- 3
marzo/11 aprile 2003
- Compagnia
Pippo Delbono
- IL TEATRO/VITA
DI PIPPO DELBONO
- a
cura di Marco De Marinis
-
- spettacolo
presentato in collaborazione con
Arena del Sole - Nuova Scena -
Teatro Stabile di Bologna
- Gente di plastica
- ideazione
e regia di Pippo Delbono
- con
Dolly Albertin, Gianluca
Ballarè, Bobò, Enkeleda Cekani,
Margherita Clemente, Piero Corso,
Pippo Delbono, Lucia Della
Ferrera, Fausto Ferraiuolo,
Gustavo Giacosa, Simone Goggiano,
Elena Guerrini, Mario Intruglio,
Nelson Lariccia, Maura Monzani,
Pepe Robledo
- produzione
Emilia Romagna Teatro Fondazione
- in
collaborazione con Teatro
Metastasio Stabile della Toscana
- Arena
del Sole - Sala Grande, 3/4/5
marzo - ore 21
-
- Viaggio teatrale
- Tre lezioni di
Pippo Delbono
- ex
Macello - Teatro, Via Azzo Gardino 65 · 4/5 marzo - ore
14
- Arena
del Sole - Sala InterAction, via Indipendenza 44 · 11
aprile - ore 11
-
- Il silenzio
- ideazione
e regia di Pippo Delbono
- con
Pippo Delbono, Pepe Robledo,
Bobò, Mario Intruglio, Nelson
Lariccia, Gustavo Giacosa, Simone
Goggiano, Lucia Della Ferrera,
Elena Guerrini, Gianluca
Ballarè, Dolly Albertin, Fadel
Abeid, Mr. Puma, Claudio
Gasparotto, Luigi Cagnino, Ilaria
Distante, Maura Monzani, Marzia
Valpiola, Gianni Parenti,
Raffaella Banchelli, Margherita
Clemente, Viola Brusco, Enkeleda
Cekani
- voce
cantata di Danio Manfredini
- musicisti
Piero Corso, Tomaso Olivari,
Giovanni Ricciardi, Fausto
Ferraiuolo
- in
collaborazione con Emilia Romagna
Teatro Fondazione
- ex
Macello - Teatro, 11 aprile - ore
21
- prevendita
dal 7 aprile, ore 15-18.30 presso
ex Macello (via Azzo Gardino 65 -
Bologna)
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- 3
marzo/11 aprile 2003
- Compagnia
Pippo Delbono
- a
cura di Marco De Marinis
Il progetto IL
TEATRO/VITA DI PIPPO DELBONO fa
seguito alla "personale" che il
Centro La Soffitta ha dedicato a questa
importante realtà teatrale nel 1999, per
le cure di Cristina Valenti, e anche
allora in collaborazione con Nuova Scena
-Teatro Stabile di Bologna, ripercorrendo
i momenti più significativi del suo
percorso artistico, da Il tempo degli
assassini, lo spettacolo col quale
nasceva, nel 1985, il sodalizio fra Pippo
Delbono e l'argentino Pepe Robledo, fino
a Guerra, Premio della Critica nel
1998. Le numerose tappe intermedie di
questo percorso e di questo sodalizio
ormai quasi ventennali sono composte da
spettacoli che contaminano testimonianza
politico-civile, tensione poetica e
radicalità di vissuti, danza, varietà e teatro di
strada, mettendo così a frutto in
maniera del tutto originale
lapprendistato artistico con Iben
Nagel Rasmussen, storica attrice
dell'Odin Teatret, nel gruppo
"Farfa" (1983) e poi
l'importante esperienza con Pina Bausch
nel 1987: Morire di musica
(89), Enrico V ('92), La
rabbia. Un omaggio a P.P. Pasolini
(96), e soprattutto Barboni
('97), spettacolo che erode
ulteriormente, e definitivamente, i già
esili confini fra teatro e vita delle
proposte precedenti, mettendo in scena
accanto ad artisti professionisti dei
non-attori, persone-personaggi
provenienti dal mondo del disagio e
dellemarginazione (a cominciare da
Bobò, sessantenne microcefalo incontrato
da Delbono nel manicomio criminale di
Aversa, dove era rinchiuso da più di
quarantanni), e nei quali il
regista riesce, con grande sensibilità e
non comune intuito teatrale, a
valorizzare lunicità e la
straziante bellezza di modi espressivi e
comunicativi diversi, anomali, ma
efficaci quanto e anche più di quelli
cosiddetti "normali", se solo
ci si dispone davvero al loro
"ascolto". Grazie a Barboni
(che riceve due importanti riconoscimenti
in Italia: il Premio Ubu e il Premio
della Critica), la neonata Compagnia
Pippo Delbono si impone a una più vasta
attenzione, ricevendo una non effimera
consacrazione. Seguiranno, su questa
linea, e sempre a un alto livello di resa
artistica, il già citato Guerra
(98), che nella sua nudità
essenziale conferma la caduta di ogni
residuo diaframma fra teatro e vita, ed Esodo,
presentato alla fine del '99, dopo aver
debuttato in una prima versione alla
Biennale di Venezia con il titolo Her
Bijit. Gli ultimi due lavori della
Compagnia sono quelli proposti quest'anno
dal nostro Centro: Il Silenzio e
Gente di Plastica.
Il Silenzio
nasce nel luglio 2000, pensato e creato
appositamente per le Orestiadi di
Gibellina. Per questa ragione è stato
mostrato solo raramente in Italia e la
sua proposta nel nuovo spazio della
Soffitta all'Ex Macello acquista tutte le
caratteristiche di un vero e proprio
evento. Come ha scritto lo stesso
Delbono, Il silenzio "parte
da una memoria, legata al devastante
terremoto della vecchia città di
Gibellina nel 1968. Non tanto per
raccontare un fatto storico, ma per
soffermarsi su quellattimo - eterno
- che racchiude il silenzio della morte e
il silenzio della vita. Là, in quel
luogo, riemerge un mondo di infanzia e di
vecchiaia. Il silenzio dei vecchi e il
silenzio dei neonati. La nascita, la
morte e la rinascita alla vita."
Attraverso le parole di
Ungaretti e le canzoni di Danio
Manfredini, i brani musicali composti
insieme ai musicisti in scena, alcuni
pezzi rielaborati e alcuni originali di
Kobaleswki, Chick Corea, Beethoven,
Bartòk, viene ricostruita una memoria
che attinge anche ad altri
terremoti: è la memoria
degli anni 60, gli anni della
libertà, dei freak, dei colori, del
Flower Power, gli anni dinizio
della contestazione in Italia e di tutti
i movimenti nel mondo. Quella memoria
evoca sulla scena sentimenti come la
paura, come il sentirsi totalmente
indifesi, ma anche solidarietà, amore,
forse anche gioia, lucidità, maggiore
chiarezza anche su di sé, sulla vita,
sul mondo (ex Macello - Teatro, 11
aprile, ore 21).
Con Gente di plastica,
che ha debuttato al Teatro delle Passioni
di Modena nel gennaio 2002, Delbono parte
dalle canzoni di Frank Zappa (da una di
esse viene il titolo) per proporre una
sua personale, sarcastica, inquietante
rivisitazione del "sogno
americano" dopo l'11 settembre; che
stridentemente ma appropriatamente sfocia
nella poesia dolorosa e disperata di
Sarah Kane, la scrittrice inglese morta
suicida a soli 28 anni, e in enigmatiche,
grottesche visioni da incubo (Arena del
Sole - Sala Grande, 3/4/5 marzo, ore 21).
Il progetto sulla Compagnia
Pippo Delbono è completato da Viaggio teatrale, tre incontri-lezione con i nostri
studenti, tenuti da
Pippo Delbono, sulla regia, la tecnica,
la drammaturgia dell'attore (ex Macello -
Teatro, 4/5 Marzo, ore 14; Arena del Sole
- Sala InterAction, 11 aprile, ore 11).
Marco De Marinis
Compagnia
Pippo Delbono
La collaborazione artistica
fra Pippo Delbono e Pepe Robledo, attore
argentino proveniente dal Libre Teatro
Libre, ha inizio nel 1983 a Holstebro
(Danimarca), all'interno del Gruppo
Farfa. Il loro lavoro si orienta verso la
ricerca di un linguaggio per tradurre il
lavoro dell'attore-danzatore in
un'esperienza di vita. Nel 1985 da questa
collaborazione nasce lo spettacolo Il
tempo degli assassini, che debutta
in tournée in Sudamerica e in Europa. Lo
spettacolo viene visto da Pina Bausch che
invita Delbono a partecipare alla
creazione dello spettacolo Ahnen:
Delbono e Robledo rimangono quindi per un
periodo a lavorare al Wüppertal
Tanztheater, dando così avvio ad un
rapporto che continua tuttora. Lo
spettacolo viene replicato circa 500
volte in Italia e all'estero.
Nel 1989 Delbono crea come
attore, drammaturgo e regista il suo
secondo spettacolo, Morire di musica.
L'anno successivo nasce Il muro,
che debutta al Festival Oriente/Occidente
di Rovereto. È del 1992 Enrico V,
basato sull'omonimo testo shakespeariano,
esperienza inedita nella quale lo
spettacolo viene ricreato in ogni città,
lavorando ogni volta con attori
selezionati sul posto. Nel novembre 1996
Delbono presenta a Roma La rabbia,
spettacolo dedicato a Pier Paolo
Pasolini, in occasione del ventennale
della morte del poeta friulano.
L'anno seguente debutta Barboni,
un lavoro nato in seguito a incontri con
pazienti del manicomio di Aversa, artisti
di strada e cantanti rock. Per questo
lavoro Delbono riceve due importanti
riconoscimenti in Italia: il Premio Ubu e
il Premio della Critica.
Nel 1998 nasce lo spettacolo
Itaca: sessanta attori e gli
operai del Cantiere Navale di Pietra
Ligure negli spazi del cantiere, sul
mare. Subito dopo, con la stessa
Compagnia di Barboni alla quale
nel frattempo si sono aggiunte persone
provenienti da realtà diverse e altri
musicisti, Delbono crea Guerra.
Nel 1999 esce il libro Barboni. Il
Teatro di Pippo Delbono, edito da
Ubulibri, a cura di Alessandra Rossi
Ghiglione. Dopo una prima fase di
elaborazione presentata alla Biennale di
Venezia con il titolo Her Bijit,
Esodo debutta al Teatro Storchi di
Modena l'ultimo giorno del 1999.
Nel luglio 2000 nasce Il
silenzio, pensato e creato
appositamente per le Orestiadi di
Gibellina.
Nel gennaio 2002 debutta
infine al Teatro delle Passioni di Modena
l'ultimo lavoro della Compagnia prodotto
da Emilia Romagna Teatro Fondazione, Gente
di plastica.
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