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LE BELLE BANDIERE

SERATA D’ONORE PER I PRIMI VENT’ANNI (1993-2013)

a cura di Gerardo Guccini

dove: Laboratori delle Arti/teatro
quando: lunedì 25 febbraio, h 21

E, su tutto, lo sventolio, / l’umile, pigro sventolio / delle bandiere rosse. Dio! belle bandiere / degli Anni Quaranta

Questi versi di Pier Paolo Pasolini, nel 1977, hanno fornito un titolo alla raccolta postuma dei dialoghi fra il poeta/cineasta e i lettori di “Vie Nuove”: Le belle bandiere (Roma, Editori Riuniti). Nel 1992, vent’anni fa, la stessa espressione è stata adottata da Elena Bucci e Marco Sgrosso che da allora si chiamano “Le belle bandiere”. Non è questione di nostalgia o fede politica, ma il fatto che dietro questa denominazione si agiti «l’umile, pigro sventolio/delle bandiere rosse», qualcosa vuol dire. Vuol dire che il teatro di Bucci e Sgrosso ha anima epica e corpo drammatico.

Ci sono filoni di scrittura scenica che usano le parole dei drammi negandone l’attribuzione a un determinato personaggio e facendole risuonare di per sé, espressioni d’un pensare diretto e coinvolgente. Bucci e Sgrosso fanno piuttosto il contrario, e cioè liberano i personaggi dal dramma, aggredendoli, bersagliandoli di lavoro teatrale, imponendo loro le proprie persone, che sanno di doversi adattare, come su un letto di Procuste, a diverse misure e proporzioni, ma che, nel farlo, non rinunciano a mostrare la lotta di questo continuo disfarsi e rifarsi, ritrovarsi e perdersi. Il personaggio, nel loro teatro, sguscia dal testo e ricompone attorno a sé le parti necessarie del dramma, mostrando come la simbiosi con l’attore possa vincere le distinzioni fra vita reale e immaginaria.

Nel corso di questi corpo-a-corpo fra personaggi e persone, quale può essere la percezione del reale? Credo che l’epica del vivere contagi allora l’artista, popolandolo d’una umanità possibile sulla quale palpitano le “belle bandiere” cantate da Pier Paolo Pasolini.

Questa serata d’onore presenta La pazzia di Isabella. Vita e morte dei Comici Gelosi, uno spettacolo realizzato da Bucci e Sgrosso nel 2005, in rapporto di collaborazione culturale con il CIMES e La Soffitta.

 

 

lunedì 25 febbraio, h 21 | Laboratori delle Arti/teatro

LA PAZZIA DI ISABELLA
VITA E MORTE DEI COMICI GELOSI

una produzione Le belle bandiere in collaborazione con i centri CIMES e La Soffitta – Dipartimento delle Arti - Università di Bologna | testo, interpretazione e regia Elena Bucci, Marco Sgrosso | consulenza alla drammaturgia Gerardo Guccini

 

«Quando Gerardo Guccini ci ha rivolto l’invito a creare questo spettacolo, abbiamo accolto la proposta con un grande entusiasmo ma anche con una punta di profondo timore. L’idea di “rievocare” sulle tavole di un palcoscenico due personaggi mitici nella storia del teatro come Isabella e Francesco Andreini ci è parsa un’occasione importante e addirittura necessaria per riflettere sulle radici stesse dell’arte dell’attore.

Se da un lato è difficile ricostruire i gesti, ritrovare le parole, rivedere concretamente lo stile e i modi di questi “cittadini del mondo”, dall’altro diventa affascinante immaginare che dai fiumi di inchiostro scritti dagli Andreini e sugli Andreini, riappaiano le loro ombre, le loro sagome, in maschera o a volto nudo, per raccontarci ancora la loro storia, la fortunosa vita e le passioni, i viaggi trionfali e faticosi di un’epoca d’oro del Teatro» (Elena Bucci e Marco Sgrosso).

 

a seguire:

INCONTRO CON LE BELLE BANDIERE

coordina Gerardo Guccini

 

La compagnia Le belle bandiere è stata fondata nel 1992 da Elena Bucci e Marco Sgrosso, attori storici di Leo de Berardinis, con il quale hanno lavorato dal 1985 al 2001. Il lavoro della compagnia si distingue per la rilettura di testi classici in chiave contemporanea, attraverso l’utilizzo di un linguaggio teatrale vicino alla sensibilità del nostro tempo.

Tra i lavori più recenti si ricordano nel 2003 il goldoniano Le smanie per la villeggiatura, realizzato insieme a Enzo Vetrano e Stefano Randisi (Premio ETI 2007 come miglior spettacolo di prosa); nel 2005 Macbeth di Shakespeare, che ha inaugurato la collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano, proseguita nel 2007 con Hedda Gabler di Ibsen, nel 2009 con L’amante di Pinter e ancora nel 2009 con Antigone di Sofocle. Con la produzione del Teatro Metastasio di Prato mettono in scena nel 2008 Santa Giovanna dei Macelli di Bertolt Brecht.