CONCERTI
25 febbraio, ore 21
· Aula absidale di Santa Lucia
Bouquet
di primavera
Daniela
Uccello
soprano
Gabriella Sborgi
mezzosoprano
Antonio Ballista
pianoforte
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ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Mädchenlieder, op. 103
- Mailied
Frühlingslied
An die Nachtigall
An den Abendstern
Bedeckt mich mit Blumen, op.
138 n. 4
Sommerruh
HUGO WOLF (1860-1903)
Bedeckt mich mit
Blumen
Blumengruß
Über Nacht
Der Gärtner
Im Frühling
Er ists
* * *
- HUGO WOLF (1860-1903)
Das verlassene Mägdlein
Die Bekehrte
Ich hab in Penna einen Liebsten
wohnen
Gesang Weylas
Verschwiegene Liebe
Klinge, klinge, mein Pandero
JOHANNES BRAHMS (1833-1896)Hüt
du dich!, op. 66 n. 5
Am Strande, op. 66 n. 3
Vier Duette, op.
61
Die Schwestern
Klosterfräulein
Phänomen
Die Boten der Liebe
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Daniela Uccello,
diplomata in Canto e Pianoforte, si è
perfezionata a Salisburgo con Rita
Streich. È diplomata in scenografia e
laureata in DAMS. Ha interpretato ruoli
di grande tradizione operistica accanto
ad opere rare; il suo repertorio da
concerto, specializzato nella produzione
liederistica, spazia dal Sette al
Novecento. Si è esibita con musicisti
come Damerini, Ballista, Gavazzeni,
Ferro, Preston, effettuando numerose
registrazioni radiotelevisive e
discografiche. È titolare della cattedra
di Musica vocale da camera nel
Conservatorio di Milano.
Gabriella Sborgi, diplomata in
Canto lirico e Musica vocale da camera,
si è perfezionata a Parigi al Centre de
Formation Lyrique dellOpéra
Bastille. Vincitrice del Concorso europeo
As.Li.Co. 1996 e "The Actor Singer"
1995, si è esibita nei più importanti
teatri italiani, in Spagna e in Giappone.
Svolge intensa attività concertistica.
Ha cantato in spettacoli firmati da
registi come Strehler, Ronconi, Abbado,
Miller e da direttori come Mehta, Oren,
Corboz.
Antonio Ballista, pianista,
clavicembalista e direttore dorchestra,
ha affrontato i più vari repertorii
solistici, cameristici e sinfonici, in
programmi di ricercata originalità.
Dalla fine degli anni 50 suona in
duo con Bruno Canino. Si è esibito con
direttori dorchestra come Abbado,
Boulez, Chailly, Maderna e con le
principali orchestre europee e
statunitensi, ed è ospite dei massimi
festival europei. Hanno scritto per lui,
fra gli altri, Berio, Bussotti, Castaldi,
Castiglioni, Donatoni, Morricone. Svolge
intensa attività discografica. Già
titolare della cattedra di Pianoforte
principale al Conservatorio di Milano, è
attualmente docente nellAccademia
Pianistica di Imola.
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Bouquet di
primavera
La produzione
liederistica di Robert Schumann può
essere considerata un ponte ideale fra lunità
del tono, aderente al costrutto verbale,
realizzata nel Lied schubertiano e latteggiamento
psicologico-letterario di Hugo Wolf. Con
Schumann, il pianoforte guadagna a tratti
il ruolo di protagonista, leggendo fra le
pieghe del testo; oppure dispiega, come
in An den Abendstern, un tessuto
melodico ben integrato con le voci, non
più mero accompagnamento, bensì voce
della Stimmung ispirata dai versi
di Elisabeth Kulmann (1808-1825).
Commosso per la morte prematura della
poetessa, Schumann ne intonò i versi nei
tardivi Mädchenlieder (1851),
composizioni sincere e aderenti allo
spirito fanciullesco dellautrice.
Ben diverso il tono degli Spanische
Liebeslieder op. 138 (1849), che
accolgono stilemi esotici, inflessioni
cromatiche, mescolanza agrodolce di
adombramenti e slanci. Dello stesso anno
è Sommerruh, in cui la parte
pianistica risulta essenziale e delicata,
per dare risalto alle voci che, come
spesso accade in questi duetti, procedono
rigorosamente abbinate. La scrittura
musicale amplifica, così, leffetto
complessivo del testo, che non di raro
Schumann modificava sia nel dettato sia
nella struttura.
Hugo Wolf,
cui non sarebbero mancate, secondo i
contemporanei, le potenzialità per
diventare il nuovo Wagner, compose quasi
esclusivamente Lieder. Al contrario di
Brahms, e in parte di Schumann, Wolf si
allontana del tutto dai canti popolari
tedeschi per musicare in ampi cicli le
opere dei massimi poeti del suo tempo,
nellintenzione dintonarne non
solo singoli testi, ma lintero
mondo lirico. Nel biennio 1877-78 nasce
il primo ciclo dei Gedichte von Eduard
Mörike, che si presenta come un
breviario dellanima. La
protagonista di Das verlassene Mägdlein
canta le sue emozioni più profonde,
mentre il pianoforte sincarica di
rendere, con un motivo ritmico uniforme,
latmosfera psicologica. Altrettanto
Im Frühling - al contrario dellinno
giubilante di Er ists -
rispecchia la tensione meditativa dellanima
verso la primavera, attraverso una
melodia infinita, cui il pianoforte
conferisce plasticità despressione
più della stessa voce. I coevi Eichendorff-Lieder
offrono una galleria di tipi e caratteri,
affidando spesso a conclusioni
pianistiche in pianissimo la
realizzazione della Sehnsucht,
come in Verschwiegene Liebe. Dieci
anni più tardi (1888-89), Wolf mette in
musica poesie di Goethe, toccando il
punto spiritualmente più alto di tutta
la sua produzione. Luniversalità
dei temi riguarda semplici miniature
primaverili come Blumengruß, ma
anche caratterizzazioni psicologiche
profonde come Die Bekehrte. A far
da contrappeso a queste pagine spesso
amare e tormentate, giungono i due
canzonieri intrisi di mediterranea
espansività, solare ed anche ironica: lo
Spanisches (1889-90) e lItalienisches
Liederbuch (1890-1896).
L"arrendevole
mitezza" (Bortolotto) del Lied
brahmsiano si evidenzia fin dalla scelta
dei testi: pochissimi degli oltre
duecento Lieder pubblicati attingono
dalle vette della poesia germanica, la
stragrande maggioranza ricorre ad anonimi
verseggiatori. Anche nelle due raccolte
op. 61 (1874) e op. 66 (1875), con Mörike
Goethe Hölty convivono versi
tradizionali boemi e il prediletto Des
Knaben Wunderhorn. Il Volkslied
tedesco, di cui Brahms fu assiduo
cultore, e soprattutto il Volkston
circolano senza posa in tutta la sua
produzione. Anche quando il testo non è
di matrice folklorica, limpianto
musicale tende ad uno stile popolare,
realizzato mediante una naturale
semplicità di canto, prevalentemente
diatonico, organizzato in frasi
periodiche e strutture strofiche. Sovente
Brahms utilizza melodie regionali:
ungherese è quella di Die Schwestern,
perfettamente assecondata dal saltellante
moto accordale pianistico in contrattempo.
Affiorano altrove (Phänomen, Am
Strande) più eleganti movenze
pianistiche, di raffinata armonia, il cui
disegno in arpeggio, arricchito da note
doppie o increspato da sincopi -
anticipazione dei più maturi Intermezzi
- esprime con tocchi essenziali latmosfera
emotiva del testo.
Michele Savoldi
e Theresa Schmitz
studenti DAMS
coordinamento e redazione:
Anna Quaranta
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