8/11 febbraio
ASPETTANDO PULCINELLA BREVIARIO CONTEMPORANEO SULL’USO DELLA MASCHERA a cura di Silvia Mei e Vanda Monaco Westerståhl LA PRIMA VOLTA DI PULCINELLA ideazione/testi di Giuseppe Esposito Migliaccio regia di Vanda Monaco Westerståhl con Giuseppe Esposito Migliaccio + PULCINELLA 1 E 2 Ovvero la colpa è sempre della scarpa work in progress di e con Vanda Monaco Westerståhl e Marco Sgrosso maschere di Stefano Perocco di Meduna (al termine, conversazioni con gli attori, coordina Silvia Mei) Laboratori DMS – Teatro, 8 febbraio, ore 21 PULCINELLA È UN BASTARDO! drammaturgia di Fabio Acca e Vanda Monaco Westerståhl maschera di Stefano Perocco di Meduna ideazione e regia di Fabio Acca con Vanda Monaco Westerståhl e Paolo Nikli Laboratori DMS – Teatro, 10 febbraio, ore 21 SEMINARIO SULLA MASCHERA con Claudia Contin, Antonio Fava, Eleonora Fuser Vanda Monaco Westerståhl, Eugenio Ravo, Donato Sartori coordina Silvia Mei Laboratori DMS – Teatro, 11 febbraio, ore 15-19 PANTALONE E PULCINELLA Ovvero l’affare della pollastrella e della monnezza di e con Eleonora Fuser e Vanda Monaco Westerståhl maschere di Stefano Perocco di Meduna regia di Ruggero Cara (al termine, conversazioni con gli attori, coordina Silvia Mei) Laboratori DMS – Teatro, 11 febbraio, ore 21 |
Compagnia Monaco/Acca in collaborazione con CTU - Centro Teatrale Universitario di Ferrara 11 febbraio, ore 15-19, Laboratori DMS SEMINARIO SULLA MASCHERA dimostrazioni e interventi di Claudia Contin, Antonio Fava, Eleonora Fuser, Vanda Monaco Westerståhl, Eugenio Ravo, Donato Sartori /// coordina Silvia Mei /// ingresso libero Una
sorta di tavola rotonda pratica dove si alternano le voci e i corpi
contraffatti di singolari e rappresentativi attori del teatro fisico
italiano. L’antico strumento teatrale diventa oggetto, negli interstizi
delle dimostrazioni degli artisti invitati, di una riflessione sul suo
uso e significato, oggi, per l’attore e sulle sue ricadute nella
scrittura scenica. Dall’eredità dei comici dell’arte filologicamente
ricercata da Antonio Fava, alla maschera come codice espressivo
transculturale per Fuser e Contin, passando dal mimo astratto applicato
di un allievo di Decroux come Eugenio Ravo, fino alle riappropriazioni
in chiave pop della tradizione di Pulcinella con Vanda Monaco
Westerståhl. Quali le possibili drammaturgie, quali le possibilità di
sintesi tra forme dell’antico e corpi contemporanei, quali le maschere
che ancora oggi possono parlare? |