Lorenzo Bianconi (Bologna) e Giorgio Pagannone (Chieti)
Piccolo glossario di drammaturgia musicale
Questo glossario, che non ha pretese di completezza, offre al lettore un’illustrazione succinta di numerose “voci” relative al mondo del melodramma: concetti drammaturgici, termini tecnici, espressioni gergali, categorie critico-analitiche, convenzioni inveterate. Nel compilarlo ci siamo valsi di dizionari e lessici specifici come il New Grove Dictionary of Opera e il New Grove Dictionary of Music and Musicians (London, Macmillan, 1992 e 2001), la Nuova Enciclopedia della Musica (Milano, Garzanti, 1983 e 1996), il LESMU - Lessico della letteratura musicale italiana 1490-1950 di Fiamma Nicolodi e Paolo Trovato (Firenze, Franco Cesati, 2007), il Breve lessico musicale e Le parole del teatro musicale di Fabrizio Della Seta (Roma, Carocci, 2009 e 2010): in essi il lettore potrà trovare risposta a ulteriori interrogativi e dubbi. Segnaliamo anche il Dizionario del teatro di Patrice Pavis (Bologna, Zanichelli, 1998), per i lemmi sul teatro e la drammaturgia generale; qui ne abbiamo accolti solo alcuni, scelti tra quelli che nell’opera in musica hanno acquisito significati peculiari, non però termini teatrali generici (allestimento, palcoscenico, proscenio, sipario, personaggio, comparsa, confidente, ecc.) né concetti drammaturgici (esposizione, dilemma, nodo, suspense, peripezia o svolta, scioglimento, catastrofe, ecc.) o estetici (verosimiglianza, convenzione, forma chiusa/aperta, citazione, metateatro, straniamento, grottesco, ecc.) validi indistintamente per il teatro di parola e in musica. Fondamentale l’apporto critico di alcuni studiosi insigni, in primis Carl Dahlhaus con la sua Drammaturgia dell’opera italiana (Torino, EDT, 2005) e Harold Powers per la morfologia del melodramma dell’Ottocento («La solita forma» and “The Uses of Convention”, «Acta Musicologica», LIX, 1987, pp. 65-90; trad. it. in Estetica e drammaturgia della “Traviata”. Tre studi sul teatro d’opera di Verdi, a cura di E. Ferrari, Milano, CUEM, 2001, pp. 11-66).
Due avvertenze. (1) Sull’arco dei quattro secoli della storia dell’opera il significato di alcuni termini è mutato, in qualche caso incisivamente: non sempre in questo sintetico glossario è stato possibile darne preciso conto. (2) Scarseggiano qui i riferimenti a opere dell’ultimo cinquantennio; nel secondo Novecento non mancano, è vero, singole opere di spicco, ma non esagera chi dice che il genere ‘opera in musica’ è sostanzialmente tramontato intorno alla metà del secolo scorso: le opere nuove e nuovissime conservano sì sparse vestigia della tradizione, ma le convenzioni poetiche, drammaturgiche e morfologiche che per quattro secoli ne hanno governato e regolato lo sviluppo hanno ormai perduto gran parte del loro vigore.
La data che accompagna il titolo delle opere citate è quella della “prima”, salvo diversa menzione (opere dalla lunga gestazione, come L’anello del Nibelungo di Wagner, o mai date integralmente in vita dell’autore, come I troiani di Berlioz, Il convitato di pietra di Dargomyžskij, Il principe Igor di Borodin, Lulu di Berg e Guerra e pace di Prokof’ev).
Grazie a Marco Beghelli, Saverio Lamacchia, Alessandro Roccatagliati, Luigi Ferdinando Tagliavini e Luca Zoppelli per i sagaci commenti e suggerimenti; tutti nostri gli errori residui.