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PAOLO PUPPA. TRA PAGINA E SCENA

a cura di Marco De Marinis

CRONACHE VENETE

monologhi teatrali di e con Paolo Puppa | INGRESSO GRATUITO

quando: giovedì 28 febbraio, h 21
dove: Laboratori delle Arti/teatro

 

La performance di Paolo Puppa, tratta dall’omonimo volume di recente edito da Titivillus, presenta casi clinici che rimandano a miti antichi, calati nel Nord Est di oggi, tra disagio, disperazione, paura di vivere. Personaggi appartenenti a mondi classici lontani, tra Omero e la tragedia greca o la Bibbia, sbucano fuori in una veste laicizzata e molto prosaica, come la trevigiana Fedra o la Salomè ricca ed annoiata a Pordenone. E ancora Menippo sognatore di voli olimpici per eccesso di psicofarmaci a Montebelluna, Caco killer di Asiago, Abramo padovano o Filemone vedovo sconsolato al cimitero di Cortina, Tersite pettegolo e folle a Piazzale Roma. Tutti incalzati da pulsioni assassine dentro la famiglia (un volume precedente di Paolo Puppa, conferiva a simili drammaturgie il titolo significativo di Famiglie di notte), o da lutti immedicabili, o da lividi rancori contro congiunti con cui dividere male l’aria di casa. La serata bolognese prevede due monologhi, ovvero Un confessionale. Chiesa dei Carmini, e Saturno a Mestre. Nel primo, lo sproloquio dietro la grata di un confessionale di uno zio abitato da una tenerezza eccessiva verso il proprio nipote; nel secondo, l’arringa difensiva di un parricida. In entrambi i casi, odio e amore per i figli mostrano la loro perfetta compatibilità.

 

a seguire:

INCONTRO CON PAOLO PUPPA

coordina Marco De Marinis

 

Paolo Puppa insegna storia del teatro e dello spettacolo all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha pubblicato numerosi volumi di storia dello spettacolo, monografie e saggi, tra cui studi su Pirandello, Ibsen, Fo, D’Annunzio, Svevo, Rolland, Goldoni. Nel 2009 sono uscite Lettere impossibili presso Gremese e nel 2010 La voce solitaria, Bulzoni, storia del monologo in Italia. Nel 2011, presso Liguori, Racconti del palcoscenico: dal Rinascimento a Gadda. Ha all’attivo numerosi copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello ’96) e Zio mio (premio Bignami-Riccione ‘99). Si ricordano, in particolare, Famiglie di notte (Sellerio, 2000) e Venire, a Venezia (Bompiani, 2002). Sempre nel 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda da lui stesso recitato. Nel dicembre del 2011 ha portato in scena alla Fenice, assieme ad Elena Bucci, il suo Selvaggia, la notte su Emily Dickinson.