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Materiali di supporto al corso

La simulazione
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La simulazione sensoriale

 

Una parte del corso è dedicata allo studio della simulazione (visuale, acustica, olfattiva, tattile e gustativa), delle caratteristiche dei vari tipi di informazione e dei fenomeni ad essa collegati. Di seguito ci sono alcuni materiali discussi a lezione.

 

La simulazione visiva

Noi siamo circondati da simulazioni, viviamo immersi nella simulazione (immagini cinematografiche, video, fotografiche, televisive, sintetiche...).

Una prima distinzione da fare è tra immagini referenziali e immagini non referenziali. Perché le prime siano prodotte è necessario che l'oggetto della rappresentazione sia compresente al processo di formazione dell'immagine (per esempio: non si ha fotografia senza che un oggetto che riflette luce o un fenomeno che produce luce – il referente dell'immagine – si trovino, per qualche ragione, in un dato momento della loro esistenza, davanti all'obiettivo). Per le seconde questa compresenza del referente non è necessaria alla realizzazione dell'immagine (per esempio: un pittore può realizzare un quadro anche in assenza del soggetto che dipinge).

Questo schema delinea alcuni esempi:

Immagini referenziali
Immagini non referenziali
Tipo di immagine
Calchi e analoghi (impronte, stampi)
fotografia
cinema (con cinepresa)
video (con video/telecamera)
olografia
pittura
scultura
disegno, grafica
cinema d'animazione
computer image (statica e dinamica)
realtà virtuale

Possono naturalmente esistere delle commistioni, cioè immagini in cui coesistono parti referenziali e non referenziali, per esempio nel cinema o negli audiovisivi, nei montaggi fotografici, nei collage pittorici, ecc.

 

La simulazione polisensoriale


Anche se noi parliamo di sensi uno alla volta, separatamente, dovremmo considerare la sfera sensoriale come un continuum coeso e interrelato, in cui i sensi agiscono in sinergia tra loro, scambiando funzioni, competenze, sostituendosi, a seconda dei contesti e delle menomazioni.
La percezione, anche delle configurazioni più semplici non mai monosensoriale. La sfera sensoriale è profondamente e dinamicamente interrelata e coesa. Con essa, nella sua globalità e indivisibilità, esperiamo ci che sta al di fuori di noi, i sensi operano in sinergia. Anche nei casi in cui l’informazione è destinata a un solo tipo di recettore, anche se passa attraverso un solo canale percettivo (e si tratta di casi limite), noi attiviamo meccanismi sinestesici profondi, corrispondenze eterosensoriali, come ben sanno, per esempio, i pubblicitari. Sinergie sensoriali e sinestesie costituiscono la regola della nostra esistenza quotidiana, il loro operare è tanto scontato e automatico quanto in gran parte ignoto e inconsapevole. Nel caso di rappresentazioni complesse, dinamiche, polisensoriali e interattive, queste problematiche si moltiplicano.

La sfera sensoriale è quindi un continuum che si adegua all’ambiente, attivando e integrando le capacità percettive più adeguate alle occorrenze. Ogni senso ha delle abilità o capacità di estrarre determinate informazioni dall'ambiente. Il fatto che i sensi operino in stretta sinergia è ben esemplificato da questo grafico sulla tassonomia dell'informazione sensoriale discusso a lezione.

 

Bibliografia di approfondimento

Humberto Maturana, Francisco Varela, L’albero della conoscenza, Milano, Garzanti, 1992.
Richard L. Gregory, Curiose percezioni, Bologna, Il Mulino, 1989.
Richard L. Gregory, Occhio e cervello, Milano, Raffaello Cortina, 1991.
Gianfranco Bettetini, La simulazione visiva, Milano, Bompiani, 1991.
Jacqueline Ludel, I processi sensoriali, Bologna, Il Mulino, 1981.
Lamberto Pignotti, I sensi delle arti, Bari, Dedalo, 1993.
Philippe Quéau, Eloge de la simulation, Seyssel, Champ Vallon-INA, 1986.
Pier Luigi Capucci (a cura di), Il corpo tecnologico, Bologna, Baskerville, 1994.
Alain Corbin, Storia sociale degli odori, Milano, Mondadori, 1983.
Italo Calvino, Sotto il sole giaguaro, Milano, Garzanti, 1986.
Patrik Süskind, Il profumo, Milano, Longanesi, 1985.

Altri testi cui si è fatto riferimento a lezione:

Erwin Panofsky, La prospettiva come forma simbolica, Milano, Feltrinelli, 1961.
Ernst H. Gombrich, Arte e illusione, Torino, Einaudi, 1965.
Rudolph Arnheim, Arte e percezione visiva, Milano, Feltrinelli, 1990.

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