Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - MUSICA - Due per quindici

 LA SOFFITTA 2004

MUSICA
26 novembre 2003 - 14 maggio 2004

CONCERTI


24 marzo, ore 21 · Aula absidale di Santa Lucia

Due per quindici


Annamaria Morini
flauto
Enzo Porta
violino

 
 
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L
UCIANO BERIO  (1925-2003)

Dai Trentaquattro Duetti

Annie
Yossi
Tatiana
Henry



FRANCO DONATONI  (1927-2000)

Ciglio II



ALDO CLEMENTI  (1925)

luCiAno BErio



BENJAMIN YUSUPOV  (1962)

Crossroads
  
  
  
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NICOLA SANI  (1961)

Il cammino dei passi di fianco




GABRIO TAGLIETTI  (1955)

Nella nebbia



RICCARDO PIACENTINI  (1958)

XXIV
per flauto e violino con foto-suoni® ad libitum
prima esecuzione assoluta




LUCIANO BERIO  (1925-2003)

Dai Trentaquattro Duetti

Igor’
Béla
Peppino
Bruno

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Provenienti da esperienze musicali assai diverse ma contraddistinte dal comune, forte interesse per il nuovo e l’inesplorato, Annamaria Morini e Enzo Porta hanno costituito il Duo quindici anni fa. Fin dall’inizio questa formazione, tuttora unica nel suo genere, ha attirato l’attenzione dei compositori, che vi hanno trovato innumerevoli motivi d’interesse: lo dimostrano gli oltre cinquanta titoli che il Duo ha attualmente in repertorio, nel quale sono rappresentati i linguaggi e le tendenze più disparate e un arco generazionale che va da Riccardo Malipiero, nato nel 1914, a Yotam Haber, nato nel 1976. Negli ultimi anni è inoltre aumentata significativamente la presenza di opere che vedono gli strumenti in simbiosi con i moderni mezzi tecnologici. Il Duo è presente in importanti stagioni, rassegne e festival di musica contemporanea in vari paesi d’Europa (dal Teatro alla Scala ai Corsi estivi di Darmstadt), in Israele e in America Latina. Morini e Porta rivolgono anche l’attenzione, e una specifica attività di ricerca, alle rare musiche originali per flauto e violino composte tra il Settecento e l’Ottocento. Hanno inciso per la Edipan e attualmente stanno realizzando un vasto programma di registrazioni, anche multimediali, per la Limen.

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Due per quindici

Il duo flauto e violino è decisamente atipico: si tratta infatti di due strumenti melodici acuti, che normalmente abbisognano di essere accompagnati da almeno uno strumento grave. Per tale ragione non esiste un repertorio consolidato, ed infatti, eccetto i Duetti di Luciano Berio, le composizioni in programma sono state scritte appositamente per il duo Morini-Porta: le più recenti (2003-04: XXIV di Piacentini è in prima esecuzione assoluta), per celebrare il quindicennale del sodalizio dei due interpreti (donde il titolo scelto per il concerto). Il programma affianca brani di nomi ormai storici della musica contemporanea (Berio, Donatoni, Clementi) a brani di valenti giovani compositori, nati negli anni ’50 e ’60, separati dai primi da circa una generazione.
     I 34 duetti (1979-1983) di Luciano Berio sono nati per due violini, e sono stati trascritti per flauto e violino da Morini e Porta con il consenso dell’autore. Ognuno ha come titolo il nome di battesimo di persone care a Berio (il titolo quindi è nel contempo dedica), tra cui musicologi, interpreti, e musicisti celeberrimi, come Bruno Maderna, Igor’ Stravinskij, Béla Bartók, autore quest’ultimo di 44 duetti per due violini che una certa suggestione devono aver esercitato su Berio. Tali brani hanno scopo didattico, e sono concepiti come studi che propongono significative difficoltà tecniche ed esplorano le varie possibilità dello strumento.
     Seconda di una serie di tre opere aventi lo stesso titolo, in Ciglio II (1993) risulta evidente il rigore geometrico della scrittura di Franco Donatoni: le varie sezioni di cui consta sono caratterizzate, oltre che da diverse indicazioni di tempo, dallo sfruttamento di tecniche violinistiche molto differenziate, senza che ciò pregiudichi l’equilibrio fra le parti.
     Su richiesta di Raffaele Pozzi, direttore artistico del Festival Pontino, Aldo Clementi scrive luCiAnoBErio (1995) in onore dei settant’anni del compositore ligure. Secondo una tendenza manifestata già in altri pezzi precedenti, Clementi estrae le note dal nome del dedicatario e su quelle costruisce il materiale tematico.
     Benjamin Yusupov è nato in Tagichistan. Ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra nel conservatorio di Mosca. È emigrato in Israele, dove vive tuttora, nel 1990. Ha vinto numerosi premi, e le sue composizioni sono state eseguite in Europa e negli Stati Uniti in occasione di numerosi festival. In Crossroads (2003) i due strumenti si scambiano i ruoli di strumento melodico e di accompagnamento: si comincia con uno spunto tratto da una melodia sufi suonata dal flauto e accompagnata dal violino; dopo un enfatico climax, nell’ultimo episodio, in "stile europeo", è il flauto che accompagna la melodia del violino.
     Nicola Sani ha studiato composizione e musica elettronica; si è specializzato, fra gli altri, anche con Karlheinz Stockhausen. Ha realizzato composizioni strumentali, elettroacustiche, opere di teatro musicale e per la danza, installazioni e opere multimediali, presentate nei principali festival e stagioni internazionali di nuova musica e d’arte elettronica. Nel Cammino dei passi di fianco (2003) esplora le molteplici possibilità di rapporto fra i due strumenti, "lontani, anche fisicamente", instaurando fra di essi dialoghi dialetticamente sempre diversificati.
     Gabrio Taglietti si è diplomato in pianoforte e composizione nel Conservatorio di Milano. Le sue composizioni sono eseguite nei più importanti festival italiani e stranieri. Nella nebbia (2003) è ispirato a due elementi, uno di natura paesaggistica e meteorologica, l’altro derivato da una ricerca sul suono; il brano ruota ossessivamente attorno ad una sola nota: un Re che viene esplorato da molteplici prospettive.
     Riccardo Piacentini si è diplomato in composizione e pianoforte e nel contempo laureato in storia della musica; si è specializzato con Franco Donatoni, György Ligeti e Karlheinz Stockhausen. Ha partecipato inoltre, nel 1988, ai Corsi estivi di Darmstadt. XXIV (2004) trae origine da un progetto sulla Divina Commedia. La particolarità del brano consiste nell’uso dei fotosuoni: elaborazione elettronica, "a vari livelli sintattici", di suoni concreti, tratti dalla realtà quotidiana. Il titolo si riferisce al canto XXIV dell’Inferno, "il cui testo – dice l’autore – emerge di quando in quando sopra le onde increspate dei foto-suoni, ‘in’ e ‘tra’ gli interventi live di Annamaria e Enzo".

Luca Di Cioccio e Simonluca Laitempergher
studenti
DAMS

coordinamento e redazione: Saverio Lamacchia

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