PROGRAMMA |
- 16
gennaio, ore 20.15
- La
passione di Giovanna
D'Arco
(La passion de
Jeanne D'Arc, Francia
1928, 80')
-
- 20
gennaio, ore 20.20
- Gertrud
(Gertrud,
Danimarca 1964, 126')
-
- 21
gennaio, ore 20.20
- Vampyr
(Vampyr,
Francia - Germania 1932,
70')
-
- 22
gennaio, ore 20.20
- Dies
Irae
(Vredens Dag,
Danimarca 1943, 105')
-
- 30
gennaio, ore 18
- Due
esseri (Tva
människor, Svezia
1945, 77') -
Assistenza alle madri (Mødrehjælpen,
Svezia 1942, 12')
-
- 31
gennaio, ore 20.20
- Pagine
del libro di Satana (Blade
of Satans Bog,
Svezia 1921, 110')
-
- 3
febbraio, ore 18
- Il
presidente
(Præsidenten,
Danimarca 1919, 45') - Giù
le armi
(Ned Med
Vaabnene, Danimarca
1914, 45')
-
- 4
febbraio, ore 20.20
- Ordet
(Danimarca 1955, 94')
-
- 5
febbraio, ore 17.45
- Michael
- Desiderio del cuore
(Mikael,
Germania 1924, 73')
-
- 6
febbraio, ore 18
- La
vedova del pastore
(Prastankan,
Svezia 1920, 91') - Le
chiese di campagna
(Landsbykirken,
Danimarca 1946, 14') - Thorvaldsen
(Danimarca 1949, 10') - Shakespeare
e Kronborg
(Shakespeare og
Kronborg, Danimarca
1950, 10') - Il
ponte di Strorstrom
(Strorstrømsbroen,
Danimarca 1950, 7') - Un
castello in un castello
(Et slot i et slot,
Danimarca 1954, 9')
-
- 10
febbraio, ore 18
- Langelo
del focolare
(Du skal din hustru,
Danimarca 1925, 77')
-
- 13
febbraio, ore 17.45
- Gli
stigmatizzati
(Die Gezeichneten,
Germania 1922, 92')
-
- 18
febbraio, ore 18
- Cera
una volta (Der
var engang,
Danimarca 1922, 55') - La
lotta contro il cancro
(Kampen mod kræften,
Danimarca 1947, 14') - La
ricostruzione di Ronne di
Nexo (Rønne
og Nexøs genopbygning,
Danimarca 1954, 24') - Raggiunsero
il traghetto
(De naaede frægen,
Danimarca 1948, 12')
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- CARL THEODOR
DREYER. L'UNICA GRANDE PASSIONE
- a
cura di Francesco Pitassio
Il cinema
di Dreyer, perfetta espressione di rigore
formale e perfezione estetica, è stato
per anni il terreno su cui si è
dibattuta la critica cinematografica,
facendone oggetto di studi e di
approfondimenti: ogni singolo film è
stato analizzato nei minimi dettagli, e
suo malgrado incasellato in categorie di
genere per cercare di coglierne
lessenza. Forse, proprio la
difficoltà nel classificare lopera
del regista danese in categorie
predefinite ha contribuito ad avvolgere i
suoi film in unaurea di
impenetrabilità; caratteristica che,
amplificata dal carattere schivo e
sfuggente del regista, ha finito per
erigerlo ad icona di un certo tipo di
cinema elitario, deformando
inesorabilmente limmagine che lo
stesso cineasta avrebbe voluto dare di
sé, attraverso i suoi film.
Inevitabilmente, col passare degli anni
Dreyer si è ritagliato una nicchia
sempre più isolata, finendo per essere
dimenticato proprio sul piedistallo su
cui era stato collocato dalla stessa
critica. Come se non bastasse, la
difficoltà di ascriverlo ad una
determinata cinematografia nazionale, la
mancanza di caratteri specificatamente
danesi nelle sue opere, hanno fatto di
lui un regista apolide, capace di
lavorare con facilità in paesi come la
Norvegia, la Svezia, la Germania e la
Francia, senza mai acquisirne totalmente
le caratteristiche. Proprio la capacità
di produrre film fuori dalle tradizioni
culturali nazionali ha finito per
precludere al regista una patria
artistica - dunque una facile identità.
È anche per riscoprire questo Dreyer
dimenticato che si è rivelato necessario
visionare nuovamente, con maggiore
attenzione, i suoi film, imparando a
conoscere lautore dalle sue opere,
anziché dalle opinioni espresse su di
esse.
Riproporre
i film di Dreyer significa ripercorrere
una storia dai contorni non ben definiti,
cercando di districarsi nel tortuoso
cammino fatto di lacune incolmabili e di
storie che si confondono nel mito.
Riproporre i film di Dreyer significa
lasciarsi sedurre dalle immagini
impregnate di simbolismo e austerità,
dalle singole inquadrature, sintesi di
arte pittorica e influenze letterarie,
dalla profondità dei personaggi ritratti
a tutto tondo e colti nei loro drammi
più intimi. Dagli intensi primi piani di
Renée Falconetti, protagonista di Giovanna
DArco alle lugubri e malsane
atmosfere di Vampyr, passando per
il misticismo di Ordet, fino ad
arrivare a Gertrud, ultimo film
girato dal cineasta e suo testamento
spirituale, questa rassegna riscopre il
cinema di Carl Theodor Dreyer. E lo trova
nella sua migliore veste, attraverso la
visione, su grande schermo delle migliori
copie esistenti al giorno doggi,
provenienti da differenti archivi
europei, presentate nei più recenti
restauri per rivelare, finalmente, il
genio di un autore a tuttoggi
straordinariamente moderno.
La
rassegna, organizzata dal Centro La
Soffitta del Dipartimento di Musica e
Spettacolo dellUniversità di
Bologna in collaborazione con la Cineteca
di Bologna, la Cineteca del Friuli,
lUniversità degli studi di Udine,
Cinemazero (Pordenone), il Centro
Espressioni Cinematografiche (Udine) e
lAssociazione Culturale Malombra
(Bologna), si svolgerà presso la sala
del cinema Lumière nei mesi di gennaio e
febbraio. Liniziativa è una tappa
di un percorso di cui è parte un
convegno internazionale dedicato al
cineasta e alla sua opera, previsto
presso lUniversità degli Studi di
Udine il 24 e il 25 gennaio 2003.
Francesco Pitassio e
Associazione Culturale Malombra
per
informazioni: Carmen Accaputo info@malombra.com
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