Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2008
in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna

21/24 aprile
in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna
a cura di Adele Cacciagrano


21 aprile ore 9-19
23 aprile ore 9-14
24 aprile ore 9-13
Laboratori DMS DMS Auditorium

Who can catch a liar?
indagine su esperienza reale e esperienza vicaria nella creazione e nella fruizione di un’opera teatrale
condotta da Adele Cacciagrano, Piersandra di Matteo e Chiara Lagani
(aperto agli studenti della specialistica; valutazione di curriculum vitae;
iscrizioni dal 25 febbraio al 14 marzo, ore 10-13, Laboratori DMS)


22 aprile, ore 21
Arena del Sole - Sala Grande
Heliogabalus
ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani
regia di Luigi de Angelis
con Filip Bilsen, Maarten Goffin, Mauro Milone


23-24 aprile, ore 21
Laboratori DMS - Teatro
Him
regia di Luigi de Angelis
drammaturgia di Chiara Lagani
con Marco Cavalcoli


24 aprile, ore 17
Laboratori DMS - Auditorium

“Se non la realtà”
incontro con Fanny & Alexander
coordinano Adele Cacciagrano e Piersandra Di Matteo
ingresso libero

23-24 aprile, ore 21, Laboratori DMS - Teatro
HIM
If the wizard is a wizard you will see...


regia di Luigi de Angelis
con Marco Cavalcoli
drammaturgia Chiara Lagani



Al termine della sua famosa storia Dorothy giunge a Oz e, in procinto di essere esaudita, scopre che il suo mago è un falso mago e un vero artista: un ventriloquo, esperto d’aria e mongolfiere, di illusioni e altre cose inesistenti. Le alterne sembianze del mago - la grande testa, la bella dama, la bestia feroce - si rivelano fittizie e mendaci. Ma erano davvero un inganno?
Se si volesse dar un volto a questo mago, concedere un’apparenza istantanea al suo smascheramento, forse più che un’immagine occorrerebbe una lacuna, una traccia, un lembo del suo possibile e misterioso aspetto. Quest’istantanea, però, sarebbe lunga quanto la storia che l’ha prodotta, o che dall’immagine si è generata, lunga quanto il racconto intero che le è sigillo e che lei sigilla.
Il Mago, protagonista indiscusso della storia, artefice dell’inganno e della realtà dell’opera, ne è forse il primo e solo committente: inginocchiato, crudele e devoto, esile figurina desunta dalle pale di un altare barocco, spettro tridimensionale rubato alla storia o alla storia dell’arte, statuetta ambigua sottratta a un più maesstoso, ma invisible, monumento civile.



         







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