vai al contenuto della pagina vai al menu di navigazione
 

LA SFINGE IN SUONI E IN PAROLE

Nicola Muschitiello, voce recitante; Diego Benocci, pianoforte
Musiche di Robert Schumann
poesie di Armand Godoy nella versione italiana di Nicola Muschitiello

In collaborazione con «Il Saggiatore Musicale» e con Musica Insieme

dove: Laboratori delle Arti/Auditorium
quando: giovedì 13 aprile, ore 20.30


Carnaval di Schumann – pur nell’ostentata natura “rappresentativa” delle ventuno “scene-episodi” che compongono un ideale “carnevale” interiore, dove vengono evocate figure reali e figure immaginarie quali altrettante maschere della mente e del cuore del compositore – è partitura di grande rigore costruttivo. L’unitarietà e la coerenza dell’invenzione musicale (solo apparentemente ‘rapsodica’ ed ‘imitativo-bozzettistica’), è garantita da una sorta di serialità diatonica ante-litteram, costituita dalle cinque note La, Mi bemolle, Do, Si, La bemolle (esplicitate ‘serialmente’ nella sezione generatrice della partitura intitolata Sphinxes) che costituiscono il materiale diastematico strutturale di ogni episodio, permettendo al compositore di ottenere in tutta la partitura – tramite una continua ricombinazione di quelle altezze – una coesione delle cellule motiviche con funzione costruttiva.
Il concerto presenta il capolavoro schumanniano in un’inedita veste, ove alla musica si unisce la poesia: dopo ogni scena-episodio di Carnaval verrà infatti recitata – nella traduzione italiana di Nicola Muschitiello una delle liriche scritte dal poeta creolo di lingua francese Armand Godoy (1880-1964), e pubblicate a Parigi nel 1928, concepite ad un tempo come commento, rammemorazione e celebrazione del capolavoro schumanniano.

 

Programma:

Robert Schumann (1810 - 1856)
Carnaval, Scènes mignonnes sur quatre notes, op. 9

Préambule
Pierrot
Arlequin
Valse noble
Eusebius
Florestan
Coquette
Réplique
Sphinxes
Papillons
A.S.C.H.-S.C.H.A. (Lettres dansantes)
Chiarina
Chopin
Estrella
Reconnaissance
Pantalon et Colombine
Valse allemande
Paganini
Aveu
Promenade
Pause
Marche des ʺDavidsbündlerʺ contre les Philistins

Prima dell’esecuzione del ciclo pianistico schumanniano, verranno recitate le liriche della raccolta Le Carnaval de Schumann (1927), del poeta franco-cubano Armand Godoy (1880 - 1964), nella traduzione italiana di Nicola Muschitiello.


Diego Benocci dal 2011 segue i corsi dell’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri con il maestro” di Imola. Svolge attività concertistica in Italia, Germania e Russia e partecipa come solista e in formazioni cameristiche od orchestrali alle stagioni di importanti istituzioni, tra cui il Festival pianistico aretino e il Maggio Musicale Fiorentino. Suona stabilmente in duo con la pianista russa Galina Chistiakova. È fondatore e direttore artistico del Festival Musicale Internazionale “Recondite Armonie” di Grosseto, e dal 2014 è artista testimonial della Fondazione Onlus Cure2Children, che si dedica all’assistenza di bambini affetti da tumori e malattie del sangue.
Nicola Muschitiello è autore di sei volumi poetici, e le sue opere sono tradotte in diverse lingue. Studioso di letteratura francese, ha tradotto e curato testi di di Charles Baudelaire, Marcel Schwob, Léon Bloy e altri per la BUR-Rizzoli, l’ Einaudi e l’Adelphi. Nel 2000 ha rappresentato la città di Bologna come “capitale della cultura” al Festival d’Avignone in una rassegna di poesia organizzata dal Centre Européen de Poésie. Ha insegnato Traduzione letteraria e Letteratura francese presso le Università di Siena e Bologna, e ha tenuto corsi e seminari in numerose istituzioni accademiche e culturali.


----------------------

Composto tra il 1834 e il 1835, nel fermento della produzione giovanile schumanniana, il ciclo pianistico Carnaval, Scènes mignonnes sur quatre notes op. 9 è intrinsecamente connesso alle precedenti esperienze compositive dell’autore. Nelle Variazioni ABEGG, infatti, Schumann aveva ricavato il tema dalle lettere di un nome e in Papillons il mondo delle maschere e l’influenza letteraria di Jean Paul avevano inaugurato un intero panorama creativo. In Carnaval assistiamo, invece, a complessità strutturali e concettuali che pongono questo ciclo in stretta relazione anche a composizioni successive, nelle quali l’idea del carnevale sarà spesso sottintesa, pur non comparendo nel titolo (ad eccezione del Carnevale di Vienna op. 26).

La struttura di Carnaval è suggerita dal suo sottotitolo: ventidue piccoli tableaux (la maggior parte di essi si limita a una o due frasi con ripresa), la cui brevità ben riverbera l’importanza del “frammento” nella letteratura romantica tedesca, un’entità perfettamente conchiusa, eppure inestirpabile dal contesto al quale è radicata.

La perfetta coesione del ciclo si fonda e si articola su tre combinazioni di note, dedotte dalle lettere “ASCH”, che compongono il nome della città natale di Ernestine von Fricken, – l’allora fidanzata del compositore e giovane allieva di Friedrich Wieck, padre di Clara, futura moglie di Schumann – oltre che trovarsi, le stesse lettere, nel cognome del compositore. Trasponendo in musica A-S-C-H (La, Mi bemolle, Do, Si), As-C-H (La bemolle, Do, Si) e S-C-H-A (Mi bemolle, Do, Si, La), Schumann ricava tre “serie” che costituiscono il sostrato unificante di Carnaval. Ci vengono presentate nella loro nudità in Sphinxes, brano di controversa interpretazione esecutiva, il cui titolo accentua l’enigmaticità della composizione.

Maschere della Commedia dell’Arte (Pierrot, Arlequin, Pantalon et Colombine) e personaggi reali sono al centro dei brani,; eppure Carnaval si apre all’insegna di una figura che non viene mai citata espressamente: Franz Schubert. Préambule, che attraverso un’apparente caoticità sembra davvero aprire le porte a un carnevale, presenta materiale tematico di un precedente lavoro di Schumann: le Variazioni su un tema di Schubert, il Sehnsuchtswalzer D365 n. 2. L’influenza di Schubert è inoltre palpabile in Valse noble e in Valse allemande, nonché nella struttura stessa di Carnaval, che richiama i cicli di danze schubertiane.

Tra maschere e personaggi mascherati (Ernestine e l’allora poco più che bambina Clara vestono Estrella e Chiarina), compaiono Chopin e Paganini. Schumann li presenta senza maschera e li include nella “lega” di artisti che immagina impegnata nella lotta contro i filistei conservatori: la “Lega dei fratelli di Davide”, anima della Marche conclusiva di Carnaval.

Alcuni brani (Reconnaissance, Aveau, Promenade) presentano situazioni e stati d’animo, più che personaggi veri e propri. La scena di un ballo in maschera che fa da sfondo a Reconnaissance non può che rimandare a Jean Paul e al ballo in maschera di Flegeljahre, romanzo che influenzò profondamente la vita di Schumann, dai cui personaggi Vult e Walt il compositore trasse spunto per delineare le due anime complementari in cui scisse la propria personalità: Eusebio e Florestano. Anche in Carnaval i due volti vivono in denso contrasto: trasognato, irregolare, sommesso e armonicamente raffinato il primo; impulsivo, ritmicamente scandito, vivace e brusco il secondo. Tra rimandi continui e intime connessioni, in Carnaval i colori della festa sembrano animare anche i fantasmi e le ossessioni più profonde che abitarono l’animo di Schumann.

Il poeta franco-cubano Armand Godoy, circa un secolo dopo, traspose le suggestioni delle scene schumanniane nella raccolta di poesie intitolata Le Carnaval de Schumann, pubblicata nel 1927.

L’espediente compositivo della ripetizione (di temi e di parole), che condensa ritmo, orazione e preghiera, conferisce a questi versi un’intima musicalità e l’intera raccolta pare essere la confessione di un’anima scissa, in balìa di stati psichici contrastanti e carichi di angoscia. Nel cantarli, il poeta trova una forma di sollievo, ma il conforto non può darsi definitivo.

Le inquietudini e le sofferenze di Schumann rivivono unitamente a quelle di Godoy. Perfettamente aderenti alle multiformi pieghe della personalità schumanniana, i versi del poeta riescono a lenire l’angoscia stessa alla quale danno voce e, abbandonandosi al ritmo musicale, che pare riprodurre le pulsazioni della vita stessa, sognano di ricongiungersi all’Assoluto.

Rossella Iorio
Laurea magistrale in Discipline della Musica e del Teatro

coordinamento e redazione
Nicola Badolato