Loredana Putignani
ha iniziato con Eduardo De Filippo al Centro Teatro Ateneo della
Sapienza a Roma. Dagli inizi degli anni ’80 collabora con il Teatro dei
Mutamenti di Neiwiller come assistente alla regia, scenografa,
costumista e performer. Lavora per un decennio con Leo, collaborando
fra l’altro a Ha da passà ‘a nuttata da Eduardo e al Don Giovanni
da Mozart. Alla ricerca di sintesi tra teatro e arti visive, cura e
crea performance e video, luoghi e installazioni, incontri e scritti,
tra cui L’assedio della rappresentazione
di imminente pubblicazione, su Neiwiller. Docente dal 1998, è ora
titolare di Regia, Tecniche delle Arti Performative e Tecniche di
Produzione Video Teatro all’Accademia di Brera a Milano. |
15 aprile ore 15, Laboratori DMS – Auditorium LOREDANA PUTIGNANI VISIONI MADRI MIGRANTI incontro con Loredana Putignani e proiezioni a cura di Laura Mariani ingresso libero Il progetto Visioni Madri Migranti
si pone oltre gli schemi rappresentativi noti, forte di un lungo
percorso di lavoro e di ascolto delle matrici rituali comuni a varie
culture. Rilevando trasversalmente le complesse questioni di ‘confini’
e ‘differenze’, mira a ritrovare le forme sacrali nelle dimensioni
tragiche dell’effetto migrazione. Una sintesi raggiunta con una
duratura frequentazione alle soglie tra vita e teatro (Loredana
Putignani). La Compagnia 3Mondo Teatro, da anni impegnata nella sperimentazione in contatto con particolari gruppi sociali, ha creato un’antologia video sull’interrelazione teatrale e performativa con extra-comunitari dal titolo Visioni Madri Migranti. I documenti visivi, montati da Youssef Tayamoun, ripercorrono le tappe di un viaggio teatrale- umano svolto in Italia nell’arco di un decennio: testimonianza fortissima di una realtà sotterranea e degli aspetti positivi del contatto con l’effetto migrazione. Essi rivelano un nuovo modo di fare arte scenica, restituendo senso e dignità all’‘essere straniero’: un atto fondante rispetto alle attuali pulsioni sociali. Le visioni, in commistioni poetiche, alimentano lo spazio scenico come luogo magnetico, per la resistenza del vivere. “Loredana Putignani potrebbe essere presentata come una particolare persona del teatro, professionalmente attiva anche nell’ambito delle arti visive e viceversa. Non a caso è stata allieva, collaboratrice e compagna di un maestro rimpianto, il creatore interartistico Antonio Neiwiller, e continua a rigenerare la sua ricerca in più vesti: particolarmente da artefice di sorprendenti installazioni in teatri, festival e luoghi d’arte, e da costumista e attrice anche con Leo, nonché da poetessa. Ognuna di tali qualificazioni potrebbe essere al centro di una diversa presentazione, permanendo comunque il bisogno dell’artista di debordare dai codici dati; tanto più in quanto tale atteggiamento, in primis umano, ha portato il suo amore dell’essenzialità a interagire anche con artisti africani, rom e donne migranti, essendone orientata a sviluppi espressivi sul piano stesso del cinema. Colpisce come il rigore della sua ricerca formale abbia incontrato la differenza individuale e sociale: quale entità di passaggio a un Mediterraneo non solo ‘nostro’” (Claudio Meldolesi). |