Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - TEATRO - Erotismo barocco

 LA SOFFITTA 2004

TEATRO
19 gennaio - 16 maggio

 
19-25 gennaio
EROTISMO BAROCCO

a cura di Claudio Longhi

 
Un secolo allo specchio
Il Seicento nella cultura contemporanea
Giornata di studio

coordina Claudio Longhi
intervengono Lorenzo Bianconi, Silvia Carandini, Giacomo Manzoli, Edoardo Sanguineti, Elena Tamburini

Laboratori DMS - Auditorium, 19 gennaio - ore 15
 
Capricci barocchi
Incubi e sogni del 'gran secolo' tra cinema e teatro
Proiezioni video

presentazione di Claudio Longhi

Laboratori DMS - Auditorium, 20-23 gennaio - ore 16
 
Il testo letterario si fa evento teatrale
Ovvero Giambattista Marino in scena
Laboratorio

condotto da Vanda Monaco Westerståhl
con la partecipazione di Dario Candela

a numero chiuso, riservato a studenti DAMS
iscrizioni dal 16 al 21 gennaio ore 10-13 presso Laboratori DMS


Laboratori DMS - Teatro, 24 gennaio
 
Erotismo barocco
Un'avventura con Giambattista Marino

ideazione e regia di Vanda Monaco Westerståhl
con Vanda Monaco Westerståhl
al pianoforte Dario Candela

Laboratori DMS - Teatro, 25 gennaio - ore 21
 

EROTISMO BAROCCO

In margine ai concettosi ‘canzonieri’ dei lirici secenteschi, agli albori del Novecento un acuto lettore come Victor Manheimer annotava: "Ho… l’impressione che in nessun periodo, da due secoli in qua, il sentimento artistico sia stato tanto vicino alla letteratura barocca del diciassettesimo secolo, tutta intenta alla ricerca di un suo stile, quanto il sentimento artistico dei giorni nostri. Interiormente vuoti e nel più profondo sconvolti, esteriormente assorbiti da problemi tecnici e formali che sulle prime sembravano concernere pochissimo le questioni esistenziali dell’epoca -- tali erano quasi tutti i poeti barocchi, e simili sono, per quel tanto che se ne può vedere, perlomeno i poeti del nostro tempo, quelli che danno l’impronta alla sua produzione letteraria" (1904). Sono trascorsi circa cento anni dalla diagnosi di Manheimer e il barocco -- arte oscura della ‘decadenza’ o volontaristico ‘manifesto’ di un non meglio identificato ‘nuovo’ che avanza -- non cessa di ossessionare artisti e intellettuali del nostro tempo. Tra le stroncature di Croce, le ermetiche ‘anatomie’ di Benjamin, le riscoperte d’Anceschi, le liberissime citazioni di Gadda e Manganelli, le copie dei pittori postmoderni da Rauschenberg in avanti, le sofisticate variazioni di Michael Nyman e Wim Mertens, giù giù fino alle euforiche celebrazioni di un Calabrese, erede di una tradizione di pensiero compresa tra D’Ors, Dubois e Dorfles ispiratrice di una categoria come quella di "neobarocco", l’arte e la cultura del XX secolo e dei primi anni del nuovo millennio sembrano infatti progettarsi sul filo di un dialogo, più o meno scoperto, col mirabolante e distrutto universo barocco.
     Senza pretendere di arrivare ad un giudizio definitivo su temi e problemi così complessi e controversi, il progetto Erotismo barocco è stato pensato per affrontare la questione della presunta ‘attualità’ del Seicento, concentrando l’attenzione dei suoi partecipanti sulla scena -- indagata nei suoi più o meno segreti commerci con la musica e la poesia -- e utilizzando come prospettiva privilegiata d’analisi il conturbante campo dell’eros -- ambiguo punto d’incontro tra pulsioni di morte e accensioni mistiche, tra sensuali provocazioni ai sensi assopiti di spettatori vieppiù svogliati e sogni o perversioni di audaci libertini, tanto anciens come modernes.
     Fulcro del progetto, lo spettacolo
Erotismo barocco. Un’avventura con Giambattista Marino è un’anticonformisitica esplorazione teatrale dell’opera del grande poeta secentesco proposta da Vanda Monaco Westerståhl -- eclettica figura di studiosa e attrice dai vasti orizzonti culturali spazianti da Napoli a Stoccolma -- in collaborazione col pianista-compositore, egli pure partenopeo, Dario Candela. Nato da un montaggio di testi di Marino curato dalla stessa interprete, in un serrato e fertile confronto con le sue fonti secentesche Erotismo barocco porta alla lettera in scena alcune questioni centrali della prassi e della riflessione teatrale degli ultimi anni (così come della scena del ‘gran secolo’): che rapporto si dà tra teatro e poesia? Quale funzione si può riconoscere al testo -- radicalmente assunto in questo caso nella sua declinazione più squisitamente letteraria -- all’interno dell’esperienza teatrale? Che relazioni drammaturgiche possono crearsi in scena tra attore, parola e musica? A partire da questa meditazione sul senso del fare teatro, tra reminiscenze secentesche, suggestioni dadaiste e prospettive postmoderne Erotismo barocco rinviene nella delirante quête edonistica del cavalier Marino un avvincente emblema del nostro rapporto col corpo e col piacere.
     All’interno del progetto, se le implicazioni più scopertamente pratico-teatrali dello spettacolo di Vanda Monaco Westerståhl troveranno una loro anticipazione nel laboratorio
Il testo letterario si fa evento teatrale, ovvero Giambattista Marino in scena -- workshop condotto dalla stessa regista-Dramaturg-interprete, con la collaborazione di Dario Candela, teso a mettere a fuoco le dinamiche di incarnazione scenica della parola letteraria mediate dalla musica --, gli interrogativi teorici posti dallo spettacolo saranno invece in prima battuta affrontati nella giornata di studi introduttiva Un secolo allo specchio. Il Seicento nella cultura contemporanea. Lorenzo Bianconi, Silvia Carandini, Giacomo Manzoli, Edoardo Sanguineti ed Elena Tamburini tenteranno, attraverso la discussione di specifici esempi, di fissare, tra arte, cinema, musica, poesia e teatro, l’immagine che il Seicento è venuto ad assumere nella riflessione critica contemporanea, così come di ravvisare nel proteiforme profilo dell’oggi tracce significative dell’inconfondibile fisionomia meditativa barocca.
      A ‘figurale’ commento dello spettacolo e dei suoi temi ricorrenti, il ciclo di proiezioni video
Capricci barocchi. Incubi e sogni del ‘gran secolo’ tra cinema e teatro propone invece un viaggio attraverso le ossessioni erotiche secentesche, così come si sono venute definendo nell’immaginario cinematografico e teatrale contemporaneo. Tragiche parodie di concezioni non troppo immacolate, furori non sempre eroici scatenati da amori proibiti, fughe avventurose nella passione romanzesca, trionfi della retorica degli affetti melodrammatica, cataloghi di aberrazioni erotiche si susseguiranno sullo schermo a tracciare una composita allegoria, barocca e contemporanea ad un tempo, del sempre sfuggente (e affascinante) mito d’Amore.


Claudio Longhi


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