LA
RIVOLTA HA QUARANT'ANNI Il prossimo
2 ottobre 2004, il gruppo italo-scandinavo
Odin Teatret (una
delle formazioni pił prestigiose
del nuovo teatro internazionale)
compirą quarant'anni, essendo
stato fondato da Eugenio Barba a
Oslo, in Norvegia, in quello
stesso giorno del 1964. Si tratta
di un caso quasi unico di
longevitą fra i gruppi teatrali
di tutto il mondo, tanto pił
raro se si considera che tre dei
cinque fondatori ne costituiscono
ancora il nucleo. Il Centro di
Promozione Teatrale La Soffitta
ha pensato di dedicare un
progetto a questo anniversario,
che sarą poi adeguatamente
celebrato alla sua scadenza
esatta in Danimarca, per
iniziativa dello stesso Odin
Teatret. Eugenio Barba e l'Odin
Teatret rappresentano da molto
tempo un punto di riferimento
essenziale per il DAMS tutto e in
particolare per il Dipartimento
di Musica e Spettacolo, come
provano fra l'altro le loro
numerose presenze nei programmi
della Soffitta: ricordiamo,
almeno, i due grandi progetti del
1994 e del 1998. La forza
dell'azione teatrale di questo
gruppo, la lezione che continua a
venire dal rigore, tecnico ed
etico insieme, del suo modo di
fare teatro, rappresentano
un'esperienza preziosa ancora
oggi, o forse oggi pił che mai,
per tutti coloro che - come i
nostri studenti - si avvicinano
per la prima volta al teatro,
pieni di entusiasmo e di
aspettative. Come in passato, la
presenza del gruppo, e del suo
leader-regista, si articolerą in
momenti diversi (spettacoli,
concerto, conferenza), a riprova
dell'interezza indivisibile di
una proposta di cultura teatrale
che non ha perso nulla del suo
smalto e della sua carica di
dissidenza, rispetto alla scena
dominante e allo spirito del
tempo.
Il
progetto si apre con lo
spettacolo Sale
basato sulla novella "Lettera
al vento" in Si sta
facendo sempre pił tardi.
Romanzo in forma di lettere di
Antonio Tabucchi (Laboratori
DMS - Teatro, 15 e 16 aprile ore
21). Si prosegue con Le
grandi cittą sotto la luna:
concerto con gli attori dell'Odin
Teatret (Laboratori
DMS - Teatro, 17 aprile ore 11).
Si conclude con Ode
al progresso
programmato all'Arena del Sole -
Sala Grande il 17 aprile ore 21.
La serata č preceduta, alle 17
ai Laboratori DMS, dalla
conferenza di Eugenio Barba La
notte che vedo non č la notte;
coordina Marco De Marinis.
Odin
Teatret, gruppo teatrale
fondato dal regista Eugenio Barba
e dagli attori norvegesi Else
Marie Laukvik e Torgeir Wethal
nel 1964 a Oslo, e
successivamente stabilitosi a
Holstebro in Danimarca, dove
ancora risiede dal 1966, quando
vi entra a far parte un'altra
figura storica dell'O.T., Iben
Nagel Rasmussen. Seguendo le
indicazioni teoriche di Barba, il
gruppo inizia da subito a porsi
verso l'esterno come una identitą
del teatro anomala; una comunitą
di non professionisti che, sulla
scia del Teatro-Laboratorio di
Grotowski, comincia a lavorare
sull'autoformazione attraverso il
training, visto come un processo
di consapevolezza e di esperienza
individuale dell'attore,
costruendo un preciso linguaggio
estetico influenzato dal teatro
orientale come dal teatro di
strada. Il lavoro scenico e i
temi affrontati dall'O.T. non
hanno una tradizione nazionale
alla quale fare riferimento, ma
si mettono in collegamento con un
pił vasto panorama di culture
minoritarie o diverse rispetto ai
modelli imposti dalla societą
contemporanea: le stesse
incontrate nei lunghi viaggi in
Europa o nei paesi
latinoamericani o a Carpignano (Lecce),
dove nel 1974 l'O.T. ha
soggiornato per cinque mesi. La
scenografia essenziale, fatta di
pochi e poveri elementi, la
centralitą evocativa del corpo
dell'attore, il grottesco e la
violenza che arricchiscono di
altre simbologie l'azione e una
aperta dialettica con lo spazio e
lo spettatore ne hanno delineato
il carattere degli spettacoli:
dallo scavo nell'ipocrisia della
civiltą in Ornitofilene
alla superba rilettura di
Dostoevskij in Min fars hus,
alla metafora della conquista del
selvaggio di Come! And the
Day Will Be Ours (1976) , al
rapporto fra speranza e ferocia
nell'idolatria della religione
che parla la lingua copta,
yiddish e greca in Il vangelo
di Oxyrhincus (1985). Vanno
ricordati, inoltre, gli
straordinari: Ferai (1969),
Ceneri di Brecht (1980),
Talabot (1988), Kaosmos
(1993), Mythos (1999).
-
- dal Dizionario
dello Spettacolo del '900
edito da
Baldini&Castoldi
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