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09/10 Teatro

SCRITTURE PER LA SCENA/Matéi Visniec
 
gio 19.11.09 • Laboratori DMS • Auditorium h 16
MATÉI VISNIEC, IMPRONTA DEI TEMPI
Incontro con Matéi Visniec
in collaborazione con Alliance Française

Giovane intellettuale sotto il regime di Ceauşescu, Visniec, per citare le sue stesse parole, denuncia con drammaturgie a chiave e spesso in forma di parabola “il sistema, l'autarchia del partito, l'ideologia unica, la polizia onnipresente, la censura”; emigrato in Francia sente poi “il bisogno di scrivere intorno al lavaggio del cervello, allo schiacciamento dell'individualità, alla manipolazione”. Cittadino e interprete di due mondi – quello comunista e quello delle democrazie occidentali –, Visniec avverte le analogie fra l'uomo nuovo (cioè completamente integrato, che, secondo la propaganda, doveva nascere dal comunismo) e l'uomo/spazzatura generato, questa volta con successo e su scala planetaria, dalla civiltà dei consumi. Per questo appare particolarmente indicativa e pregnante, a proposito del teatro di tale autore, già ospitato dal CIMES lo scorso anno e rappresentatissimo in Francia, in Romania e in numerosi altri paesi, la nozione di “impronta dei tempi”. Durante l'incontro verranno presentate la raccolta di testi Drammi di resistenza culturale (Titivillus, 2009), con Cavalli alla finestra e La donna come campo di battaglia, e il numero monografico della rivista “Prove di Drammaturgia” (1/2009) interamente dedicato a Matèi Visniec.


gio 19.11.09 • Laboratori DMS • Auditorium h 18
CAVALLI ALLA FINESTRA
di Matéi Visniec
Lettura scenica a cura del Teatro dell'Argine
con Micaela Casalboni, Giovanni Dispenza e Andrea Gadda
Regia Andrea Paolucci

Un primo approccio, una prima lettura per iniziare a entrare in uno dei testi più rappresentati di Matéi Visniec. Scritto nel 1987, bloccato dalla censura rumena la sera precedente la prima, Cavalli alla finestra unisce la leggerezza di uno stile stralunato e grottesco alla universalità di temi come il rapporto col potere e l'assurdità della guerra. Il tutto concedendo alla regia, agli attori e persino agli spettatori ampi margini di personalizzazione, di immedesimazione, di riconoscimento. Con una lingua che riesce a essere allo stesso tempo divertente e alta, quotidiana e lirica, Visniec ci porta a riflettere sul vuoto che si cela dietro parole come “patria”, “dovere”, “eroismo” e su come in nome di queste parole l'uomo possa essere ancora così facilmente manipolabile.


Matéi Visniec (Rădăuţi, 1956) è considerato uno degli autori più significativi della drammaturgia europea contemporanea. La sua opera testimonia da subito una tensione ideale, una resistenza culturale e politica contro la manipolazione ideologica. Dal 1977 comincia a scrivere anche pièces teatrali, che circolano diffusamente nell’ambiente letterario rumeno, sebbene ne venga vietata la messa in scena. Nel 1987 abbandona la Romania per trasferirsi in Francia, dove chiede asilo politico. Da questo momento comincia a scrivere in francese e lavora come giornalista per “Radio France Internationale”. Visniec oggi è noto in numerosi Paesi, specialmente in Francia, dove sono stati pubblicati circa una ventina di suoi lavori. In Romania, dopo la caduta del regime comunista, è diventato uno degli autori più celebri.




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