Il film mostra e spiega le tradizioni musicali
dei rom del Kosovo. In particolare, si propone di raccontare la musica
delle donne e degli omosessuali rom del Kosovo occidentale. Questa
musica, non analizzabile né traducibile con gli strumenti tradizionali
della musicologia, può essere agevolmente scomposta e descritta con gli
strumenti della cinematografia: il montaggio, che giustappone
paratatticamente formule visive e sonore, sta al centro della
costruzione del film. Si vuole anche riferire, attraverso una
microstoria musicale, delle complesse e delicate questioni identitarie
che percorrono i Balcani, tra marginalità e centralità culturale.