Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - TEATRO - La rivolta ha quarant'anni

 LA SOFFITTA 2004

TEATRO
19 gennaio - 16 maggio

 
15-17 aprile
ODIN TEATRET
LA RIVOLTA HA QUARANT'ANNI

a cura di Marco De Marinis

in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna

 
Sale

basato sulla novella "Lettera al vento"
in Si sta facendo sempre pił tardi. Romanzo in forma di lettere
di Antonio Tabucchi

adattamento scenico e regia di Eugenio Barba

con Roberta Carreri, Jan Ferslev
musica Jan Ferslev
scenografia Antonella Diana e Odin Teatret
costumi Odin Teatret
disegnatore luci Jesper Kongshaug
grafica Marco Donati
assistente alla regia Raśl Iaiza
consigliere letterario Nando Taviani

Laboratori DMS - Teatro, 15-16 aprile - ore 21
 
Le grandi cittą sotto la luna
Concerto con gli attori dell'Odin Teatret

con Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Tage Larsen, Iben Nagel Rasmussen,
Julia Varley, Torgeir Wethal, Frans Winther, Augusto Omolś

Laboratori DMS - Teatro, 17 aprile - ore 11
 
La notte che vedo non č la notte
Conferenza di Eugenio Barba

coordina Marco De Marinis

Laboratori DMS - Teatro, 17 aprile - ore 17
 
Ode al progresso

dedicato a Malika Boussouf e Susan Sontag

regia di Eugenio Barba
con Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Tage Larsen,
Iben Nagel Rasmussen, Julia Varley, Torgeir Wethal, Frans Winther, Augusto Omolś
musiche Edvard Grieg, Frans Winther e melodie popolari

Arena del Sole - Sala Grande, 17 aprile - ore 21
 

LA RIVOLTA HA QUARANT'ANNI

Il prossimo 2 ottobre 2004, il gruppo italo-scandinavo Odin Teatret (una delle formazioni pił prestigiose del nuovo teatro internazionale) compirą quarant'anni, essendo stato fondato da Eugenio Barba a Oslo, in Norvegia, in quello stesso giorno del 1964. Si tratta di un caso quasi unico di longevitą fra i gruppi teatrali di tutto il mondo, tanto pił raro se si considera che tre dei cinque fondatori ne costituiscono ancora il nucleo. Il Centro di Promozione Teatrale La Soffitta ha pensato di dedicare un progetto a questo anniversario, che sarą poi adeguatamente celebrato alla sua scadenza esatta in Danimarca, per iniziativa dello stesso Odin Teatret. Eugenio Barba e l'Odin Teatret rappresentano da molto tempo un punto di riferimento essenziale per il DAMS tutto e in particolare per il Dipartimento di Musica e Spettacolo, come provano fra l'altro le loro numerose presenze nei programmi della Soffitta: ricordiamo, almeno, i due grandi progetti del 1994 e del 1998. La forza dell'azione teatrale di questo gruppo, la lezione che continua a venire dal rigore, tecnico ed etico insieme, del suo modo di fare teatro, rappresentano un'esperienza preziosa ancora oggi, o forse oggi pił che mai, per tutti coloro che - come i nostri studenti - si avvicinano per la prima volta al teatro, pieni di entusiasmo e di aspettative. Come in passato, la presenza del gruppo, e del suo leader-regista, si articolerą in momenti diversi (spettacoli, concerto, conferenza), a riprova dell'interezza indivisibile di una proposta di cultura teatrale che non ha perso nulla del suo smalto e della sua carica di dissidenza, rispetto alla scena dominante e allo spirito del tempo.

     Il progetto si apre con lo spettacolo Sale basato sulla novella "Lettera al vento" in Si sta facendo sempre pił tardi. Romanzo in forma di lettere di Antonio Tabucchi (Laboratori DMS - Teatro, 15 e 16 aprile ore 21). Si prosegue con Le grandi cittą sotto la luna: concerto con gli attori dell'Odin Teatret (Laboratori DMS - Teatro, 17 aprile ore 11). Si conclude con Ode al progresso programmato all'Arena del Sole - Sala Grande il 17 aprile ore 21. La serata č preceduta, alle 17 ai Laboratori DMS, dalla conferenza di Eugenio Barba La notte che vedo non č la notte; coordina Marco De Marinis.


Odin Teatret, gruppo teatrale fondato dal regista Eugenio Barba e dagli attori norvegesi Else Marie Laukvik e Torgeir Wethal nel 1964 a Oslo, e successivamente stabilitosi a Holstebro in Danimarca, dove ancora risiede dal 1966, quando vi entra a far parte un'altra figura storica dell'O.T., Iben Nagel Rasmussen. Seguendo le indicazioni teoriche di Barba, il gruppo inizia da subito a porsi verso l'esterno come una identitą del teatro anomala; una comunitą di non professionisti che, sulla scia del Teatro-Laboratorio di Grotowski, comincia a lavorare sull'autoformazione attraverso il training, visto come un processo di consapevolezza e di esperienza individuale dell'attore, costruendo un preciso linguaggio estetico influenzato dal teatro orientale come dal teatro di strada. Il lavoro scenico e i temi affrontati dall'O.T. non hanno una tradizione nazionale alla quale fare riferimento, ma si mettono in collegamento con un pił vasto panorama di culture minoritarie o diverse rispetto ai modelli imposti dalla societą contemporanea: le stesse incontrate nei lunghi viaggi in Europa o nei paesi latinoamericani o a Carpignano (Lecce), dove nel 1974 l'O.T. ha soggiornato per cinque mesi. La scenografia essenziale, fatta di pochi e poveri elementi, la centralitą evocativa del corpo dell'attore, il grottesco e la violenza che arricchiscono di altre simbologie l'azione e una aperta dialettica con lo spazio e lo spettatore ne hanno delineato il carattere degli spettacoli: dallo scavo nell'ipocrisia della civiltą in Ornitofilene alla superba rilettura di Dostoevskij in Min fars hus, alla metafora della conquista del selvaggio di Come! And the Day Will Be Ours (1976) , al rapporto fra speranza e ferocia nell'idolatria della religione che parla la lingua copta, yiddish e greca in Il vangelo di Oxyrhincus (1985). Vanno ricordati, inoltre, gli straordinari: Ferai (1969), Ceneri di Brecht (1980), Talabot (1988), Kaosmos (1993), Mythos (1999).

 
dal Dizionario dello Spettacolo del '900
edito da Baldini&Castoldi




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