Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2008
in collaborazione con il Teatro delle Celebrazioni


5/6 febbraio
a cura di Gerardo Guccini Mariangela Pitturru

5-6 febbraio, ore 21
Teatro delle Celebrazioni

Cani di bancata
testo e regia Emma Dante
con Manuela Lo Sicco, Antonio Puccia, Salvatore D’Onofrio, Sandro Maria Campagna, Carmine Maringola,  Sabino Civilleri, Alessandro Rugnone, Alessio Piazza, Enzo Di Michele, Ugo Giacomazzi, Stefano Miglio.
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro
in collaborazione con Palermo Teatro Festival


Teatro delle Celebrazioni

via Saragozza 234, Bologna
biglietteria: prezzi del Teatro delle Celebrazioni
info: +39 051 6153370; info@teatrocelebrazioni.it




5 febbraio, ore 16
Laboratori DMS

Incontro con Emma Dante
intervengono gli attori dello spettacolo
coordinano Gerardo Guccini e Mariangela Pitturru
ingresso libero

5/6 febbraio, ore 21, Teatro delle Celebrazioni
CANI DI BANCATA
a cura di Gerardo Guccini e Mariangela Pitturru

testo e regia di Emma Dante
con Manuela Lo Sicco, Antonio Puccia, Salvatore D’Onofrio, Sandro Maria Campagna, Carmine Maringola,  Sabino Civilleri, Alessandro Rugnone, Alessio Piazza, Enzo Di Michele, Ugo Giacomazzi, Stefano Miglio
assistente alla regia: Elisa Di Liberato
assistente alla drammaturgia Eleonora Lombardo
scene di Emma Dante e Carmine Maringola
costumi di Emma Dante
luci di Cristian Zucaro
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro
in collaborazione con Palermo Teatro Festival


Il grande spettacolo di Emma Dante sulla mafia, un evento atteso, discusso, provocatorio come pochi altri nel teatro contemporaneo. Una grande produzione per il CRT, che mescola i temi cari alla regista siciliana con i modelli più puri e intensi della ricerca europea, di cui è stato testimone per oltre trent’anni.

La mafia è una femmina-cagna che mostra i denti prima di aprire le cosce. È a capo di un branco di figli che, scodinzolanti, si mettono in fila per baciarla. Il suo bacio è l’onore. La cagna dà ai figli il permesso di entrare: “Nel nome del Padre, del Figlio, della Madre e dello Spirito Santo”. Bastona il figlio più giovane e gli mette un vestito imbrattato di sangue. Il mafioso risorge e riceve dalla Madre la benedizione. I fratelli lo abbracciano e comandano il giuramento: “Entro col sangue ed uscirò col sangue”. Il patto si stringe.
Così rielaboro il rito di affiliazione di un uomo che giurando davanti a Dio si consegna alla mafia per sempre. Questo rito antico è il folclore, ma il folclore è una tavola imbandita che serve a nascondere l’orrore. Dietro la quale, fuori dagli occhi, avviene ciò che non si può dire, che non entra neanche nelle cronache. La mafia è il trionfo della menzogna, è il rovescio che diventa verso, il sotto che viene a galla, il basso che si fa alto, il delitto che si trasforma in regola. Si può finire in questo recinto per nascita, per paura, o per amore. Chi entra contrae un vincolo eterno. I legami diventano indissolubili, i patti infrangibili. Non ci si può sottrarre, non si torna indietro. E’ un’appartenenza selvaggia, di mandria. Chi esce dalla mandria muore.
In Sicilia abita un popolo che parla un gergo segreto, accompagnato da ammiccamenti, da gesti con le mani, la testa, gli occhi, le spalle, la pancia, i piedi. Un popolo capace di fare tutto un discorso senza mai aprire bocca.

Emma Dante è autrice, attrice e regista. Dopo avere studiato a Palermo presso la scuola Teatés diretta da Michele Perriera, si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Nell’agosto del 1999 costituisce a Palermo la compagnia teatrale Sud Costa Occidentale. Nel 2001 vince il Premio Scenario con il progetto mPalermu e il Premio Lo Straniero come “giovane regista emergente”. Nel 2002 e nel 2003 vince il Premio Ubu per la “migliore novità italiana” rispettivamente con gli spettacoli mPalermu e Carnezzeria. Nel 2004 vince il Premio della Critica con Medea. Come attrice ha lavorato, fra gli altri, con Andrea Camilleri, Davide Iodice, Roberto Guicciardini, Gabriele Vacis.



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