediato impatto del testo, coinvolgerà ed emozionerà il pubblico, giocando con gli strumenti costitutivi del teatro e della commedia stessa: la parola, il corpo, la musica, il canto, la danza.
     Un cast di sole donne darà voce e corpo alla commedia che celebra l’ambiguità delle cose o in altre parole "il mondo alla rovescia" con le sue contraddizioni, i suoi inganni, la sua assoluta libertà dalle regole di vita e di teatro, il suo divertente e spaventoso nonsense in cui ogni elemento è volutamente fuori posto.




LA DODICESIMA NOTTE

Per la prima volta affronto una commedia, che vive in un attimo, che non ha un luogo, che non ha un tempo… È la mia prima commedia, un testo che corre sulle punte dei piedi, leggero come un quadro di Chagall. Ma cosa c’è in fondo a questa leggerezza? È questo che m’interessa toccare.
     È un testo dove nessuno è quello che è, tranne il buffone. Un testo che mette tutti i personaggi in un luogo, l’Illiria, ma i personaggi sono dei ruoli indossati, dei costumi. Ed ecco che il luogo concreto diventa ancora una volta il teatro, mentre lo spazio mentale è un mondo sospeso, leggero, quasi tra le nuvole. Un luogo dove i personaggi non hanno né passato né futuro, ma consumano tutto il loro essere in un attimo.
     Un testo dove il doppio è il tema conduttore, un testo colmo di ambiguità sessuali date dal fatto di essere stato scritto per una compagnia di soli uomini. Al di là della mia scelta il testo chiede di avere interpreti tutti dello stesso sesso, il fatto di aver scelto tutte donne mi permette una modernizzazione dando alle donne la possibilità di raccontarci come vedono gli uomini. Così facendo l’Illiria mi permette di creare il luogo dove tutto è permesso, dove l’amore omosessuale è possibile perché l’ambiguità diventa la normalità; solo quando la ragione tornerà, il teatro o meglio lo spettacolo calerà il sipario, e tutto tornerà alla normalità, triste o felice, Shakespeare a questo non ci da risposta.
     Spero che tutto questo abbia qualcosa di magico, quasi come il riflesso di un sogno, che possa abbagliare gli occhi degli spettatori.


Antonio Latella

 

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