Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Suoni dal Mondo 2002 MIKE SEEGER

ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
CIMES
Centro di musica e spettacolo

SUONI DAL MONDO 2002

LA MUSICA DEL NORDAMERICA E LE SUE RADICI

Domenica 13 ottobre
MIKE SEEGER
Musiche dei pionieri dei Monti Appalachi

Mike Seeger ha dedicato tutta la sua vita a cantare e suonare un particolare repertorio musicale popolare nord americano, costituito da un’insieme di brani e di pratiche musicali chiamate con il termine di old-time music e spesso individuato quale origine di tutta la musica country. La tradizione musicale della old-time music risale, in effetti, ad un preciso ambito storico, geografico e sociale, che è quello delle comunità rurali dei monti Appalachi meridionali. Le valli e le montagne che costituiscono questi territori sono situate nell’entroterra della costa atlantica e comprendono vaste aree della Virginia, West Virginia, Kentucky, North Carolina e Tennessee.

Dopo i nativi americani, i primi ad insediarsi nella zona furono coloni e pionieri emigrati dall’Europa, provenienti prevalentemente dalle Isole Britanniche – soprattutto inglesi, ma anche scozzesi ed irlandesi – e successivamente dall’Olanda e dalla Germania. I pionieri europei si stanziarono nell’area a partire dalla metà del ‘700 circa e progressivamente vi si radicarono, dando vita a piccole comunità rurali quasi autosufficienti, sia materialmente che dal punto di vista della produzione e fruizione artistica e culturale. Basate sostanzialmente su un’economia agricola di piccola scala, (spesso sufficiente solo a soddisfare i bisogni dei coltivatori stessi), e su un’organizzazione sociale improntata ad un’etica comunitaria e partecipativa, queste comunità rimasero sostanzialmente isolate ed indipendenti rispetto ai grandi centri industriali ed urbani almeno sino al XIX secolo inoltrato, conservando, nell’articolazione della propria parabola storica e culturale, una forte tendenza all’autonomia.

Per le comunità di pionieri dei monti Appalachi la musica e la danza hanno rappresentato sin dall’inizio un ambito saliente sotto due aspetti: da un lato, quali espressioni e simboli di determinati contesti e circostanze storici, sociali, culturali ed affettivi; dall’altro, quali utili strumenti di interazione e negoziazione interculturale ed interpersonale rispetto alle diverse genti provenienti da varie parti d’Europa e del mondo, e dunque quali elementi dinamici e funzionali, intimamente connessi all’invenzione e all’elaborazione di una nuova identità collettiva condivisa. Le musiche e le danze popolari trapiantate dai vari paesi di origine dei pionieri e poi rielaborate sulla base delle reciproche influenze, come delle nuove circostanze e dei nuovi contesti musicali e sociali, hanno rivestito dunque una grande importanza per le popolazioni immigrate nella zona dei monti Appalachi. Esse infatti, nel sistema socio-economico rurale e comunitario, non rappresentavano un mero sottoprodotto musicale di scarso valore artistico, quanto piuttosto delle fondamentali risorse espressive e ricreative condivise e disponibili a tutti, integralmente e dinamicamente coinvolte nei processi vitali delle comunità: praticamente ogni individuo era in grado di suonare almeno uno strumento, e i vecchi canti costituivano un patrimonio comune, fruibile da chiunque in qualunque momento. L’espressione musicale non era concepita dunque come un’attività riservata a professionisti specializzati, quanto piuttosto come un processo attivamente creativo e ri-creativo, a livello comunitario ed individuale.

La genesi propriamente musicale della tradizione della old-time music ha avuto inizio con la riproduzione e rielaborazione di antiche ballate e songs inglesi – inizialmente eseguite da voce sola e successivamente arricchite dall’accompagnamento di uno o più strumenti – e della musica popolare per violino (fiddle), ovvero dalle melodie e danze dette fiddle tunes. Dopo un lungo periodo di sedimentazione e radicamento reso possibile dal sostanziale isolamento dal resto dell’America progredita ed industrializzata, dalla seconda metà del XIX secolo le neo-tradizione musicale delle comunità rurali sud-appalachiane cominciò ad incontrare, rielaborare ed assimilare influenze musicali e coreutiche diverse, provenienti da quell’enorme crogiolo di culture e di razze: soprattutto dopo l’abolizione della schiavitù e l’emancipazione dei neri, il contatto con la cultura musicale afro-americana determinò, nella tradizione musicale sud-appalachiana, l’assunzione di nuovi strumenti a corda come il banjo e la chitarra (che, affiancati al violino popolare e alle vecchie tradizioni vocali, diedero luce ad un’autentica tradizione americana di string bands) e l’introduzione di elementi ritmici, melodici e sonori innovativi, che determinarono un consistente ampliamento dei mezzi espressivi e musicali tradizionali. E’ proprio a partire da questi anni che la musica old-time comincia infatti la sua fase di massima vitalità e creatività, continuando a fiorire, svilupparsi ed espandersi nell’arco del successivo cinquantennio, per poi iniziare il proprio declino, dispersa dall’impatto travolgente del boom economico ed industriale degli anni ’20, ed in particolare dall’avvento dei mezzi di telecomunicazione e dallo sviluppo di una produzione e fruizione commerciale ed industriale della musica.

Nelle comunità rurali tradizionali sud-appalachiane, sino a quel momento la musica non era stata infatti intesa e percepita quale prodotto meccanicamente riproducibile e commerciabile, quanto piuttosto come una serie di pratiche di esecuzione e creazione musicale, parte integrante del bagaglio culturale di ogni membro della comunità. Con il venir meno dello specifico contesto economico, sociale e culturale da cui erano sorte e in cui si erano sviluppate le comunità rurali di pionieri, il senso stesso della specificità della tradizione musicale locale venne progressivamente eclissato, sebbene non estinto: l’eredità musicale della old-time music sud-appalachiana dette vita a nuovi stili musicali, come l’hillbilly, il country e il bluegrass, che, anche se intenzionalmente destinati ad un pubblico, e dunque ad una produzione e fruizione commerciale, conservarono molti dei tratti musicali e sonori della musica dei monti Appalachi meridionali. Allo stesso tempo, la old-time music – in particolare le ballate di origine europea – fu oggetto di una intensa documentazione da parte di folcloristi ed etnomusicologi come Cecil Sharp, Maud Karpeles, Bertand Bronson, che costituì più tardi un punto di riferimento per il movimento del folk song revival.

Quello che Mike Seeger comunica ed esprime attraverso la sua ricerca e la sua personale interpretazione della old-time music non si limita alla riproduzione della mera superficie sonora, filologicamente corretta, di alcuni vecchi brani; egli piuttosto si riappropria di un modo di fare e pensare la musica autenticamente alternativo, che, riallacciandosi al passato ed ai suoi valori umanamente positivi, restituisce alla musica popolare sud-appalachiana il suo valore di preziosa risorsa espressiva personale e collettiva. La sua identità come esecutore è stata profondamente influenzata del resto dal fatto di provenire da una famiglia di grandi tradizioni musicali, cui appartengono il padre Charles Seeger (teorico che ha contribuito alla nascita dell’etnomusicologia negli anni ‘50) e la madre Ruth (compositrice), il fratello Pete e le sorelle Peggy, Barbara e Penny (fra i promotori del revival dei repertori popolari americani). I genitori di Mike furono i primi ad introdurlo all’ascolto ed alla pratica della musica popolare nordamericana. Sin da bambino dunque, Mike Seeger ha potuto ascoltare una gran quantità registrazioni di musica tradizionale, esercitandosi intanto nel canto in ambito familiare. Intorno ai 17 anni Mike iniziò a studiare, come autodidatta, diversi strumenti a corda, mentre intorno ai 20 effettuò le prime registrazioni di musicisti popolari tradizionali della sua zona. A 23 anni Mike aveva già prodotto il suo primo LP di documenti sonori per la Folkways. Nel corso degli anni, ha assimilato gli stili e i generi musicali tradizionali attraverso il contatto con numerosi musicisti popolari, quali Elizabeth Cotten, Maybelle Carter, Dock Boggs e molti altri, acquisendo sempre maggiore maestria ed esperienza nell’esecuzione della old time music e dei generi ad essa più strettamente legati.

Il suo repertorio include un gran numero di canti e brani strumentali tradizionali, che Seeger canta e suona in una varietà di stili, accompagnandosi con il violino, la chitarra, il banjo, il mandolino, l’autoharp, lo scacciapensieri, il dulcimer ed altri strumenti legati alla tradizione musicale rurale sud-appalachiana. Nel corso della sua ricerca musicologica ed espressiva, Mike Seeger ha prodotto più di 30 antologie di musiche e danze tradizionali e 38 raccolte dedicate alla sua personale interpretazione di questo vasto patrimonio. La sua carriera di musicista lo ha visto esibirsi, a partire dalla fine degli anni Sessanta, negli USA, in Europa, in Africa, in Australia, in Nuova Zelanda ed in Giappone, in qualità di solista o con altri musicisti tradizionali. Ha ricevuto 5 nominations della Grammy, di cui due con la string band New Lost City Ramblers, fondata nel 1958.


Presentazione   Concerti   Seminario   Informazioni   Link utili   Comunicati stampa  

Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna