Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2003 - TEATRO
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dipartimento di musica e spettacolo
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LA SOFFITTA 2003
ministero per i beni e le attività culturali ·
direzione generale per lo spettacolo dal vivo
regione emilia romagna · assessorato alla cultura
provincia di bologna · assessorato alla cultura
facoltà di lettere e filosofia
16 gennaio - 13 aprile
lunedì 7 aprile 2003 - ore 16.30
martedì 8 aprile 2003 - ore 15 · Aula absidale di S. Lucia via de’ Chiari 23/a - Bologna
Scuola Superiore di Studi Umanistici
IL TEATRO E LA STORIA
seminario/dibattito con EUGENIO BARBA e PETER STEIN
a cura di Eugenia Casini Ropa
coordinano Marco De Marinis e Claudio Meldolesi

lunedì 7 aprile, ore 16.30

Eugenio Barba Quando il teatro si mette a sognare

Peter Stein Il teatro - da dove viene, dove va

martedì 8 aprile, ore 15

dialogo fra i due registi e il pubblico presente coordinato da Marco De Marinis e Claudio Meldolesi

Eugenio Barba e Peter Stein, protagonisti delle scene degli ultimi quarant'anni e rappresentanti di due diverse e determinanti tendenze della regia europea, si incontrano per confrontarsi su di un tema che li vede coinvolti come artisti sensibili alla riflessione sul ruolo e l'impegno socio-politico del teatro: il rapporto tra il teatro vivente e la storia, con particolare riferimento alle relazioni che il teatro di oggi intrattiene o può fecondamente instaurare con esperienze, eventi e pensieri del secolo appena trascorso, del momento attuale e con lo sguardo alle prospettive future.


Eugenio Barba (Gallipoli 1936), regista e studioso, è uno dei maestri riconosciuti del teatro di ricerca del secondo Novecento. Ha fondato nel 1964 e guidato fino ad oggi l'Odin Teatret (Holstebro, Danimarca), uno dei maggiori punti di riferimento dell'arte teatrale dell'ultimo trentennio, sulla scia del quale ha preso vita negli anni Settanta il vasto movimento internazionale del "terzo teatro" e con il quale ha creato spettacoli originali di altissimo rilievo artistico. Tra i più celebri: Min Fars Hus (1972), Come! And the day will be ours (1976), Ceneri di Brecht (1980), Il Vangelo di Oxyrhincus (1985), Talabot (1988), Kaosmos (1993), Mythos (1998). Ricercatore e teorico dell'arte dell'attore, ha fondato gli studi di "antropologia teatrale", disciplina che studia il comportamento dell'essere umano in situazione di rappresentazione organizzata, raccogliendo nell'ISTA (International School of Theatre Anthropology) studiosi e studenti di tutto il mondo. Nelle sue opere teatrali ha sempre affrontato, in modo del tutto personale e col concorso creativo dei suoi attori, problematiche di carattere profondamente sociale e politico, legate alle angosce del suo e del nostro tempo, riassumibili, pur nella loro varietà tematica e compositiva, nella condanna della violenza del potere e dell'oppressione dei più deboli. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi, tra i quali: Alla ricerca del teatro perduto (1965), Aldilà delle isole galleggianti (1985), La canoa di carta (1993), Teatro -solitudine, mestiere, rivolta (1996), La terra di cenere e diamanti (1997) e, in collaborazione con N. Savarese, L'arte segreta dell'attore (1997). Tra i numerosi riconoscimenti internazionali ricevuti, Barba è stato insignito dall'Università di Bologna, nel 1998, della laurea honoris causa in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo.

Peter Stein (Berlino, 1937) è regista tra i più illustri e celebrati del teatro tedesco ed europeo degli ultimi decenni, punto di riferimento del contemporaneo teatro di regia. Fondatore nel 1970 del collettivo teatrale della Schaubühne di Berlino, che ha guidato fino al 1985, ha creato con quel gruppo di interpreti d'eccezione spettacoli innovativi e provocatori, rivoluzionando la struttura dello spazio teatrale e scenico, rivisitando classici antichi e moderni e proponendo novità scomode e coraggiose. Tra le opere più importanti di quel periodo: Peer Gynt di Ibsen (1971), Il principe di Homburg di Kleist (1972), I villeggianti di Gorki (1974), Come vi piace di Shakespeare (1977), Orestea di Eschilo (1980, riproposta trionfalmente in lingua russa a Mosca nel 1994), Tre sorelle di Cecov (1984). Dopo Il giardino dei ciliegi di Cecov (1989 e 1996), Roberto Zucco di Koltès (1990) e alcune regie di opere verdiane, dal 1992 al 1997 ha diretto la sezione prosa del Festival di Salisburgo, dove ha inscenato grandi spettacoli shakespeariani. Nel 1996 ha diretto Zio Vania di Cecov al Teatro Argentina di Roma. Del 2000 è la sua più imponente e recente opera, Faust I & II, riproduzione integrale del testo di Goethe. Filologo appassionato dei classici e interprete partecipe e complice dei contemporanei, Stein ha spesso affrontato, fin dai suoi esordi con Saved di Bond (1967), Kabale und Liebe di Schiller e Nella giungla delle città di Brecht, testi anarchici e poetici e riflessioni sincere sull'impegno dell'artista e del teatro nelle questioni sociali del proprio tempo. Il regista, che vive ormai da alcuni anni in Italia, è stato insignito di numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali l'onorificenza francese di Commandeur de l'Ordre des Arts et Lettres et Chevalier de la Légion D'Honneur.

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