EROTISMO
BAROCCO In margine
ai concettosi canzonieri
dei lirici secenteschi, agli
albori del Novecento un acuto
lettore come Victor Manheimer
annotava: "Ho
limpressione
che in nessun periodo, da due
secoli in qua, il sentimento
artistico sia stato tanto vicino
alla letteratura barocca del
diciassettesimo secolo, tutta
intenta alla ricerca di un suo
stile, quanto il sentimento
artistico dei giorni nostri.
Interiormente vuoti e nel più
profondo sconvolti, esteriormente
assorbiti da problemi tecnici e
formali che sulle prime
sembravano concernere pochissimo
le questioni esistenziali dellepoca
-- tali erano quasi tutti i poeti
barocchi, e simili sono, per quel
tanto che se ne può vedere,
perlomeno i poeti del nostro
tempo, quelli che danno limpronta
alla sua produzione letteraria"
(1904). Sono trascorsi circa
cento anni dalla diagnosi di
Manheimer e il barocco -- arte
oscura della decadenza
o volontaristico manifesto
di un non meglio identificato
nuovo che avanza --
non cessa di ossessionare artisti
e intellettuali del nostro tempo.
Tra le stroncature di Croce, le
ermetiche anatomie di
Benjamin, le riscoperte dAnceschi,
le liberissime citazioni di Gadda
e Manganelli, le copie dei
pittori postmoderni da
Rauschenberg in avanti, le
sofisticate variazioni di Michael
Nyman e Wim Mertens, giù giù
fino alle euforiche celebrazioni
di un Calabrese, erede di una
tradizione di pensiero
compresa tra DOrs, Dubois e
Dorfles ispiratrice di una
categoria come quella di "neobarocco",
larte e la cultura del XX
secolo e dei primi anni del nuovo
millennio sembrano infatti
progettarsi sul filo di un
dialogo, più o meno scoperto,
col mirabolante e distrutto
universo barocco.
Senza
pretendere di arrivare ad un
giudizio definitivo su temi e
problemi così complessi e
controversi, il progetto Erotismo
barocco è stato pensato per
affrontare la questione della
presunta attualità
del Seicento, concentrando lattenzione
dei suoi partecipanti sulla scena
-- indagata nei suoi più o meno
segreti commerci con la musica e
la poesia -- e utilizzando come
prospettiva privilegiata danalisi
il conturbante campo delleros
-- ambiguo punto dincontro
tra pulsioni di morte e
accensioni mistiche, tra sensuali
provocazioni ai sensi assopiti di
spettatori vieppiù svogliati e
sogni o perversioni di audaci
libertini, tanto anciens
come modernes.
Fulcro
del progetto, lo spettacolo Erotismo
barocco. Unavventura con
Giambattista Marino è
unanticonformisitica
esplorazione teatrale dellopera
del grande poeta secentesco
proposta da Vanda Monaco Westerståhl
-- eclettica figura di studiosa e
attrice dai vasti orizzonti
culturali spazianti da Napoli a
Stoccolma -- in collaborazione
col pianista-compositore, egli
pure partenopeo, Dario Candela.
Nato da un montaggio di testi di
Marino curato dalla stessa
interprete, in un serrato e
fertile confronto con le sue
fonti secentesche Erotismo
barocco porta alla lettera in
scena alcune questioni centrali
della prassi e della riflessione
teatrale degli ultimi anni (così
come della scena del gran
secolo): che rapporto si dà
tra teatro e poesia? Quale
funzione si può riconoscere al
testo -- radicalmente assunto in
questo caso nella sua
declinazione più squisitamente
letteraria -- allinterno
dellesperienza teatrale?
Che relazioni drammaturgiche
possono crearsi in scena tra
attore, parola e musica? A
partire da questa meditazione sul
senso del fare teatro, tra
reminiscenze secentesche,
suggestioni dadaiste e
prospettive postmoderne Erotismo
barocco rinviene nella
delirante quête
edonistica del cavalier Marino un
avvincente emblema del nostro
rapporto col corpo e col piacere.
Allinterno
del progetto, se le implicazioni
più scopertamente pratico-teatrali
dello spettacolo di Vanda Monaco
Westerståhl troveranno una loro
anticipazione nel laboratorio Il testo
letterario si fa evento teatrale,
ovvero Giambattista Marino in
scena -- workshop
condotto dalla stessa regista-Dramaturg-interprete,
con la collaborazione di Dario
Candela, teso a mettere a fuoco
le dinamiche di incarnazione
scenica della parola letteraria
mediate dalla musica --, gli
interrogativi teorici posti dallo
spettacolo saranno invece in
prima battuta affrontati nella
giornata di studi introduttiva Un secolo allo
specchio. Il Seicento nella
cultura contemporanea. Lorenzo
Bianconi, Silvia Carandini,
Giacomo Manzoli, Edoardo
Sanguineti ed Elena Tamburini
tenteranno, attraverso la
discussione di specifici esempi,
di fissare, tra arte, cinema,
musica, poesia e teatro, limmagine
che il Seicento è venuto ad
assumere nella riflessione
critica contemporanea, così come
di ravvisare nel proteiforme
profilo delloggi tracce
significative dellinconfondibile
fisionomia meditativa barocca.
A
figurale commento
dello spettacolo e dei suoi temi
ricorrenti, il ciclo di
proiezioni video Capricci
barocchi. Incubi e sogni del
gran secolo tra
cinema e teatro propone
invece un viaggio attraverso le
ossessioni erotiche secentesche,
così come si sono venute
definendo nellimmaginario
cinematografico e teatrale
contemporaneo. Tragiche parodie
di concezioni non troppo
immacolate, furori non sempre
eroici scatenati da amori
proibiti, fughe avventurose nella
passione romanzesca, trionfi
della retorica degli affetti
melodrammatica, cataloghi di
aberrazioni erotiche si
susseguiranno sullo schermo a
tracciare una composita
allegoria, barocca e
contemporanea ad un tempo, del
sempre sfuggente (e affascinante)
mito dAmore.
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