ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO

CIMES
Centro di musica e spettacolo

SUONI DAL MONDO 2002

LA MUSICA DEL NORDAMERICA E LE SUE RADICI

Sabato 19 e Domenica 20 ottobre

THE ARDOIN FAMILY BAND

Musica creola Cajun

La musica dei creoli cajun della Louisiana ha origini molto antiche, che risalgono alla cultura della Francia del XVI secolo, da cui provenivano gli emigranti bretoni, normanni e piccardi che, dal 1600 circa, iniziarono ad insediarsi in quella regione del Canada allora chiamata Acadia, ed attualmente nota come Nuova Scozia. Circa un secolo dopo l’arrivo dei pionieri francesi nella zona, gli inglesi invasero l’Acadia, sconfiggendo definitivamente l’esercito francese nel 1713, e scacciando i coloni acadici (o cajuns, come venivano chiamati in una forma colloquiale contratta), che lo avevano sostenuto. Da questo momento, per i cajun cominciò una lunga diaspora attraverso l’intero continente, che li costrinse ad un duro destino di profughi senza terra. Finalmente, nel 1756, i superstiti si stanziarono in Louisiana, che allora era ancora una colonia francese. I nuovi arrivati vennero accolti benevolmente e si stabilirono nella parte sud-occidentale del paese, dove iniziarono a dedicarsi all’agricoltura ed alla pesca. Anche a causa della loro contrastata vicenda di esuli e profughi, i cajun mantennero sempre vivo un forte legame con la cultura e la lingua della madrepatria, ed ebbero cura di conservare i tratti salienti del loro patrimonio di usi, credenze e conoscenze tradizionali, pur essendo inseriti in un panorama multiculturale.

La tradizione musicale creola cajun della Louisiana meridionale è sorta a partire dal trapianto delle antiche ballate, canti e danze europee da parte dei pionieri, e dal loro progressivo adattamento al nuovo contesto ambientale e socioculturale della Louisiana, caratterizzato da un panorama accentuatamente multietnico e multiculturale. Lo sviluppo della musica creola cajun è scaturito dunque dall’incontro di diversi stili, generi, forme e logiche di creazione musicale, che ha dato vita ad un universo sonoro unico per la sua ricchezza espressiva. Inizialmente le esecuzioni musicali consistevano in canzoni narrative eseguite solisticamente o da piccoli gruppi e in danze strumentali eseguite da uno o due fiddle (violino popolare). Alcune fonti riportano anche notizie di danze cantate a cappella ed accompagnate dal battito ritmico di mani e piedi.

Con l’arrivo del XIX secolo, sotto l’impatto di nuove influenze culturali e musicali, la musica creola e cajun della Louisiana iniziò ad accogliere nuovi stimoli sonori da diverse tradizioni, in particolare da quella afro-americana, ma anche dalle neo-tradizioni musicali di origine europea sviluppatesi nel Nuovo Mondo a partire dai linguaggi musicali originari: alla fine dell’800, la musica cajun consisteva di contraddanze, gighe, galop, polche, mazurche, valzer di origine europea, fecondati dai nuovi ritmi e stili canori e strumentali di origine afro-americana. L’introduzione dell’organetto nella compagine strumentale tradizionale, avvenuta verso la fine dell’800 ed intensificatasi progressivamente nel corso del primo ventennio del ‘900 (grazie alla potenza di volume sonoro dello strumento, che lo rendeva assai adatto all’esecuzione di musica destinata alla danza) causò alcune modificazioni nella struttura melodica dei brani tradizionali, in quanto lo spettro sonoro dell’organetto è meno esteso rispetto a quello del violino popolare.

Nella tradizione creola cajun la musica per danza rappresentava un ambito socialmente e musicalmente saliente, ed erano assai frequenti le occasioni in cui le comunità organizzavano celebrazioni e feste danzanti in cui i musicisti intrattenevano i partecipanti suonando sino al mattino. A volte l’accompagnamento musicale era affidato ad un solo musicista, che usualmente accompagnava il proprio canto con un violino o con l’organetto, come risulta dai racconti del violinista popolare Dennis McGee e di Amédée Ardoin, capostipite della famiglia di musicisti creoli da cui discendono anche Dexter e Morris Ardoin.

Con l’inizio degli anni ’20 – che rappresentano contemporaneamente un momento di crisi e di rigoglio di questa tradizione musicale – l’avvento della radio e l’espansione dell’industria discografica, i musicisti creoli cajun della Louisiana entrarono in contatto con generi e stili musicali provenienti da altre regioni e culture, così come ebbero le loro prime opportunità di incidere e produrre registrazioni della propria musica.

Il musicista creolo Joseph Falcon fu il primo a registrare per la Columbia Records, nel 1928, alcuni brani tratti dal repertorio tradizionale. Mentre musicisti come Dennis McGee e Amédée Ardoin, cominciavano a fare le loro prime registrazioni (la loro prima incisione risale al 1929), gli stili musicali più antichi venivano ora eseguiti solo in circostanze familiari. Questo fatto determinò un progressivo cambiamento nella tradizione musicale cajun. Dalla metà degli anni ’30, l’organetto cominciò a scomparire dagli ensemble strumentali, ed i gruppi musicali locali iniziarono a suonare in uno stile sempre più chiaramente americanizzato, introducendo gradualmente l’uso dell’amplificazione elettrica e melodie tratte da canzoni commerciali destinate al grande pubblico delle radio. Dalla musica creola cajun tradizionale è nato in questo periodo anche un altro genere musicale, detto zydeco, sorto dall’innesto delle sonorità blues e R&B sulla tradizione musicale creola rurale e dall’introduzione di nuovi strumenti musicali, tra cui caratteristico è il frottoir (tavola di legno a sfregamento). L’originale strumentazione dei gruppi creoli cajun venne poi ulteriormente arricchita attraverso l’introduzione di sassofoni, corni e tastiere.

Dopo la seconda guerra mondiale, soprattutto grazie al percorso e al contributo musicale di alcuni ottimi musicisti – quali il violinista Harry Coates e Iry Le Jeune, suonatore di organetto autodidatta formatosi soprattutto sull’ascolto delle registrazioni di Amédée Ardoin – la musica creola cajun ha conosciuto un’autentica rinascita, che ha portato a un recupero delle sonorità e dello stile tradizionali, soprattutto grazie alla reintroduzione dell’organetto o della fisarmonica nella compagine strumentale dei gruppi. Nel portare avanti le vicende e gli sviluppi del fenomeno di rinascita dello stile creolo cajun, un ruolo molto importante va riconosciuto al fisarmonicista Alphonse ‘Bois Sec’ Ardoin, cugino del leggendario Amédée e padre di Morris, esponente anziano della Ardoin Family Band.

Residente in Eunice, Louisiana, la Ardoin Family Band – composta dal ventunenne Dexter Ardoin (voce e organetto), dal padre Morris Ardoin (violino e chitarra) e da Dennis Stroughmatt (violino e voce) – ha una lunga tradizione e conoscenza delle radici della musica creola cajun, che costituisce il nucleo del suo repertorio musicale. Morris, musicista di fama internazionale, ha suonato questa musica per più di sessant’anni, prima insieme al padre Alphonse e poi quale leader della Ardoin Family Band, proseguendo con passione e dedizione una lunga tradizione musicale e familiare e trasmettendola al figlio Dexter che, sebbene poco più che ventenne, è un abile suonatore di organetto, oltre ad essere, quale depositario di una importante memoria storica e musicale, profondamente radicato nella cultura creola cajun della Louisiana. Dennis Stroughmatt è anch’egli un profondo conoscitore della cultura violinistica creola cajun, e la sua arte strumentale e musicale è esplicitamente ispirata ai grandi fiddler del passato, quali Dennis McGee e Canray Fontenot.

La Ardoin Family Band si è esibita in molti paesi del mondo, tra cui Belgio, Francia, Olanda, Inghilterra, Germania, Canada, Svizzera e USA, partecipando inoltre a numerosi festival di musica e cultura tradizionale creola. La Ardoin Family è stata anche recensita su diverse importanti riviste e giornali americani, ed ha collaborato alla produzione di documentari televisivi inerenti la cultura creola della Louisiana. Ma la causa del grande successo dell’Ardoin Family Band risiede non soltanto nella profonda conoscenza della propria tradizione musicale e nella indubbia perizia esecutiva, ma anche nella grande capacità di restituire al pubblico un’interpretazione viva e coinvolgente di un universo musicale profondamente radicato nella vita quotidiana e capace di infondere, in chi l’ascolta e in chi la suona, una profonda "joie de vivre".