Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Materiali di supporto
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L'età della comunicazione
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L'età della comunicazione

 

L'accelerazione delle informazioni

La crescita dei media

Bibliografia e sitografia di approfondimento

 

L'accelerazione delle informazioni

Oggi tra la diffusione in rete, da parte di un’agenzia di stampa, di una notizia politicamente rilevante e la reazione dei mercati passa soltanto un minuto. La comunicazione istantanea a distanza è ormai un’acquisizione consolidata che ha numerose applicazioni. Per millenni, tuttavia, è stato un problema culturalmente secondario, tecnicamente limitato o poco praticabile. Nel diciassettesimo secolo questa idea diventa un argomento della letteratura scientifico-utopica, vengono compiuti tentativi e proposte varie tecniche, compresa la telepatia, fino alla costruzione, alla fine del ‘600, del telegrafo ottico, che dovrà tuttavia attendere un secolo prima della sua adozione, nella Francia della Rivoluzione, a scopi militari. Poi, in circa due secoli, avviene una straordinaria fioritura di tecnologie e sistemi per comunicare a distanza.

È possibile quantificare l’accelerazione dell’informazione. Prima del telegrafo la velocità dell’informazione aveva lo stesso ordine di grandezza di quella degli uomini, degli animali e delle merci, e il suo spostamento implicava quello dei suoi latori e dei supporti su cui era codificata. Certo esistevano, fin dall’antichità, sistemi di segnalazione più veloci, basati per esempio sulla luce, sul fumo o di tipo sonoro (come il leggendario Olifante che Roland suona, morendo a Roncisvalle, nella Chanson), ma erano limitati alla trasmissione di informazioni elementari (questi sistemi li ritroviamo nelle luci degli aerei e dei veicoli, nei fari portuali, nei clacson delle automobili, nelle sirene delle navi…). Oggi le persone e le merci possono viaggiare fino alla velocità di due o tremila chilometri l’ora, ma l’informazione può essere trasmessa alla velocità della luce. Cioè essere oltre cinquecentomila volte più rapida delle persone e delle cose, con un costo di trasferimento di gran lunga meno oneroso.

Questo grafico, discusso a lezione, rende conto dell'accelerazione:

Come è potuta avvenire questa trasformazione, che, nei suoi aspetti estremi, ha portato a una comunicazione quasi istantanea e planetaria?

Nei documenti cartacei, per esempio (un testo scritto, una fotografia, un disegno, una stampa...), le informazioni sono scritte, stampate o fissate su un supporto, un foglio di carta, e si spostano insieme ad esso. Da sempre il supporto (ciò che porta le informazioni, nell’accezione latina di contenerle e insieme presentarle) ha avuto due funzioni compresenti e inseparabili, solo logicamente distinguibili: contenere e insieme mostrare, trasportare e nel contempo presentare, le informazioni. Nei documenti cartacei queste due funzioni sono svolte da un unico supporto: il foglio di carta. Nei media moderni e contemporanei, tuttavia, a compiere le due funzioni sono due supporti, distinti e separati, uno per ognuna di esse: c’è un supporto visualizzatore, con la funzione di mostrare le informazioni, e un supporto contenitore, con la funzione di contenere e conservare la codificazione di quelle informazioni. Il foglio di carta svolge entrambe le funzioni, o, se vogliamo, i due supporti fisici coincidono nello stesso supporto.

Nel cinema, nel video e nel computer, invece, questa coincidenza non esiste più: i dati risiedono su supporti contenitori (la pellicola, la banda magnetica, l’hard disk) che sono diversi e fisicamente separati da quelli visualizzatori su cui i dati vengono fruiti (lo schermo cinematografico, quello catodico).
Poiché questi supporti sono fisicamente separati, possono trovarsi anche in luoghi remoti, basta che siano compatibili tra loro e collegati in modo tale da consentire il passaggio delle informazioni. Nelle reti (televisive, telematiche) il supporto di visualizzazione (in genere lo schermo catodico) e quello che contiene i dati (il nastro magnetico, l’hard disk del computer remoto, il server via cavo o via etere) possono essere in continenti diversi. L’importante è che esista compatibilità tra il formato delle informazioni e i sistemi e i protocolli di codifica e decodifica lungo il percorso da un supporto all’altro, anche attraverso canali di tipo diverso. Che questi sistemi sappiano riconoscere, gestire e presentare correttamente queste informazioni. E, naturalmente, che vi sia energia per compiere questo tragitto.
A differenza della pagina di carta, dunque, dove l’informazione è inseparabile dell’oggettualità fisica del supporto che la contiene, così che per essere trasportata e visualizzata (comunicata) si deve trasportare anche quest’ultimo, nei media telematici e di telecomunicazione l’informazione può viaggiare, codificata in impulsi elettrici o elettromagnetici, da almeno un supporto contenitore a un numero anche molto grande di supporti visualizzatori remoti, dove viene decodificata e restituita in forma di comunicazione sensorialmente e significativamente riconoscibile. Per questo, senza il peso e l’inerzia del supporto da portare con sé, può surclassare la velocità delle persone e delle cose, e consentire una comunicazione remota in tempo reale. Se questa comunicazione è in formato digitale, può essere facilmente condivisa, discussa, manipolata, archiviata, stampata, nuovamente immessa in rete... in una catena teoricamente senza fine.

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La crescita dei media

Il grafico seguente mostra gli anni che i vari media hanno impiegato per raggiungere i cinquanta milioni di utenti negli Stati Uniti:

Come si può vedere Internet è il medium più rapido a raggiungere quella soglia. E' interessante notare come una parte rilevante della crescita di Internet (fino al 95) sia avvenuta senza l'effetto promozionale degli altri media, che hanno per lo più ignorato questo medium, dunque con una pubblicità molto limitata.

Il grafico successivo mostra l'evoluzione delle tecnologie di comunicazione mobile, cioè basate sullo scambio di dati a distanza:

L'accrescersi della banda disponibile e del numero di utenti rende possibile il passaggio da un periodo in cui era possibile trasmettere solo informazioni vocali e dati a un periodo in cui è possibile trasmettere informazioni multimediali.


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Bibliografia

Patrice Flichy, Storia della comunicazione moderna, Bologna, Baskerville, 1994.
Pier Luigi Capucci, "Tecnologie del vivente", in Mario Morcellini, Michele Sorice (a cura di), Futuri immaginari, Roma, Logica University Press, 1998.

 

Sitografia

Gartner Group Interactive (IT management)
International Data Corporation (IDC) (IT information)
Forrester Research (Ricerche sulle tecnologie)
Technology Review (M.I.T.'s Magazine of Innovation)

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