Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Suoni dal Mondo 2002 THE YELLOW BIRD INDIAN DANCERS

ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
CIMES
Centro di musica e spettacolo

SUONI DAL MONDO 2002

LA MUSICA DEL NORDAMERICA E LE SUE RADICI

Sabato 26 e Domenica 27 ottobre
THE YELLOW BIRD INDIAN DANCERS
Danze Apache e delle pianure

Dai territori del Grand Canyon e del Painted Desert provengono gli Yellow Bird, che presentano canti, danze e storie dei nativi americani. In particolare, gli Yellow Bird propongono un repertorio di danze Apache delle pianure del sud-ovest e del nord, dalla stupefacente Hoop Dance (danza del cerchio) alla bellissima Rainbow Dance (danza dell'arcobaleno), valorizzando le loro esecuzioni attraverso l'uso del tipico linguaggio dei gesti nativo e della musica del flauto.

Tra i diversi gruppi linguistico-culturali che fanno parte del popolo degli indiani d’America, gli Apache sono forse uno dei più noti, soprattutto grazie alla loro fama di coraggiosi e valenti guerrieri. Essi opposero infatti una fiera ed incondizionata resistenza all’invasione dei bianchi. opponendosi agli spagnoli fino agli anni ’30 del XIX secolo e concentrando poi le loro forze contro gli Stati Uniti. Tra gli ultimi a capitolare furono Cochise e Naiche, leggendarie figure dei Chiricahua, e Geronimo, che si arrese solo nel 1886, dopo ben quarant'anni di guerriglia.

Originariamente, gli Apache non rappresentavano un unico popolo omogeneo, ma un insieme di tribù imparentate linguisticamente e provenienti dalla stessa area: agli inizi del sedicesimo secolo alcuni gruppi di nativi che parlavano la prima lingua athabaska abbandonarono la loro patria d’origine nel Canada occidentale per emigrare a sud in quei territori che attualmente comprendono l’Arizona, il Nuovo Mexico, e alcune aree settentrionali del Messico. Il nome Apache deriva dalla parola Zuni ‘apache’, che significa ‘nemico’, mentre il nome tradizionale con il quale si autodefiniscono è invece ‘n’de’ o ‘dineh’, che vuol dire ‘uomini’. Gli Apache vengono generalmente distinti in gruppi orientali e occidentali. Tali gruppi comprendono, tra gli altri, Jicarilla, Mescalero, Lipan e Chiricahua, all'est; White Mountain, San Carlos, Fort Apache, Pinal, Arivaipa, Apache Peacks, Mazatzal, Tonto e Cibecue all'ovest.

A caratterizzare il sistema socioeconomico e culturale di queste popolazioni era, originariamente, un modo di vita e di sussistenza nomadico o seminomadico basato sulla caccia e sulla raccolta di piante selvatiche, secondo una strategia di continuo adattamento all’ambiente che è anche alla base dell’universo di pensiero Apache. Caccia e raccolta non costituiscono infatti, per questo popolo, un ‘lavoro’ inteso in senso occidentale, quanto piuttosto delle occupazioni piacevoli ed indispensabili a livello esistenziale, investite di valore non solo materiale, ma anche simbolico e sociale. Il nucleo generativo dell’universo di pensiero e della cultura materiale e simbolica Apache risiede infatti nel nesso intimo e profondo che le lega al mondo naturale e ai suoi elementi: tra uomini e natura esiste una sorta di relazione mistica e magica, che è anche alla base della spiritualità e della religiosità Apache. Personaggi, storie e temi dei miti cosmogonici e delle narrazioni orali sono molto spesso incentrati su elementi del mondo naturale, alcuni dei quali – come il sole, il vento e la pioggia – sono considerati delle autentiche divinità, mentre in alcuni animali vengono individuati le incarnazioni sensibili di spiriti sacri o creature archetipiche.

Nell’ambito della cultura apache, la specifica tradizione coreutico-musicale è caratterizzata dalla natura comunitaria delle esecuzioni, che solitamente si svolgono in un contesto rituale o comunque celebrativo. In quanto patrimonio tramandato oralmente, la loro integrità ed efficacia è vincolata alla loro concreta messa in atto piuttosto che alla loro registrazione o codificazione permanente in forme e modi esecutivi standard. Inoltre, queste pratiche costituiscono un patrimonio tradizionale collettivamente condiviso, direttamente connesso al sostrato ideologico e concettuale del modo di vita Apache, ed investito di importanti funzioni religiose, educative e ricreative. Esse sono accessibili a tutti e rappresentano un’importante risorsa spirituale e morale alla portata di ogni singolo individuo.

In particolare, alle esecuzioni coreutico-musicali è attribuito il potere di guarire gli uomini da disagi fisici e spirituali, così da rappresentare un elemento indispensabile alla celebrazione dei rituali, (chiamati infatti ‘danze’). Inoltre, attraverso la pratica viva della loro performance musica e danza, così come altre forme di espressione artistica, contribuiscono a rinforzare la solidarietà sociale interna al gruppo, a stabilire contatti con membri di tribù diverse, a tramandare e trasmettere i valori comunitari più importanti.

Anche nelle logiche e nelle forme di creazione coreutica e musicale Apache è individuabile l’importanza della connessione empatica e trascendente che questo popolo ha con la natura. Molte delle danze rituali Apache – ad esempio, la ‘Danza della Pioggia’, la ‘Danza della Raccolta’, la ‘Danza del Sorgere del Sole’, la ‘Danza dell’Arcobaleno’ – sono infatti simbolizzazioni e messe in atto dei miti di creazione, come nel caso del rito iniziatico femminile. Durante questo rito il ruolo svolto dalla musica e dalla danza è assolutamente fondamentale: l’inizianda esegue, a più riprese, diverse danze, e le varie fasi in cui si articola il rito sono tutte scandite dall’esecuzione da parte dello/a sciamano/a di specifici canti sacri. Questi canti, tratti da un repertorio particolare la cui creazione è attribuita alla divinità femminile mitologica di riferimento del rito, sono considerati magici, dotati del potere di infondere nell’inizianda una speciale forza sovrannaturale e trascendente, che dura per qualche giorno dopo la fine delle celebrazioni rituali ed è a disposizione dei membri bisognosi della comunità.

Nel contesto socioculturale Apache, le pratiche musicali e coreutiche svolgono dunque un ruolo vitale nelle dinamiche di produzione e riproduzione della propria specificità culturale, ed assolvono una molteplicità di funzioni, sacre come profane. Ma musica e danza, soprattutto se di tradizione orale, per esistere devono venir suonate e danzate, e dunque svolgersi in un tempo che non è mai uguale a sé stesso. In questa prospettiva, il patrimonio e la tradizione coreutico-musicale Apache vengono localmente percepiti e rappresentati quale sistema operativo finalizzato alla creazione di azioni musicali, e in questo senso corrispondono non tanto a dei prodotti o oggetti riproducibili, quanto piuttosto ad un modello creativo ed esecutivo insieme sociale e musicale che, quale base delle pratiche coreutiche e musicali del gruppo, ne regola implicitamente l’organizzazione formale, incanalandone i significati simbolici. Musica e danza, nell’atto della loro esecuzione, non si limitano dunque a riprodurre dei modelli stabili nei tratti e dunque ‘autentici’, ma li ri-creano ogni volta, inserendo nel loro tessuto le variabili della creatività individuale e delle circostanze storiche e sociali. Ogni singola azione musicale e coreutica, dunque, attinge ugualmente al passato della tradizione e al presente della storia individuale e collettiva, mettendo in relazione, (o, forse, ‘in scena’) una molteplicità di elementi, sia in funzione rappresentativa e simbolica che in funzione inventiva e creativa.

È proprio da questa consapevolezza che è nato l’impegno di Kenneth Duncan, direttore artistico nonché capofamiglia degli Yellow Bird Indian Dancers, a tramandare le forme e i modi tradizionali della sua cultura originaria ai suoi sette figli, per poi diffonderle attraverso performance e seminari in tutto il mondo. Kenneth Duncan – esperto narratore, danzatore ed esecutore di flauto – appartiene infatti integralmente alla tribù apache; la moglie Doreen è originaria della nazioni indiane Arikara, Hidatsa e Mandan. I loro figli, una femmina e sei maschi, sono tutti abili danzatori e conoscitori della tradizione culturale degli Apache.


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