Una
parte molto consistente della tradizione nordamericana della
fisarmonica è quella degli immigrati italiani, che fiorisce soprattutto
nei grandi centri urbani degli Stati Uniti e del Canada. Là le
tradizioni autoctone dei diversi luoghi d'Italia si sono in parte
stereotipate e appiattite su un'immagine generica di italianità. Ma
alcuni grandi interpreti hanno sviluppato, a partire dai repertori
d'origine, un modo peculiare di usare lo strumento, sia sul piano
tecnico che su quello dei linguaggi musicali, arricchiti da una
formazione colta, che tiene conto dei repertori classici e jazz di
fisarmonica a piano e a bottoni,
bayan,
bandoneon.
Peter Soave, cresciuto e formatosi a Detroit, è oggi il più accreditato
esponente di questa cultura musicale, ereditata dai grandi
fisarmonicisti del passato (tra gli altri, Dick Contino). Maneggia con
competenza i repertori di tradizione, ma suona anche, con
bayan e
bandoneon, musiche dei compositori che hanno scritto per questi
strumenti.
Riconosciuto in tutto il mondo come uno dei maggiori maestri di
bandoneon e di fisarmonica,
Peter
Soave si è imposto tra i principali solisti della sua
generazione. Il marchio delle sue performance consiste in una originale
e unica combi-nazione di presenza scenica e vibrante virtuosismo. Di
origini italiane, i primi ricordi di Peter Soave coincidono con la
musica suonata alla fisarmonica. A soli tre anni, era già certo di
quale sarebbe stata la sua strada professionale. Nel corso degli anni
ha vinto importanti competizioni internazionali, confermando così la
sua repu-tazione di virtuoso di primissimo ordine. Profondamente
ispirato dalla musica del compositore argentino Astor Piazzolla, Soave
ha in seguito incluso nelle sue performance il
bandoneon, con il suo
suono caratteristico e la sua appassionata sonorità. I concerti di
Peter Soave hanno alternato performance da solista ad altre con
orchestra o ensemble da camera in America del Nord, America del Sud,
Asia, Europa e Russia.