Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - DANZA - Biosculture

 LA SOFFITTA 2004

DANZA
26-30 aprile

 
DANZA E CONTAMINAZIONE

Biosculture
Mostra di coreografie, corpi e immagini del corpo

progetto di Roberto Castello
realizzato in collaborazione con Alessandra Moretti
con Valentina Buldrini, Stefania Erriquez, Valerie Erken,
Marta Lucchini, Alessandra Moretti, Stefano Questorio
video ALDES
costumi ALDES
organizzazione Simona Cappellini - ALDES

Laboratori DMS - Quarto Spazio, 28-30 aprile - dalle ore 21

L'installazione
Biosculture č un progetto modulare, di coreografie, coreografie interattive, video, video installazioni e animazioni 3D collocate all'interno di un contesto espositivo.
     Biosculture č un'occasione per sperimentare nuove tecnologie applicate alla coreografia che propone una visione contemplativa della danza nella quale č ciascun spettatore ad incontrare le "opere", a creare un proprio personale rapporto con esse. Le Biosculture sono deliberatamente non spettacolari, discrete, imperfette, lente; un gioco di idee e sensi legati al corpo.
     Č un percorso di azioni che non trovano mai fine, di oggetti esistenti aldilą della presenza dello spettatore, che spostano la percezione della danza dal piano dello spettacolo a quello della contemplazione e dell'osservazione.


L'immobilitą non č altro che la sublimazione della velocitą: il suo essere al limite. Nell'epoca dell'accelerazione permanente e delle cineculture, entro i confini dell'"ever-changing skyline" l'immoto diviene - oltre ogni paradosso - una figura imprescindibile della temporalitą. Cessa di essere condizione di arresto, paradigma della permanenza o della staticitą: elabora un nuovo ordine, mette in scena nuovi codici e giochi performativi. Addirittura definisce e connota uno spazio come quello coreografico. In "Coreografia zetetica", una delle dodici sculture in cui si articola Biosculture, un giovane seduto č catturato dalle immagini accelerate del noto road runner Bip Bip, un classico cartoon televisivo. Noi guardiamo lui che guarda (divertito) lo scorrere dei fotogrammi. Lo guardiamo guardare, o meglio, vediamo la sua visibilitą. "Sta danzando questo danzatore?": č il quesito formulato sulla pedana di questa istallazione e che continuamente viene reiterato. Se il danzatore č colui che guarda, allora anche noi, che lo stiamo osservando, ci trasformiamo in esso.
     L'intero campionario di Biosculture - attraverso installazioni, videoproiezioni, loop, performances interattive - mette in scena keatoniamente questa comica compressione del tempo. Allo spettatore compete lo zapping tra queste figure minime del moto, quasi ready-made temporali. Il suo corpo si dispone tra gli altri, occupa uno spazio, colleziona gli istanti, li immette in un processo, definisce una possibile successione. Ha ragione Roberto Castello su questa deriva della danza a immagine, a scultura. "Der Lauf der Dinge" di Fischili e Weiss e "Hand Catching Lead" di Serra non sono semplicemente due grandi opere: sono tra le maggiori coreografie del contemporaneo.

(dalla presentazione di Marco Scotini)

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